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LE GARE ALL' ÖSTERREICHRING

DI MARCO TERRAGNI

La Formula 1 è pronta a sbarcare in Austria per l'ottava tappa del campionato mondiale. Ma non sarà un evento unico, poiché a causa delle problematiche legate alla pandemia di Coronavirus il circuito sito a Zeltweg, piccola città di poco più di 7.000 abitanti immerso nelle valli della Stiria, ospiterà un doppio appuntamento a distanza di una settimana come nel 2020: il 27 giugno il gp d'Austria ed il 4 luglio il gran premio della Stiria.
Il circuito, nonostante la sua lunga presenza in calendario, ha subito forti modifiche nel corso del tempo vivendo ben tre vite. La prima risale alla sua fondazione quando Österreichring, antico nome del circuito ospitò il circus tra il 1970 ed il 1987. La seconda tra il 1997 ed il 2003, su un circuito molto cambiato e che aveva mutato nome in A1 Ring mentre la terza tra il 2014 ed i giorni nostri con l'impianto passato nelle mani di Red Bull. In questa parte della storia del gp d’Austria tratterò degli appuntamenti all' Österreichring, fino al 1987

(La prima versione del circuito di Zeltweg fino al 1977)ù
(La prima versione del circuito di Zeltweg fino al 1977)ù

Il tracciato di Zeltweg

 

 

Inaugurato nel luglio 1969, il circuito originale misurava 5.941 metri e presentava 18 curve. Molto stretto (sul traguardo meno di 9 metri!) era noto sopra per i lunghi curvoni veloci ed i continui cambi di pendenza poiché costruito sul versante di una collina. Il traguardo era posto nel punto più basso del tracciato ma saliva subito bruscamente per raggiungere la prima curva, la Hella-licht Kurve, caratterizzata per essere una doppia curva destra ad angolo cieco in cui era difficile per i piloti vedere il punto di corda. Un altro punto importante era la Bosch-Kurve, una veloce curva a destra caratterizzata da un ripido disceso e per essere un grande anfiteatro naturale. Le Texaco- curve erano le uniche due curve a sinistra, che rimettevano poi sull’ultimo settore, che iniziava con una ripidissima salita che immetteva sull’ultima curva del tracciato, la Rindt Kurve, tornante veloce a destra che rimetteva i piloti sul traguardo.

 

Come descritto, il circuito era estremamente veloce ma anche molto pericoloso. Le vie di fuga non erano troppo sicure: o non erano troppo ampie come nel primo settore sul rettilineo Flatshach dove il muro era a pochi centimetri dall’asfalto mentre in alti erano molto più larghe, essendo parte del costone della collina ma con la presenza di pericolosi fossati o buche oppure così ampie che i piloti rischiavano di arrivare vicino agli spettatori in caso di uscita di pista (come Patrese nel 1982). Nonostante ciò il circuito subì una sola grande modifica nel 1977 dovuta alle conseguenze dell’incidente occorso alla March del team Penske di Mark Donohue nel warm up del gp del 1977, quando il pilota americano uscì a 260 km/h alla prima curva a causa dello scoppio di uno pneumatico, investì 2 addetti del percorso (che perirono nell'impatto) e precipitò in una scarpata. Finito in coma, morirà tre giorni dopo all'ospedale di Graz. Per provare a migliorare la sicurezza della curva nel 1976 venne allargata di tre metri e vennero aggiunti dei guard-rail all’esterno. Ma non bastò e l’anno successivo la Vöst-Hügel divenne una lenta chicane che allungò il circuito fino a 5.942 metri. Ma il tracciato continuava ad essere estremamente pericoloso e dopo gli avvenimenti del 1987, tra animali che entravano in pista e troppi incidenti in partenza, la F1 decisero non tornare più in Austria. I proprietari provarono a modificare la pista allargandola in vari punti di un paio di metri, modificando le vie di fuga e ridisegnando la Bosch-Kurve ma fu tutto inutile. Il tentativo di riavere il circus nel 1989 fallì ed il circuito dovette essere completamente rifatto per poter ritornare ad ospitare la F1.

