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PREVIEW GRAN PREMIO AZERBAIJAN

DI NICOLA SIGISMONDI

Cosi come è stato per Monaco, anche per Baku è arrivato il momento di tornare ad ospitare il Circus dopo un anno di pausa dovuta al Covid. La gara dello stato azero è giunta alla 4° edizione, mentre per quanto riguarda il tracciato è alla 5° edizione, visto che l’esordio nel mondiale, tra le stradine della città del vento, avvenne nel 2016 sotto la denominazione di GP d’Europa.

Caratteristiche del circuito ed assetti delle vetture.

 

 

Il tracciato azero misura 6,003 km, classificandosi 3° come lunghezza dietro a Spa ed al neo entrante circuito di Jeddah, e viene affrontato in senso antiorario. Presenta ben 20 curve (molte delle quali a 90°) di cui 11 a sinistra e solo 9 a destra, da affrontare per 51 giri, per un totale di 306,049 km. Le zone DRS presenti sono 2: la prima, e più lunga, sul rettilineo d’arrivo e la seconda su quello opposto ai box.

Il Baku Street Circuit è un cittadino atipico, perché si raggiungono le più alte velocità dell’intero mondiale, grazie al rettilineo finale di 2,2 km, ma specie nel secondo settore serve un adeguato carico aerodinamico. Per gli ingegneri è un tracciato molto sfidante, visto che non è per niente semplice trovare un giusto bilanciamento. Lo si può dividere semplicemente in due parti: la prima velocissima (primo e terzo settore) e la seconda più tecnica e guidata (secondo settore). Per questo i team montano su dei pacchetti aerodinamici abbastanza scarichi da medio-basso carico (per lo più ci si affida ad alettoni posteriori a cucchiaio per generare l’adeguata deportanza, senza soffrire in termini di efficienza), andando ad ottimizzare il grip meccanico per la parte guidata. Sulla scelta dell’incidenza delle ali gioca un ruolo determinante anche il vento, molto forte e spesso di coda, che influenza in modo significativo la marcia dei piloti durante il giro. Un’altra caratteristica che una monoposto deve avere qui è un’ottima trazione visto che, come detto, le ripartenze a bassa velocità sono diverse a causa dell’elevato numero di curve ad angolo retto, rendendo l’asse posteriore quello più sollecitato. Soprattutto è essenziale riuscire a portare in temperatura, e mantenerla, sia gli pneumatici e sia l’impianto frenante. Su questi due fattori si baserà la maggior parte della performance di una vettura in questo weekend. È risaputo che il lunghissimo rettilineo di Baku, anche a causa di una temperatura dell’aria abbastanza fredda, faccia sì che vi sia un repentino abbassamento delle temperature, rendono frequenti i bloccaggi in curva 1. Per quanto riguarda gli pneumatici, essendo un cittadino, il grip inizialmente sarà scarsissimo e, unito alla temperatura, la maggior criticità che farà emergere il tracciato sarà quella del graining, fattore che può determinare l’aumento dell’usura gomma. Un’altra problematica sarà legata al degrado del posteriore nella parte guidata, visti gli elevati carichi longitudinali in quel settore di pista, che causerà del surriscaldamento. L’asfalto, dal canto suo, sarà poco abrasivo.

 

A spasso per il circuito di Baku

Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto a Baku.

