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STORIA DEL GRAN PREMIO DELL'AZERBAIJAN

DI MARCO TERRAGNI

Per anni la possibilità di ospitare un gran premio di Formula 1 in Azerbaigian appariva come una possibilità remota, maggiormente legata alle battute (non troppo divertenti a dire il vero) su eventuali nuovi paesi esotici da inserire in calendario per permettere alla FOM di garantirsi entrate economiche più alte che a qualcosa di concreto. Ma Mr. Ecclestone ci stava pensando davvero ed a partire dall'inizio del decennio i discorsi sull'eventualità di un gran premio divennero sempre più approfonditi. Infatti l'arrivo del circus iridato si inseriva perfettamente nei progetti dell'autoritario presidente Ilham Aliyev, che pensava di sfruttare Formula 1 come una grande vetrina per mostrare al mondo il rinnovato status internazionale raggiunto dallo stato da lui guidato, l’elevato livello di benessere e modernizzazione raggiunto dal paese e dalla capitale Baku ma anche sfruttare l’evento come traino per il turismo, in grande crescita negli ultimi anni.

Il layout del circuito, un cittadino che si snoda tra le vie della capitale Baku, venne presentato ufficialmente durante un evento dedicato il 7 ottobre 2014 da Bernie Ecclestone e dal ministro della gioventù e dello sport Azad Rahimov. Il paese del Caucaso diverrà il  trentaduesimo paese ad ospitare il circus e ad oggi ultimo nuovo paese ad essere entrare in calendario. L'edizione 2016 prende la denominazione di gran premio d'Europa, la cui ultima edizione risaliva a Valencia 2012, nonostante la collocazione asiatica del paese (facente comunque parte del Consiglio d'Europa) per mostrare la sua piena vicinanza allo stile di vita e alla mentalità del vecchio continente. Dal 2017 assumerà la denominazione di Gran Premio dell’Azerbaijan.

Ma non mancarono forti polemiche sulla sua introduzione. Lo stato Azero infatti, nonostante la ricchezza dei suoi giacimenti di gas e petrolio rimaneva fortemente limitato sul tema del rispetto dei diritti umani. Preoccupava anche il tema della sicurezza, visto che la cronica instabilità politica della zona del Caucaso, questo portò l'organizzazione a predisporre un altissimo livello di allerta, con la presenza di numerosi militari per garantire un tranquillo svolgimento del weekend.

A pochi giorni dalla prima edizione un comitato che accusa il presidente ed il governo di reprimere con la forza ogni tipo di opposizione, lo Sports for Rights Campaign, venne ricevuto da alcuni delegati di F1. Essi chiesero a Formula 1 di prendere posizione sulla ampie violazione di diritti umani in Azerbaigian, chiedendo anche l'annullamento delle esibizioni dei cantanti internazionali. Ma fu tutto inutile poiché all'incontro non fu presente Ecclestone, che sul tema dei diritti umani ha sempre evitato di esprimersi (fece correre la F1 in Bahrein nonostante le forti proteste dell'opposizione locale nel 2012) privilegiando i rapporti di tipo economico e finanziario, una posizione confermata anche dal team principal Mercedes Toto Wolff che affermò che i team avrebbero solo pensato allo sport e allo show.

 

Il circuito

 

Baku ha firmato un contratto decennale con F1, successivamente rinnovato nel 2019 a garantire la presenza del circus fino al 2023, estesa al 2024 vista la cancellazione dell'edizione del 2020 per la pandemia Covid. Il disegno del tracciato porta la firma di Hermann Tilke, a cui venne data precisa istruzione che la pista mostri il meglio delle bellezze della città come la vecchia città medievale, il palazzo del governo e la passeggiata sul mare. Il circuito è lungo 6.003 metri e si compone di 20 curve, 8 a destra e 12 a sinistra da percorrere in senso antiorario ed è un mix tra lunghi tratti rettilinei e tratti più lenti e contorti da percorrere in 51 giri per un totale di 306,049 km

