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SILVERSTONE E IL GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA

DI MARCO TERRAGNI

La Formula 1 torna in Gran Bretagna per il 10° appuntamento stagionale del 2021.

Torna dove tutto iniziò, a Silverstone piccolo agglomerato urbano tra le contee del Northampton shire e del

Buckingham shire il quale fu il primo circuito ad ospitare una tappa del neonato campionato mondiale di F1 il 13 maggio 1950 alla presenza del Re Giorgio VI°, vinta da Giuseppe Farina su Alfa Romeo e che nell'edizione 2020 è stato tappa dei festeggiamenti per il 70° anniversario del mondiale.

Le curve di questo glorioso tracciato sono conosciute da moltissimi appassionati di motori: le veloci curve di Maggotts, Beckett e Chapel devono il proprio nome la prima alla vicina Maggotts Moor mentre le altre due ricordano le rovine della Cappella medievale in memoria di St Thomas Beckett, che fu demolita nel 1943 per far posto all'aeroporto di Silverstone; il rettilineo di Hangar Straight il cui nome deriva dai due hangar per aerei che originariamente erano posti accanto al rettilineo, la curva Stowe deve il nome alla Stowe School che si trova a sud del circuito mentre la Club è dedicata al Royal Automobil Club di Londra la quale è proprietaria dell'iconico trofeo d'oro assegnato al vincitore, il più antico premio assegnato nelle corse di F1 che il vincitore non può tenere poiché viene restituito subito dopo i festeggiamenti sul podio. Altre curve famose sono la Abbey e Luffield Curve che ricordano l'antica Abbazia di Luffield, fondata qualche tempo prima del 1133 e soppressa dal re Enrico VI nel 1493 e i cui resti sono stati trovati nei pressi della curva mentre la Woodcote prende il nome dalla sede del RAC Club nel Surrey.

 

 

 

 

 

Re Giorgio VI° del Regno Unito incontra i piloti prima della gara. In bianco in primo piano il vincitore della prima corsa della F1, Giuseppe Farina.
Re Giorgio VI° del Regno Unito incontra i piloti prima della gara. In bianco in primo piano il vincitore della prima corsa della F1, Giuseppe Farina.

Albo d’oro


Cosa ci raccontano le statistiche del gp di Gran Bretagna?
Se guardiamo le scuderie il record di vittorie appartiene alla Ferrari con 17 successi: proprio qui la scuderia di Maranello conquistò il primo alloro della propria storia in F1 con José Froilán González il 14 luglio 1951, conquistando la prima pole e la prima vittoria (primo successo non Alfa Romeo in F1) e precedendo sul traguardo Fangio su Alfa Romeo e Villoresi su Ferrari. A seguire nella classifica All-time delle vittorie la Mclaren con 14 e Williams con 10 (e proprio qui la scuderia di Grove vinse il primo storico gp, con Clay Regazzoni nel 1979) con Lotus e Mercedes a seguire a quota 8. Per quanto riguarda i team presenti oggi in F1: 3 successi per Red Bull, 2 per Renault (oggi Alpine) ed 1 per Alfa Romeo (il primo in assoluto, condito da una tripletta sul podio). Tra i piloti recordman assoluto è Lewis Hamilton con 7 successi (tante quante le pole, sempre record assoluto per il gp inglese mentre è a quota 10 per i podi) con a seguire a pari merito lo scozzese Jim Clark ed il francese Alain Prost a quota 5 mentre quattro volte Nigel Mansell ha esultato per la vittoria (e mantiene il record assoluto di giro veloci). Tra i piloti attualmente in attività 2 successi per Fernando Alonso (compresi 6 podi e 3 pole position) e Sebastian Vettel (con 5 podi e 2 pile conquistate) mentre a quota 1 Kimi Raikkönen (con 7 podi). Sono saliti sul podio anche Valtteri Bottas (3), Max Verstappen (2) e Charles Leclerc (1). Da ricordare che fino al 1982 la gara si disputava di sabato.