 (La versione dal 1977 al 1987)
(La versione dal 1977 al 1987)

L'albo d'oro e le gare all'Aerodromo Hinterstoisser-Zeltweg

 

Ma cosa racconta l'albo d'oro fino al 1987? Esso dice che il record di vittorie appartiene a Lotus, che ben quattro volte ha fatto lanciare il cappellino a Colin Chapman (72-73-78-82), a seguire tre vittorie per Mclaren (84-85-86), due successi a testa per Ferrari, Renault e Williams mentre a quoto uno abbiamo Shadow, Penske, March, BRM, Brabham, Ligier. Per i piloti Alain Prost guida la classifica con tre successi con Peterson e Jones a quota due sul podio virtuale. La prima sede del gran premio austriaco fu un ex aeroporto militare occupato dalla Luftwaffe dopo l'Anschluss e utilizzato durante la guerra come scuola di pilotaggio. Occupato da sovietici e inglesi dopo la fine del conflitto, tornò all’Austria con il trattato di stato austriaco del 1955. Prendendo a modello Silverstone, l'aeroporto divenne un vero e proprio circuito con la Formula 1 vi corse tre volte qui: nel 1961 e 1963 con due tappe non valide per il mondiale(vinte rispettivamente da Innes Ireland e Jack Brabham) mentre nel 1964 in veste ufficiale: la gara fu vinta da Lorenzo Bandini su Ferrari, al primo ed unico successo in carriera precedendo la BRM di Ginther per soli 6 secondi mentre dal terzo in poi, Bob Anderson che conquistò l'unico podio in F1, gli avversari accusarono un ritardo di più di tre giri. Ma a causa delle condizioni dell’asfalto, pieno di bumb e rivestito in cemento armato che causarono il ritiro per rottura delle sospensioni a più di meta griglia, la F1 non torno più qui con il tracciato che si limitò ad ospitare gare di vetture sport e GT oltre che il motomondiale.

 

 (La pista dell’Aerodromo Hinterstoisser-Zeltweg)
(La pista dell’Aerodromo Hinterstoisser-Zeltweg)

Le prime gare all'Österreichring

 

 

A partire dal 1970 il circus si spostò qui, a sole poche centinaia di metri dalla vecchia sede ed ospitò la F1 per 18 tappe fino al 1987.

La prima edizione venne vinta dalla Ferrari di Jacky Ickx precedendo il compagno Regazzoni per una storica doppietta che mancava da Monza 1966; terzo giunse Stommelen su Brabham che artigliò il primo podio in F1. Per il cavallino rampante rimarrà l'unico successo sul vecchio Österreichring.

Purtroppo fu anche l’ultima gara per Jochen Rindt, che perì nella tappa successiva a Monza.

Il 1971 vede il successo per Jo Siffert su BRM che conquista l'unico grand Chelem in carriera (pole, vittoria, giro più veloce e sempre in testa) davanti a Fittipaldi su Lotus e Shenken su Brabham. Ma fu soprattutto il giorno di Jackie Stewart che, nonostante il ritiro, approfittando anche di quello di Jack Ickx si laureò per la seconda volta campione del mondo con tre gare d'anticipo sulla conclusione del campionato. Il 1972 ed il 1973 vede due vittorie Lotus: nel primo caso con Fittipaldi che precede sul traguardo le Mclaren di Hulme e Revson mentre l’anno successivo vi è il trionfo di Ronnie Peterson che precede Stewart su Tyrrell, all’ultimo podio in carriera e a Carlos Pace su Surtees, anche lui al primo podio in carriera mentre nel 1974 toccò a Reutemann su Brabham a vincere.

