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GRAN PREMIO MONACO: PAROLE IN LIBERTA' DI LAURA

DI LAURA PIRAS

Abbiamo salutato Monaco da pochi giorni e possiamo dire che questo fine settimana si è rivelato diverso, dagli altri appuntamenti che abbiamo lasciato alle spalle, e ricco di spunti interessanti. Andiamo con ordine perchè di cose da dire ce ne sono molte e c'è il rischio di entrare in confusione. Fatevi una tisana, prendetevi del tempo perchè questo flusso di coscienza sarà abbastanza lungo ed articolato. 

Partiamo dalle qualifiche del sabato quando la Ferrari ha fatto vedere tutto il suo potenziale. 

Ebbene sì! in pole position c'era la Ferrari del padrone di casa Charles Leclerc, pole position ottenuta con un bel po' di forza aggiungerei. Alla fine del q3 però la SF21 di Leclerc è andata letteralmente a muro bloccando la sessione per tutti e impedendo a chi stava migliorando il proprio tempo in quel frangente di ottenere una posizione più alta sulla griglia di partenza. Molti hanno gridato al complotto ma lungi da me pensare che un pilota possa metterla a muro per impedire agli altri di poter stabilire un crono migliore rispetto al precedente. Certo nel momento in cui Leclerc è andato a sbattere alcuni piloti si stavano migliorando e chissà, forse alla fine la pole non sarebbe stata più tinta di rosso ma non sono complottista e non lo voglio essere. Ergo penso davvero che sia stato solo uno stupido banale errore commesso da un pilota, bravo, che ha bisogno ancora di imparare ad essere più freddo in alcune circostanze.

Leclerc ha commesso un errore, per me molto grave, che risulterà determinante non tanto per la gara degli altri, quanto per la sua. 

In tutto questo marasma del sabato coloro che hanno brillato in qualifica sono stati il solito Verstappen, Bottas che ha gestito al meglio le operazioni al sabato, anche meglio rispetto a sua maestà Lewis Hamilton, Sainz che ha confermato la bontà del pacchetto Ferrari sulle stradine del principato e Sebastian Vettel che partendo in ottava posizione si è poi rivelato, a mio avviso, il protagonista indiscusso di questo fine settimana. 

Arriviamo alla domenica, è mattina e dal paddock ci arrivano voci che sulla vettura di Leclerc sia tutto ok e che non si siano trovati danni gravi rispetto all'incidente del sabato. Nessun problema serio, quindi la pole gli viene confermata con buona pace dei tifosi ferraristi che possono finalmente festeggiare dopo tanto tempo una buona perfomance. Il cambio è salvo e il pilota monegasco potrà scattare davanti a tutti.

Ma mai dire mai in Formula 1 perchè il destino è sempre in agguato. 

Poco prima dell'inizio del Gran Premio infatti si eleva dalla vettura numero 16 un lamento che sa di disfatta. Sulla SF21 ci sono evidenti problemi che non possono essere risolti nell'immediato ed ecco l'amara sentenza: Leclerc non potrà prendere parte al Gran Premio. 

Sicuramente l'errore del sabato ha compromesso decisamente il weekend di Leclerc ma secondo me c'è stata anche molta leggerezza da parte del team. Infatti dopo un attenta analisi si è evinto che ciò che non ha permesso a Charles di poter gareggiare è stata la rottura del mozzo della ruota posteriore sinistra. 

Perchè parlo di leggerezza? Perchè se avessero cambiato anche il mozzo, visto che hanno dovuto ricostruire, quasi interamente, la vettura del monegasco, non avrebbero dovuto scontare la penalità (nel caso in cui il pezzo a rompersi fosse stato il cambio la penalità sarebbe stata data). Sicuramente c'è stata una leggerezza nei controlli post incidente, magari c'era la voglia di rischiare perchè forse a Montecarlo c'era l'unica occasione dell'anno di fare il colpaccio. La Ferrari ha rischiato, forse giustamente, visto che non ci si gioca il mondiale, ma l'ha fatto a caro prezzo. Per Leclerc bisogna aspettare il 2022 per fare pace con il gran premio di casa. Ai posteri l'ardua sentenza. Va bene che quest'anno si potranno prendere certe decisioni ma il 2022 è alle porte e se la Ferrari affronterà questo cambio di regolamento con questo atteggiamento si farà parecchio male. 