Oltre Silverstone: Aintree e Brands Hatch

 

Ma Silverstone non è stato l'unica sede dello storico appuntamento del gp britannico, sempre presente in calendario come il gran premio d'Italia: oltre al circuito vicino a Northampton hanno ospitato la tappa inglese anche il tracciato di Aintree (vicino Liverpool per le edizioni del 1955, 1957, 1959, 1961, 1962). La pista, posta all'interno dell'ippodromo della citta, misurava 4.828 metri ed era caratterizzato da due lunghi rettilinei ("Finishing Straight" e "Railway Straight") raccordati da una parte mista caratterizzata dalla curva "Country Loop". Recordman di vittorie è Moss con due successi e conquistando per Mercedes una tripletta poiché sul podio finirono anche i compagni Fangio e King mentre nel 1958 vinse condividendo la sua Vanwall con Tony Brooks mentre tra i team sono tutti a quota 1. Altra sede del gp fu lo storico circuito di Brands Hatch il quale ospitò ben dodici tappe in alternanza con Silverstone (oltre che di alcune edizioni della race of Champions) ma che fu poi abbandonato dalla F1 dopo il 1986 causa della pericolosità della pista.

(Il circuito di Aintree)
(Il circuito di Aintree)

L'evoluzione della pista di Silverstone
Nato nel 1943 durante la Seconda guerra mondiale come aeroporto militare per la RAF, prevedeva il classico disegno con la quale venivano realizzati tutti gli aeroporti militari britannici: tre piste disposte a triangolo.
La prima gara in assoluto venne disputata nel 1947: ciò si deve al pilota e militare Maurice Geoghegan che disegnò anche il circuito unendo le piste d'atterraggio con la pista dove si trovavano gli Hangar degli aerei attraverso curve secche e piccoli rettilinei per una lunghezza totale di circa 5 km, tutto allo scopo di organizzare una gara non ufficiale(con il permesso della RAF) insieme ad altri 12 partecipanti. Una gara che finì quasi in tragedia poiché il stesse Geoghegan investì un montone, uscendone illeso ma uccidendo l'animale.
Con la dismissione della base alcuni imprenditori appartenenti al prestigioso Royal Automobile Club decisero di ristrutturarla per farne un vero circuito con il primo appuntamento internazionale che avvenne con l'international Trophy. Due anni dopo il circuito venne allargato e allungato con l'introduzione delle prime balle da fieno a protezione delle curve più pericolose, in modo particolare la Woodcote dove gli incidenti erano molto frequenti. 

(La prima versione di Silverstone con le piste d’atterraggio degli Spitfire)
(La prima versione di Silverstone con le piste d’atterraggio degli Spitfire)

Il circuito agli albori era estremamente veloce: eliminate le piste di atterraggio interne(ancora oggi visibili dal satellite ed utilizzate per i voli civili e diventando durante il weekend della F1,uno degli aeroporti più trafficato del Regno Unito) alcune curve oggi famose erano già presenti fin dagli albori, anche se in conformazioni diverse: dopo la linea di partenza, spostata a partire dal 1952 da dopo curva Abbey alla posizione che mantenne fino al 2010, si svoltava per la veloce destra di Copse per poi raggiungere il famoso tratto di Maggotts, Becketts e Chapel. A differenza della versione attuale fino agli anni 90' formavano un veloce triangolo che immetteva poi nel lungo rettilineo di hangar Street che portava poi alla secca e veloce curva di Stowe, teatro del famoso sorpasso di Mansell a Piquet nel 1987. Dopo un breve tratto rettilineo si svoltava ancora a destra verso la club ed il successivo cambio di direzione a sinistra di Abbey; dopo un lungo rettilineo i piloti affrontavano la veloce curva di Woodcote che li riportava sul traguardo. Come si può ben osservare non erano presenti curve lente e la pista aveva una lunghezza complessiva di 4.710 m. 

(La versione utilizzata dal 1948 al 1975, con la partenza collocata dopo la Woodcote nel 1952)
(La versione utilizzata dal 1948 al 1975, con la partenza collocata dopo la Woodcote nel 1952)

Prime modifiche avvennero nel 1975 con la realizzazione della chicane Woodcote poco prima del traguardo per rallentare la pista con il circuito che si allungò di 8 metri. Questo cambiamento era necessario per ovviare alle sempre più elevate velocità delle auto e dopo l'esperienza del 1973 quando al primo giro del gp Scheckter andò in testacoda all'ultima curva, picchiando contro il muretto e rientrando in pista causando una carambola con dieci auto coinvolte  e che causarono la fine della carriera in F1 per Andrea De Adamich, che si fratturò entrambe le gambe e che pagò anche il ritardo nei soccorsi per estrarlo dalla monoposto(ben 52 minuti..). Vennero inoltre realizzati nuovi box e si sperimentò anche un sistema di partenza con semaforo al posto del tradizionale via libera dato con la bandiera nazionale. Il circuito rimase estremamente veloce, anche più di Monza e proprio nel 1985, poco prima delle ulteriori modifiche che lo rallentarono ancora Keke Rosberg su Williams-Honda realizzò la pole ad una media di 259,005 km/h. Un record per una pole che durò fino al 2002, quando venne battuto da Montoya a Monza.