(La partenza della tappa del 1971 che consacrò Stewart campione del mondo)
(La partenza della tappa del 1971 che consacrò Stewart campione del mondo)

Tre prime volte

 

 

Tra il 1975 e il 1977 fu invece un festival delle prime volte per quando riguarda i successi in Formula 1. Nel 1975 vi fu la favola di Vittorio Brambilla che sotto il diluvio di Zeltweg vinse l'unica corsa in carriera al volante della March, davanti ad Hunt su Hesketh e Pryce su Shadow. Una gara fermata al 29° giro per le pessime condizioni meteo con l'assegnazione di metà punteggio che impedì a Niki Lauda (6°) di laurearsi campione del mondo per solo ½ punto. Lo stesso Brambilla, appena tagliato il traguardo, nell’esultanza perse il controllo dell’auto andando a schiantarsi e perdendo così il musetto. Nel 1976 vi fu il primo successo per John Watson ed il team americano Penske, in una gara segnata dall'asfalto umido e dalla bagarre tra i primi 6 in classifica. Alla fine a completare il podio furono Laffite su Ligier e Nilsson su Lotus mentre solo quarto giunse Hunt, in un gp segnato dalla mancata presenza della Ferrari, a causa della decisione della FIA di riconsegnare la vittoria in Spagna alla Mclaren. L'assenza fu percepibile anche nei numeri del pubblico, molto inferiori rispetto al passato.

Nel 1977 fu la volta per Alan Jones e Shadow di assaporare per la prima volta la gioia della vittoria, in una gara partita ancora una volta con l'asfalto umido a causa della pioggia caduta prima della partenza. A completare il podio saranno la Ferrari di Lauda e la March di Stuck. 

(Vittorio Brambilla al gp d’Austria 1975)
(Vittorio Brambilla al gp d’Austria 1975)

1978-1983: Lotus tra Peterson e De Angelis

 


Nel 78 la pioggia fu ancora protagonista. Caduta prima della gara ma non in modo violento, i piloti decisero di partire con gomme d'asciutto. Ma la pista era troppo scivolosa ed i giudici di gara decisero, al 7° passaggio, di interromperla per permettere a tutti di montare gomme rain. La gara riprese poi con la graduatoria al momento della sospensione e con la classifica finale che sarebbe stata stilata dalla somma dei tempi dei due spezzoni di gara, metodologia che però creo una certa confusione. Alla fine fu Ronnie Peterson a vincere (per l'ultima volta in carriera) davanti a Depailler su Tyrrell e Villeneuve su Ferrari, al primo podio nel circus e con la Lotus che conquistò il 7° ed ultimo mondiale costruttori.
Il 79 vide il successo di Williams, il terzo consecutivo, e di Alan Jones davanti alla Ferrari di Villeneuve e la Ligier di Laffite, in un gp che non venne trasmesso in diretta a causa del mancato accordo tra FOCA e ORF (tv pubblica austriaca), con la prima che si prese l'onere di registrarlo con mezzi propri per poi rivenderla alle tv interessate.
Il 1980 ed il 1981 vide due successi per team francesi. Nell'80 fu Jabouille ad imporsi su Renault, con i turbo avvantaggiati dall’altitudine nelle loro prestazioni. Caso curioso, per l’alfiere Renault le vittorie in Francia nel 79 ed Austria 80 furono gli unici arrivi a punti in queste due stagioni. Il pilota francese fu bravo anche a gestire le gomme e precedette le Williams di Jones e Reutemann in un gp che vide il debutto di Nigel Mansell su Lotus.
L'anno seguente fu Laffite su Ligier a vincere davanti alla Renault di Arnoux e la Brabham di Piquet, in un gp che rischiò di saltare sia per i problemi di sicurezza del tracciato, che continuava ad essere molto pericoloso, che per la mancanza di piloti locali.
Il 1982 vide l'ultimo successo in Formula 1 per Lotus ed il primo per Elio de Angelis dopo una gara ricca di colpi di scena. I piloti Brabham Piquet e Patrese, in testa alla corsa, furono costretti al ritiro il primo per problemi all'impianto elettrico mentre il secondo a causa di problema al motore alla curva Texaco, che lo fece finire su uno degli avvallamenti della pista dove erano anche presenti alcuni fan. Passò in testa Prost ma fu tradito anche lui a pochi giri dalla fine dal turbo. Primo divenne Elio, che però accusava noie al cambio e permise l'avvicinamento della Williams di Rosberg nei cinque giri rimanenti e che sferrò l’attacco nelle ultime curve della gara. Ma il pilota romano si difese bene e vinse in volata per soli 0"050 centesimi! Con Laffite su Matra a completare il podio.

