· 

PREVIEW GP BELGIO 2021

DI NICOLA SIGISMONDI

Dopo la sosta estiva di tre settimane, il Circus riprende la sua marcia verso l’assegnazione dei due titoli iridati con una gran classica del calendario di F1, molto attesa da tutti gli appassionati, addetti ai lavori e piloti stessi. Stiamo parlando del GP del Belgio che si disputa sul leggendario tracciato di SpaFrancorchamps, intriso di storia e di passione per i motori e che, come consuetudine, apre la seconda metà di stagione del mondiale della massima categoria a ruote scoperte.

Caratteristiche del circuito ed assetti delle vetture.

 

 

Il tracciato situato sulle Ardenne è un tracciato unico nel suo genere, più volte rivisto a causa delle alte velocità che venivano raggiunte e delle inadeguate misure di sicurezza. Detiene il record di lunghezza nel calendario con 7,004 km da percorre 44 volte, in senso orario, per un totale di 308.052 km. Le curve, ormai entrate nel mito del motorsport, sono ben 19, di cui 9 a destra e 10 a sinistra. Inoltre sono presenti 2 zone DRS: la prima sul rettilineo principale e la seconda sul rettilineo del Kemmel. Spa è uno dei tracciati, insieme a Monza, dove si raggiungono le più alte velocità di punta e di media dell’intero mondiale. Per questo motivo serve un bilanciamento aerodinamico a bassissimo carico, un motore potente, un’elevata efficienza aerodinamica ed una monoposto che sappia generare molto carico aerodinamico dal corpo vettura così da non bruciare le gomme in gara, permettendo di scaricare quanto più possibile le ali, per affrontare al meglio il secondo settore, quello più tecnico dove serve avere della deportanza e passare in pieno a Pouhon in qualifica, una delle curve più sfidante dell’intero mondiale dove si raggiungono i più alti G laterali. Avendo dei livelli di carico molto bassi, è fondamentale trovare il giusto grip meccanico per mandare in temperatura le gomme, la chiave per ottenere la miglior performance possibile a Spa, mantenendo in temperatura gomme e freni, visti i lunghi rettilinei e le alte velocità raggiunte che fanno raffreddare queste componenti. È consigliabile avere una meccanica abbastanza morbida per far si che la monoposto legga al meglio la moltitudine di disconnessioni che il tracciato possiede, a causa dei tanti saliscendi presenti, e per avere la massima trazione all’uscita delle curve lente, così da raggiungere le massime velocità. Di estrema importanza è aver settato in maniere ottimale la parte ibrida, per evitare la comparsa del fenomeno del clipping sui rettilinei. Per quanta riguarda le gomme, date le basse temperature che si trovano in questo periodo nelle Ardenne, le possibili piogge che potrebbero lavare la pista e l’eccessivo raffreddamento a causa delle lunghe rette presenti, il problema a cui potrebbero andare incontro è senz’altro la comparsa del graining. Mentre, per quanta riguarda le sollecitazioni, saranno pesanti sia longitudinalmente che lateralmente. 

A spasso per il circuito di Spa-Francorchamps

 

Con gomme e freni che devono rimanere in temperatura per la violenta staccata della Source (curva 1), si esce dalla chicane finale cercando di non perdere il posteriore per iniziare il giro sul leggendario tracciato di SpaFrancorchamps. Con DRS attivo si approccia curva 1, che è in leggera discesa, staccando ai 75 metri circa passando dall’8° alla 3°/2° marcia, preparando al meglio l’uscita da questa curva per affrontare il lunghissimo tratto in pieno che porta alla staccata di Les Combes. Si cerca di passare leggermente lontano dal punto di corda, così da mantenere più velocità a centro curva, ed in uscita scaricare tutti i cavalli a terra senza far scivolare il posteriore. A questo punto picchiata verso il velocissimo sinistra-destrasinistra di Eau Rouge-Radillon (curve 2-3-4), da affrontare in pieno, e risalita verso il Kemmel, con DRS aperto, pronti per l’impegnativa frenata a gomme e freni freddi per la chicane di Les Combes (curve 5-6). Si passa dall’8° marcia, ad oltre 350 km/h, alla 4° frenando anche qui ai 75 metri, cercando di tagliare quanto più possibile sull’interno, per poi dosare delicatamente il gas in vista di curva 6. Anche qui si cerca di rimanere quanto più interni possibili per spalancare successivamente il gas in vista di Malmedy (curva 7, tagliando il cordolo interno e sfruttando tutto quello in uscita) ed affrontare il mini allungo in discesa che porta a Rivage (curva 8). Questa è una curva tra le più lente di tutto il tracciato (da affrontare in 2°/3° marcia) e molto insidiosa. Essendo in discesa è facile bloccare l’anteriore destra e bisogna combattere con il sottosterzo, per questo motivo è una curva che si presta a varie interpretazioni. Sfruttando tutta l’uscita, ci si porta velocemente verso destra per affrontare la curva 9 a sinistra, tagliando all’interno per poi, anche in questo caso, utilizzare tutto il cordolo in uscita facendo attenzione a non baciare le barriere, molto vicine in questo punto. Ulteriore allungo in discesa e ci si prepara ad affrontare la mitica Pouhon (curva 10). La si affronta in 7° marcia e, se la macchina lo consente, addirittura full gas, altrimenti si alza leggermente il piede dall’acceleratore. Breve allungo e si arriva alla chicane Campus (curva 12-13) da affrontare in 4° marcia. Si frena ai 50 metri stando molto interni, parzializzando il gas, per poi sfruttare tutta l’uscita e raddrizzare la macchina alla svelta per impostare la curva Stavelot (curva 14). È molto importante affrontarla nella maniera giusta perché immette nel lungo tratto a piena farfalla che porta alla frenata della chicane Bus Stop (curve 18-19). Bisogna ritardare la frenata, passando dalla 6° alla 4°, per portare quanta più velocità possibile a centro curva ed in uscita, facendo attenzione a non finire nella ghiaia e rovinare il giro. A questo punto si affrontano, rigorosamente in pieno, le curve Paul Frere (curva 15) e Blanchimont (curva 16) arrivando alla chicane finale della Bus Stop. Qui è molto facile bloccare l’anteriore, quindi bisogna fare attenzione a non esagerare. Si frena ai 75/100 metri tagliando molto all’interno, nella prima curva, per favorire la massima trazione all’uscita e tagliare il traguardo con la massima velocità.