(Keke Rosberg su Williams nel 1985 sul rettilineo del traguardo)
(Keke Rosberg su Williams nel 1985 sul rettilineo del traguardo)

Nel 1987 la pista venne ancora cambiata introducendo la chicane di Luffield. Questa configurazione è stata usata fino alla fine del 1990, quando la pista fu profondamente modificata in vista del 91, per aumentare le misure di sicurezza: la Copse venne considerevolmente rallentata grazie ad una riduzione dell'angolo di ampiezza, pesanti modifiche per le curve Maggotts, Becketts e Chapel che assumono la sfidante conformazione attuale mentre anche Stowe venne ammorbidita eliminando il tratto rettilineo che portava alla Club, allo scopo di modificarla in una Chicane. Eliminato anche il vecchio rettilineo detto "Farm Straight", che si raccordava alla Woodcote fino al traguardo che verrà sostituito dal complesso di curve lente detto Complex, composto dalle curve Bridge e Brooklands che si collegano poi alla Luffield, che smette di essere una chicane. Il circuito si allunga passando a 5.226 m. Ma non furono le ultime modifiche perché nel 1994 a seguito della morte di Ayrton Senna, si cercò ancora di limitare le velocità delle monoposto: la Copse venne addolcita, la Stowe divenne una secca curva a destra più lenta, venne introdotta la chicane di Abbey e la curva Brooklands venne anticipata con la lunghezza della pista che passò a 5,057 km. Nel 1996 la curva Stowe venne riportata ad una conformazione simile al 1991 mentre nel '97, grazie all'introduzione del tornante Luffield che rimpiazzò le doppie curve precedenti il tracciato giunse a misurare 5.141 m. L’impianto non subì più cambiamenti fino al 2010 ma con l'inizio del nuovo millennio iniziarono a manifestarsi nuvoloni neri sul futuro del gp di Gran Bretagna e di Silverstone poiché dal 2003 iniziarono dispute tra i proprietari del circuito di Silverstone, il British Racing Drivers' Club (BRDC) ed Ecclestone sui fondi per i lavori di ristrutturazione dell'impianto, con il tracciato che iniziò a rischiare di essere escluso dal calendario. 

 (Tutti i cambiamenti di layout e modifiche fatta a Silverstone dal 1948 al 2020)
(Tutti i cambiamenti di layout e modifiche fatta a Silverstone dal 1948 al 2020)

Questo avverrà nell'ottobre 2004 quando fu lasciato fuori dal calendario preliminare per il 2005 a causa del rifiuto della BRDC di pagare la cifra richiesta da Ecclestone, che nonostante il suo essere britannico non concedeva nessun trattamento di favore. Le trattative andarono comunque avanti e dopo mesi di negoziati venne deciso di mantenere il Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone fino all'anno 2009. Nel 2008 però Bernie Ecclestone annunciò il trasferimento a Donington a partire dal 2010, il quale però non avvenne a causa delle inadempienze dei proprietari del circuito per cui il circus tornò a Silverstone, dove rimane tutt'ora.

 

Venne deciso di non usare più la configurazione del circuito classica ma quella pensata per ospitare la Moto GP, per la quale era stato costruito un tratto nuovo di zecca.
Le modifiche partono dalla Abbey: invece di percorrere la chicane (che viene eliminata) la nuova Abbey diventa una veloce curva a destra a cui segua una veloce sinistra detta Farm che porta alle due curve lente di Village e Loop, anticamera del lungo rettilineo di Wellington Straight. Al termine dell'allungo vi è il ricongiunge con la vecchia pista alla Brooklands, ridotta ad un unica curva a sinistra rispetto alla precedente doppia sinistra. Il circuito risulta allungato di 750 metri arrivando a misurare 5.891 m con un totale di 18 curve. Dal 2011 viene anche cambiata la linea di partenza che viene spostata dalla posizione originale tra le curve Woodcote e Copse alla nuova posizione tra la Club e la Abbey, poiché in quel tratto sarebbe stato realizzato il nuovo paddock per la F1, anche se il vecchio continua ad ospitare le categorie minori. Il rettilineo tra Woodcote e la Copse, lungo cui è presente la vecchia pit lane, è stato soprannominato rettilineo internazionale fino al 12 dicembre 2020, quando il nome viene cambiato in Hamilton Straight, in onore del fresco 7 volte campione del mondo britannico.

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