Dopo un primo settore intervallo da rettilinei e curve a 90°, da curva 7 inizia il secondo settore, nettamente più tortuoso. Esso costeggia l'antica città medievale di Baku, prima volta che la F1 passa vicino a siti protetti all’UNESCO. In particolare la curva 8 passa vicino alla porta Qosha del Castello di Shirvanshah dove la carreggiata è estremamente stretta, soli 7.6 metri, che lo consacra come tratto più stretto del mondiale. Dopo il passaggio delle mura vi è un tratto veloce che porta alle curve 15 e 16 e all'ultimo settore. Questo parte da curva 16 ed è un unico allungo di 2.2 km, il più lungo del mondiale e riporta le auto sul rettilineo del traguardo. Il tracciato in questi anni non ha visto cambiamenti a livello di disegno, ma solo nella conformità dei cordoli. Nel 2016 nella notte tra venerdì e sabato i cordoli tra curva 6 e 12 verranno rimossi, dopo che nelle libere si erano verificati pericolosi tagli sulle gomme. Modificata anche l'entrata della corsia dei box, che venne anticipata e spostata a sinistra poiché i piloti a causa di un avvallamento lamentavano problemi di visibilità. Nel 2017 grandi polemiche suscitò ancora il cordolo in entrata di curva 8, considerando troppo alto e che portò ad incidenti per Sergio Perez e Jonathan Palmer nelle libere del venerdì. Il sabato il cordolo fu abbassato eliminando il bordo di plastica e sostituendolo con una versione verniciata mentre nel 2018 la Federazione decise di risolvere definitivamente il problema modificando il cordolo e rendendolo più aderente al raggio della curva.

 

Le gare a Baku

 

Nelle quattro gare disputate l’albo d’oro dice che ci sono stati quattro vincitori diversi, con tre successi per un pilota Mercedes ed uno per Red Bull. Podi conquistati anche da Ferrari (3),due per Force India con Perez ed uno da Williams.

 La prima edizione si corse a metà giugno 2016. La scelta venne aspramente contestata perché nello stesso weekend si sarebbe svolta la 24 ore di Le Mans, la quale avrebbe comportato una perdita di pubblico televisivo oltre che impedire eventualmente ai piloti di F1 di parteciparvi, come avvenuto per Nico Hülkenberg nel 2015. Il sabato la pole fu conquistata da Nico Rosberg davanti a Sergio Perez su Force India, che venne però penalizzato di cinque posizioni a causa di un'incidente nel libere del sabato mattina che gli costò il cambio di trasmissione. Dietro di lui ottennero lo stesso tempo Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel,con l'australiano a partire in prima fila perché concluse il giro prima del tedesco della rossa mentre Hamilton sull'altra Mercedes dovette partire 10° a causa di un errore nel suo ultimo tentativo in Q3.

La gara non regalò grandi emozioni: dominò Nico Rosberg che ottenne il secondo Grand Chelem in carriera (vittoria, pole position, giro veloce e gara sempre in testa dal primo all'ultimo giro) davanti a Sebastian Vettel ed a Sergio Perez, che riportò la Force India sul podio da Russia 2015. Il messicano superò a pochi giri dalla fine la Ferrari di Raikkonen, che era stato precedentemente penalizzato di 5 secondi per  aver tagliato la corsia di entrata ai box in un passaggio sulla pista. Solo 5° Lewis Hamilton, attardato anche dalle difficoltà a risolvere un errore di configurazione del sistema ibrido, risolvibile per il pilota intervenendo sul volante ma senza l'aiuto degli ingegneri, poiché in quell'anno erano vietate gli aiuti del box.