Le prime tre curve sono uguali, perché sono tutte a 90° ed a sinistra, ma differenti allo stesso tempo, perché si affrontano a velocità e condizioni diverse. In Curva 1 ci si arriva full gas e DRS aperto (ad oltre 330 km/h) e si frena ai 100 m, facendo attenzione a non bloccare l’anteriore sinistra, scalando dalla 8° alla 4°. Breve allungo che porta in curva 2, per frenare leggermente dopo i 100 m, passando dalla 6° alla 3°/4°. A questo punto si attiva il DRS e si va a gas spalancato verso l’approccio di curva 3. E’ molto importante avere un solido punto di riferimento, perché è facile arrivare lunghi e finire nella via di fuga o bloccare l’anteriore e metterla al muro. Anche qui si frena al cartello dei 100 m (anche leggermente prima), scendendo fino alla 4°. In uscita di curva è molto facile perdere il posteriore, quindi bisogna fare molta attenzione a non far pattinare le gomme. Arriva quindi la prima curva a destra (la 4, sempre a 90°) che dà il via di fatto alla sezione più guidata del tracciato. Si frena ai 50 scalando fino alla 3°, passando vicino al cordolo interno (che è piuttosto alto ed è quindi preferibile non tagliarlo) per favorire al meglio l’uscita, quasi a sfiorare il muro esterno. Breve allungo che porta all’unica chicane presente sul tracciato, curve 5 e 6. Si approccia frenando in combinato, con il volante diretto verso sinistra, ai 100 metri portando la staccata fin dentro la curva ed avvicinandosi il più possibile alla barriera interna per cambiare velocemente direzione e svoltare verso destra. Il tratto lo si affronta in 3° marcia, una volta che si frena per la 5, facendo attenzione a modulare l’acceleratore per evitare di innescare un effetto pendolo. Altro breve allungo che avvia l’entrata nella parte vecchia della città, con il famigerato passaggio affianco alle mura del castello. Ma prima bisogna affrontare la 7, ennesima curva ad angolo retto, frenando a ridosso dei 100 m e passando dalla 7° alla 2°/3° marcia, sterzando verso destra e cercando di tagliare il cordolo. A questo punto brevissimo allungo e si approccia la salita del castello. Per la curva 8 (quest’anno rivista in ingresso, con il cordolo ridotto di dimensioni) bisogna frenare nel punto giusto (a ridosso del pannello luminoso di segnalazione), altrimenti c’è il rischio di arrivare lunghi ed a quel punto o si finisce nella via di fuga o, come accaduto per la prima volta nel 2019 in quel weekend addirittura per ben due volte (visto che prima di allora mai era capitato), si finisce a muro senza possibilità di rimediare. Il tratto delle curve 9-10 (quelle che costeggiano le mura) si affronta in 3 marcia, ed quasi un piccolissimo rettilineo visto che il volante non si sposta quasi per niente. In procinto di scollinare, si inizia a frenare per affrontare la curva 11, a destra, passando vicino al muretto interno per poi trovarsi in una posizione corretta per affrontare la 12, altra curva di 90° gradi a sinistra. Si cerca di tagliare il più possibile sul cordolo per sfruttare tutta la trazione in uscita, senza perdere il posteriore, per andare full gas fino alla staccata in discesa, e complicata, di curva 15. Nel mezzo ci sono due leggeri spostamenti a sinistra (curve 13-14) da fare a piena farfalla. Essendo la 15, come detto, in discesa ed a sinistra, è facile bloccare l’anteriore interna. Si mantiene la parte destra della pista e si frena ai 100 m scalando dal 8° alla 3°/4°. Così come per la 12, è importante passare vicini al cordolo interno e sfruttare tutta l’uscita per l’allungo in vista dell’importante curva 16. E’ fondamentale curare al meglio l’uscita di questa curva, più che l’ingresso, perché da questo punto parte il lunghissimo rettilineo che porta al traguardo. Bisogna frenare il più tardi possibile, ai 75 metri scalando fino alla 3° marcia, per portare tutta la velocità possibile a centro curva e sfruttare al massimo il cordolo in uscita. Attenzione al vento in questa curva, che spesso è di coda, ed è molto fastidioso. Da questo punto se si riesce a trovare la scia giusta davanti si può fare un’importante differenza. Le ultime curve d’affrontare, prima di transitare sotto il traguardo, sono: la 17, un leggero spostamento a destra, il velocissimo sinistra-destra della 18-19 e la 20, l’ultima curva, che altro non è che un leggero spostamento a destra. Poco dopo si aziona il DRS ed è così che termina il giro a Baku.

Hotspots per il sorpasso

 

A differenza di altri cittadini, il tracciato di Baku è atipico anche perché si sono registrati moltissimi sorpassi negli anni, la quasi totalità grazie al DRS. E quindi i punti dove si sorpassa più facilmente sono: il lungo rettilineo, sfruttando scia, DRS e motore, la violenta staccata di curva 1, il rettilineo opposto (sfruttando sempre scia, DRS e motore) e la staccata di curva 3. Altri punti dove provare il sorpasso, anche se più complesso, sono: la staccata di curva 2 e quella di curva 16. In entrambe, se si riesce a rimanere vicini nei due brevi allunghi che precedono queste frenate, si può tentare di sorpassare.

Mescole GP Azerbaijan 2021

Pirelli PZero White Hard: C3

Pirelli PZero Yellow Medium: C4

Pirelli PZero Red Soft: C5

Statistiche GP a Baku

Edizioni disputate: 4

Lunghezza tracciato: 6,003 km

N. di curve: 20

N. di giri: 51

Distanza GP: 306,049 km

Piloti con il maggior numero di vittorie: Nico Rosberg x1 (2016 Mercedes), Daniel Ricciardo x1 (2017 Red Bull), Lewis Hamilton x1 (2018 Mercedes), Valterri Bottas x1 (2019 Mercedes)

Squadra con il maggior numero di vittorie: Mercedes x3 (Nico Rosberg 2016, Lewis Hamilton 2018, Valterri Bottas 2019)

Piloti con il maggior numero di pole position: Nico Rosberg x1 (2016 Mercedes), Lewis Hamilton x1 (2017 Mercedes), Sebastian Vettel x1 (2018 Ferrari), Valterri Bottas x1 (2019 Mercedes)

Squadre con il maggior numero di pole: Mercedes x3 (Nico Rosberg 2016, Lewis Hamilton 2017, Valterri Bottas 2019)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Nico Rosberg x1 (2016 Mercedes), Sebastian Vettel x1 (2017 Ferrari), Valterri Bottas x1 (2018 Mercedes), Charles Leclerc (2019 Ferrari)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: Mercedes x1 (Nico Rosberg 2016, Valterri Bottas 2018), Ferrari x2 (Sebastian Vettel 2017, Charles Leclerc 2019)

Giro record in qualifica: 1:40:495 Valterri Bottas/Mercedes (2019)

Giro record in gara: 1:43:009 Charles Leclerc/Ferrari (2019)

 

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