Hotspots per il sorpasso

 

Spa è una delle poche piste in cui è possibile sorpassare anche senza l’aiuto del DRS, e per questo motivo che sono presenti moltissimi spot dove tentare un sorpasso. Il primo è senz’altro sul rettilineo principale, o più precisamente alla staccata della Source, anche se è consigliabile attendere la picchiata verso il leggendario tratto di Eau Rouge-Radillon, altrimenti il controsorpasso è servito. Per chi ha fegato (e la macchina), come abbiamo visto in passato, è possibile superare anche lì. Il punto più usato per superare a Spa, anche grazie al DRS, è sul rettilineo del Kemmel dove le vetture sprigionano tutta la potenza dei loro motori. Se non si riesce lungo questo tratto, è possibile superare nella staccata che porta a Le Combes oppure, se si riesce a rimanere molto attaccati, a Rivage. A questo punto ci sarebbe un altro punto per coloro che hanno fegato, e si potrebbe tentare una manovra a Pouhon. Gli ultimi due posti dove provare qualcosa sono sull’allungo che porta dall’uscita del Paul Frère (con in mezzo Blanchimont) alla Bus Stop oppure alla staccata della Bus Stop stessa, che è la chicane finale che reimmette sul traguardo. 

Mescole GP Belgio 2021:

 

Pirelli PZero White Hard: C2

Pirelli PZero Yellow Medium: C3

Pirelli PZero Red Soft: C4

Statistiche GP del Belgio:

 

Edizioni disputate: 65

Lunghezza tracciato: 7,004 km

N. di curve: 19

N. di giri: 44

Distanza GP: 308,052 km

Piloti con il maggior numero di vittorie: Micheal Schumacher x6 (1992-1995 Benetton, 1996-1997-2001-2002 Ferrari)

Squadra con il maggior numero di vittorie: Ferrari x18 (Alberto Ascari 1952-1953, Peter Collins 1956, Phil Hill 1961, John Surtees 1966, Niki Lauda 1975-1976, Jody Scheckter 1979, Michele Alboreto 1984, Micheal Schumacher 1996-1997-2001-2002, Kimi Raikkonen 2007-2009, Felipe Massa 2008, Sebastian Vettel 2018)

Piloti con il maggior numero di pole position: Lewis Hamilton x6 (2008 McLaren, 2013-2015-2017-2018-2020 Mercedes)

Squadre con il maggior numero di pole: Ferrari x14 (Alberto Ascari 1952, Juan Manuel Fangio 1956, Mike Hawthorn 1958, Phil Hill 1961, John Surtees 1966, Chris Amon 1968, Clay Regazzoni 1974, Niki Lauda 1975-1976, Michele Alboreto 1984, Gerhard Berger 1995, Micheal Schumacher 2002, Kimi Raikkonen 2007, Charles Leclerc 2019)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Alain Prost x6 (1985-1986-1987-1989 McLaren, 1990 Ferrari, 1993 Williams)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: Ferrari x19 (Alberto Ascari 1952, Mike Hawthorn 1958, Phil Hill 1960, Richie Ginther 1961, John Surtees 1966, Clay Regazzoni 1975, Niki Lauda 1976, Gilles Villeneuve 1979, René Arnoux 1984, Gerhard Berger 1988, Alain Prost 1990, Micheal Schumacher 1998-2001-2002, Felipe Massa 2007, Kimi Raikkonen 2008, Sebastian Vettel 2017-2019)

Giro record in qualifica: 1:41:252 Lewis Hamilton/Mercedes (2020)

Giro record in gara: 1:46:286 Valtteri Bottas/Mercedes (2018)

Scrivi commento

Commenti: 0