Nel 2017 la pole venne ottenuta da Hamilton davanti a Bottas, con le Ferrari in seconda fila distaccate di più di 1 secondo. La domenica regalò emozioni sin dal via con l’incidente a curva 2 tra Raikkonen e Bottas con il pilota Mercedes ad avere la peggio visto che forò e si fermò per cambiare il musetto, rientrando doppiato di un giro. Al giro 19 avvenne uno degli episodi più importanti del campionato: mentre si stavano preparando a ripartire dopo il regime di SC dovuto al ritiro Kvyat, a curva 15 Vettel (2°)tamponò Hamilton, che aveva rallentato in modo vistoso prima della curva. Il tedesco pensò ad un break testing, decise di affiancarlo e colpì con la gomma anteriore destra l'anteriore sinistra dell'inglese. Pochi secondi dopo la gara ripartì con Vettel che si difese dall'attacco di Massa e Perez. Proprio il messicano della Force India a curva 2 venne affiancato dal compagno Ocon, che lo strinse a muro ma arrivando ad un contatto fratricida inevitabile. La pista si ritrovò ricoperta di detriti che obbligarono la direzione gara ad esporre la bandiera rossa. Dopo la ripartenza Ricciardo si portò al terzo posto, dopo un triplo sorpasso all'interno di curva 1 alle Williams di Massa (poco dopo costretto al ritiro) Stroll ed alla Renault di Hulkemberg. Al giro 29 il colpo di scena, con Hamilton che segnalò un problema di fissaggio della protezione alla testa della  sua monoposto e che si vide costretto a tenerla ferma staccando una mano dal volante e guidando in molti tratti con una mano sola. Obbligato alla sosta per sostituirla passò in testa Vettel che però fu penalizzato con uno stop&go di dieci secondi per la manovra effettuata su Hamilton in regime di Safety car. Incredibilmente il tedesco, che in quel weekend montava una PU depotenziata, si ritrovò al rientro in pista davanti al pilota inglese. Al termine dei 51° giro Daniel Ricciardo conquistò la vittoria, la prima in stagione per lui e Red Bull mentre proprio al fotofinish Bottas superò Stroll per il secondo posto, con il canadese a conquistare il primo podio in carriera, primo canadese a riuscirsi da Jacques Villeneuve nel 2001(ed ultimo podio conquistato dal team di Grove). Vettel ed Hamilton rimontarono fino alla 4° e 5° posizione, con il britannico che non riuscì  mai a trovare lo spunto per superare il rivale mentre da segnalare il 9° posto di Alonso a conquistare i primi punti in stagione per Mclaren.

Ma il gran premio non fini alla bandiera a scacchi perché continuò la polemica tra Hamilton e Vettel per l'incidente del 19° giro, con accuse incrociate. La Federazione decise di aprire un nuovo procedimento disciplinare nei confronti del pilota tedesco. L’udienza si tenne il 3 luglio, Vettel si scusò per l'episodio e venne “punito” coinvolgendolo in iniziative per la sicurezza stradale.

Nel 2018 il weekend di gara venne spostato a fine aprile, diventando il quarto appuntamento in calendario. La pole viene conquistata da Vettel, la prima per Ferrari in Azerbaigian davanti al rivale Hamilton. La domenica la gara si divide in 2: al vertice vi è lotta a distanza tra Vettel ed Hamilton con il britannico che compie alcune sbavature, finendo dopo il pit anche dietro il compagno di squadra mentre dopo la sosta del fin lì dominatore Vettel passa al comando Bottas che andò lungo per sperare in un eventuale SC. Dietro vi è una lunga lotta tra i piloti Red Bull, prima superati dai Renault e successivamente continuata tra loro a colpi di sorpassi e difese. Al giro 38° Ricciardo provò il sorpasso a Verstappen a curva 1, utilizzando la sua celebre finta destra/sinistra che tanti soddisfazioni gli aveva regalato. Ma Verstappen chiuse la porta e i due arrivano al contatto, per fortuna senza conseguenze ma che obbligò l'uscita della vettura di sicurezza con Bottas che ne approfittò per fare il pit e trovarsi in testa. Alla ripartenza Vettel provò l'attacco a Bottas, anche per difendersi da Hamilton, ma giunse lungo alla prima staccata, scalando quarto e venendo poi superato da Pérez mentre al giro 48 Bottas colpì un detrito in mezzo al rettilineo che lo obbligò al ritiro. Così Lewis Hamilton passò al comando e vinse davanti a Raikkönen e Pérez su Force India, che tornò sul podio dopo quello proprio a Baku due anni prima. Da segnalare i primi punti in carriera per Charles Leclerc (6° su Alfa Romeo) e Brendon Hartley (10° su Toro Rosso) mentre 7° giunse uno stoico Fernando Alonso, che marcò punti nonostante un auto molto danneggiata.

Nel 2019 tutti i favori del pronostico puntano su Ferrari. Dopo un venerdì ed un sabato dominato però in Q2 Charles Leclerc, grande favorito di giornata, va a muro a curva 8 perdendo l'occasione di fare la pole che invece viene conquistata da Valtteri Bottas davanti al compagno Hamilton, mentre solo terzo giungerà Vettel. La gara non regalerà particolari emozioni con Bottas che vince la seconda gara stagionale davanti al compagno Hamilton con Vettel su Ferrari a completare il podio. Quarto Verstappen su Red Bull mentre di ferma al 5° posto la rimonta di Leclerc, che ottiene però il punto per aver conseguito il giro più veloce mentre da segnalare McLaren che porta entrambi i piloti a punti a distanza di un anno, proprio da Baku 2018.

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