 

Oltre Leclerc un altro pilota che ne è uscito con le ossa un po' rotte è stato Lewis Hamilton che non ha vissuto un week-end facile. Complice una squadra per una volta non al top, il pilota inglese non ha particolarmente brillato a Monaco. Per una volta la corazzata tedesca non è apparsa invincibile sia sul piano delle prestazioni in pista sia per quanto riguarda le strategie e le decisioni da prendere durante tutto lo svolgimento del triduo di gara. Hamilton alla fine del gran premio ai microfoni dei giornalisti si è lasciato andare ad una lamentela nei confronti di una squadra che sino ad ora, negli ultimi 7 anni ha sbagliato poco e niente. Ne è uscito fuori il ritratto di un campione che vuole vincere a tutti i costi ma che non sa perdere. Certamente i piloti sono uomini con tutti i difetti del caso ma questa lamentela è totalmente inutile. Certo Verstappen ha agguantato la testa della classifica ma quanto durerà questa parentesi? Poco secondo me perchè appunto la Mercedes sa imparare dai propri errori e sicuramente sarà capace di recuperare quel poco terreno perso nella gara di domenica scorsa. Un momento di debolezza capita a tutti, anche ai migliori, bisogna ricordarlo. Spero che per Lewis quella lamentela sia frutto di un semplice stato di tensione ricco di nervosismo ma sinceramente dovrebbe reagire diversamente anche per gratitudine di un team che si è speso oltre l'immaginario per renderlo quello che è. Hamilton è una leggenda di questo sport e ha un talento infinito ma se ha potuto mettere in atto il suo immenso potenziale è anche perchè ha trovato terreno fertile, un terreno che deve essere anche tenuto a caro, un terreno che merita altre cure. 

Per due piloti delusi e arrabbiati abbiamo invece un driver che si è dimostrato in una stato di grazia incredibile a Monaco: Sebastian Vettel. 

Ebbene sì, mi dispiace molto per i suoi detrattori, ma Vettel è tornato, anzi mi sbaglio a dire che è tornato perchè non se ne è mai andato. Sfido chiunque ad andare bene quando guidi una macchina che non è nelle proprie corde. Un conto è guidare una macchina lenta, un altro è portare avanti una vettura che non si adatta a te. 

Ma Seb ci ha mostrato che in un ambiente diverso piano piano può dire la sua anche perchè diciamolo che fretta ha Seb in Aston Martin? Nessuna. Si gioca il campionato? no! Deve dimostare qualcosa a qualcuno dopo 4 titoli mondiali vinti? Per niente! A mio avviso nessun pilota deve dare dimostrazione di sè a nessuno. Un pilota di Formula 1 deve fare i conti con se stesso e con la propria squadra ma agli altri non deve proprio niente. 

Tornando alla gara di domenica Seb ha mostrato un'intelligenza e una gestione di gara che in pochi hanno. Seb si è calato, nuovamente, nel ruolo di pilota ingegnere, ruolo che veste alla grande. 

Non è la prima volta che Seb si fa stratega di sè stesso, non è la prima volta che Vettel decide di gestire la propria gara e l'ha fatta in un modo davvero superbo ed astuto. 

Tutto è partito da una qualifica ottima, con un ottavo posto conquistato grazie ad un manico mai andato via. 

Ma la magia è stata compiuta soprattutto in gara con una prima parte del gran premio caratterizzata da una conservazione delle proprie risorse che ha saputo usare al momento giusto e nel modo giusto perchè tutto si può imputare a Vettel tranne che non sa gestire la propria monoposto come vuole. 

Vettel comunque si è sempre contraddistinto per onestà e sincerità, ha sempre pesato le parole non mostrando cosa realmente la squadra non può fare ma allo stesso tempo ha parole di miele per il suo team perchè sa che tutti uniti si fa la differenza, sa che sarà un percorso lungo e in salita per il momento  ma ha tutte le carte in tavola per poter andare avanti e per far crescere l'ambiente in cui si trova. 

Nulla hanno potuto Gasly ed Hamilton contro di lui, certamente la pista lo ha favorito ma quando un pilota ha una marcia in più glielo si deve dire. Date a Cesare quel che è di Cesare. 

 

 

 

La gara è stata vinta da Max Verstappen, l'olandese volante che se vuole rimanere in corsa per il titolo mondiale deve approfittarsi di ogni passo falso del nemico, secondo è arrivato Carlos Sainz che sta crescendo davvero bene nel team di Maranello e sul gradino più basso del podio abbiamo Lando Norris che sempre di più sta trainando la Mclaren verso il futuro distruggendo, per il momento, il compagno di squadra Daniel Ricciardo. 

Ci si prospetta un 2021 davvero intenso e ricco di storie da raccontare! Siamo solo all'inizio di questo mondiale e siamo circondati di avvenimenti e risvolti. 

Fra poco approderemo a Baku! Chissà cosa succederà! 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Davide (sabato, 29 maggio 2021 12:35)

    In passato ti ho criticata senza davvero un valido motivo. Ti volevo chiedere scusa per quello che ti ho detto. Hai un bel blog in realtà e non ti ho inquadrata bene. Anzi ammiro che una donna come te possa esprimere la propria passione. Passando all'articolo penso che tu abbia scritto tutto giusto, sei anche abbastanza equilibrata ed elegante nell'esprimere le tue critiche ai piloti e alle squadre. Mi piace come hai analizzato il problema della Ferrari e di Charles. Sei stata dura ma non offensiva. Concordo con te su Hamilton e mi trovi d'accordo anche su ciò che hai scritto su Vettel. Ancora scusami per quelle critiche distruttive che ti feci una volta. Un caro saluto e buona giornata Laura.