L’arrivo al fotofinish tra Elio De Angelis e Keke Rosberg)
L’arrivo al fotofinish tra Elio De Angelis e Keke Rosberg)

Le ultime edizioni


Gli ultimi anni vedono tre successi su cinque di targa Prost.
Nel 1983 il professore vinse con Renault, ultimo successo per il team francese fino al 2003, in una gara che sembrò fargli compiere il balzo decisivo per conquistare il titolo dopo una lotta per gran parte del gp proprio contro il rivale per il titolo Piquet (3°). Beffa per le due Ferrari, partite in prima fila ma con il poleman Tambay costretto al ritiro per problemi al motore ed Arnoux (2°) costretto a far passare Prost per problemi al cambio (mancava la 4° marcia, problema che dopo la gara disse di aver sofferto anche lo stesso Prost) e di consumi.
Prost vinse con Mclaren anche nel 1985 e 1986. Nel primo caso precedendo la Lotus di Senna e la Ferrari di Alboreto in un weekend segnato dall'annuncio del secondo e definitivo ritiro di Lauda mentre l'anno successivo precedette le Ferrari di Alboreto e Johansson giunte a più di un giro di distacco. Da ricordare il sabato la seconda pole in carriera per Teo Fabi su Benetton.
Il 1984 vide invece l'unico successo in casa per Niki Lauda, che vinse nonostante i problemi al cambio che lo portarono vicinissimo al ritiro. Sul podio Piquet su Brabham e Alboreto su Ferrari mentre da rimarcare il 5° e 6° posto delle Arrows di Boutsen e Surer, che festeggiarono al meglio il 100° gp per la scuderia di Milton Kynes.
Il 1987 fu l’ultimo appuntamento in Austria. Nel corso delle prove libere un cervo, entrato in pista approfittando della distrazione dei commissari di pista, fu centrato in pieno da Stefan Johansson (Mclaren) che rischiò la vita nell’impatto ma per fortuna ne uscì illeso, ma con l’auto distrutta. La domenica fu anche peggio, con una gara segnata da ben tre partenze! Nella prima fu Martin Brundle, su Zakspeed, che perse il controllo della sua vettura, urtò una barriera e rimbalzò piazzandosi al centro del tracciato causando vari incidenti ad altri piloti che sopraggiungevano ed obbligando ad una nuova partenza. Nella seconda fu Berger che, tentando di superare le Williams di Mansell partita male sbagliò creando una serie di incidenti tra i piloti dietro che resero la pista impraticabile. Alla terza partenza vide tutte le auto incidentate al via (tranne Sherif) scendere di nuovo in pista ma con alcuni invece come Danner, Brundle, Caffi e Fabre costretti a partire dalla pitlane raggiunti poi da Prost che non riuscì a mettere in moto l’auto e dovette partire col muletto e da Alboreto che alla fine del giro di ricognizione tornò ai box per riparare lo sterzo. Al terzo tentativo ci fu ancora fu ancora un problema con Senna che partì al rilento ma fu fortunosamente evitato da tutti i colleghi. La gara fu un affare privato tra i due piloti Williams, con Mansell a prevalere dopo aver passato Piquet in pista approfittando dei doppiaggi. Terzo e staccato di un giro giunse Teo Fabi su Benetton. 

La partenza dell’ultimo gp nel 1987)
La partenza dell’ultimo gp nel 1987)

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