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PILLOLE DA MONACO

DI MARCO TERRAGNI

Montecarlo è la tappa più glamour del campionato del mondo di Formula 1. Circuito cittadino che si snoda tra le vie del porto del principato di Monaco, le sue curve hanno fatto epoca e conservano nel nome tracce del passato: la prima curva della Saint Devote (poiché lì vicino era presente una chiesa con tale nome), la salita della Virage, il Massenet, la curva del casinò, i tornanti del Mirabeau e quello della Vecchia Stazione (la curva più lenta del mondiale), il portier e il tunnel, la curva più veloce del campionato, la Curva del Tabaccaio seguite dalle veloci curve delle piscine e le ultime due curve, la Rascasse e la Anthony Noghes. 

Evoluzioni e modifiche

 

 

Il circuito non è cambiato molto nel corso dei decenni, mantenendo un layout simile alle origini di inizio novecento, testimonianza dei circuiti vecchio stampo con le macchine a passare a pochi centimetri da marciapiedi e viuzze. Modifiche vennero fatte a partire dal 1955 con il rettilineo di partenza che fu spostato dall’attuale al rettilineo del lungomare e rimase così fino al 1963. In questi anni non esistevano né le curve delle piscine né la Rascasse ma vi era un unico allungo dopo il tabaccaio con un tornante, chiamato Gasometro, che poi portava al rettilineo opposto. Modifiche maggiori vennero nel 1973,soprattutto a causa della costruzione di edifici che sottraevano terreni al mare. Vengono introdotte le chicane delle piscine e la rascasse, con i box già spostati nell’anno precedente nell’attuale posizione mentre anche il tunnel viene rifatto completamente per permettere la costruzione di un Hotel mentre nel 1976 venne creata la curva Antony Noghes. Altre modifiche nel 1986 quando la chicane del porto, una veloce sinistra/destra venne ritenuta troppo pericolosa e sostituita con una doppia curva a 90°. Cambiamenti avvennero anche alle piscine tra 1997 e 2003,con il riposizionamento delle barriere per migliorare la visibilità mentre nello stesso anno fu anche eliminato lo spartitraffico della prima curva, sostituito da un cordolo. L’ultima modifica alla pista avverrà nel 2015,con la curva del tabaccaio leggermente anticipata.

Ad  oggi il circuito è composto da 18 curve ed è il più corto del mondiale, con una lunghezza di soltanto 3,337 km. A causa delle tortuosità del tracciato la gara dura soltanto 260,286 km per un totale di 78 giri, un unicum nel mondiale dove le gare hanno una lunghezza standard di poco più di 300 chilometri. Un altra curiosità è il weekend lungo con le prove libere che si disputano il giovedì: questa tradizione affonda nelle radici nel fatto che un tempo il quarto giorno della settimana coincideva con la festa dell'ascensione ed era un modo per evitare di bloccare per troppi giorni consecutivi la città. Adesso invece si mantiene il giovedì per attirare maggiormente il turismo, con i team che dedicano il venerdì agli incontri con i vari sponsor. Inoltre rimane un vantaggio per la mobilità, poiché le strade il venerdì vengono aperte al normale traffico urbano come dopo le varie prove, unico cittadino a fare ciò. Un ultima caratteristica è il podio la cui organizzazione è interamente lasciata alla famiglia Grimaldi, i reali di Monaco: infatti fino al 2016 esso coincideva con il palco dove i reali assistevano alla corsa sul rettilineo di partenza, con i gradini che portano al palco a sostituire il podio. Questa tradizione termina nel  2017,con il palco che viene ristrutturato e venendo costruito un podio classico. 

(Il tracciato dal 1929 al 1973)

Le origini e le prime gare

 

 

La gara nasce per merito di Anthony Noghès, fondatore dell’Automobile Club di Monaco e grande promotore anche del rally di Monaco, che come lavoro faceva il commerciante di tabacco e che è considerato l'inventore della celebre bandiera scacchi. Noghès cercò di far entrare il proprio club all'interno del circuito motoristico europeo, che prevedeva che solo i club che già organizzavano un gran premio potessero ospitare corse ufficiali. Ma venne rifiutato, visto la mancanza di una gara e di un circuito nel principato. Per rimediare venne deciso di organizzare una corsa tra le strade del porto di Montecarlo con la prima gara da disputare il 14 aprile 1929, alla presenza del Principe Pierre de Polignac e che vede la partecipazione di 16 vetture, con la vittoria che va a Charles Frederick William Grover al volante di una Bugatti 35B. Negli anni prima della guerra Monaco ospitò il campionato europeo di automobilismo (antenato della F1) che vide tre vittorie Mercedes mentre nelle edizioni precedenti non valide per il campionato vi trionfò due volte Alfa Romeo (Nuvolari e Guy Moll) e tre volte Bugatti

Dopo la fine del conflitto vi si corre una gara nel 1948, vinta da Farina su Maserati ma grande eco vi è nel 1950 quando viene ospitata la seconda tappa dell'appena nato campionato del mondo di F1. Una tappa storica, che vede il debutto assoluto di Ferrari (non presente a Silverstone) che raggiunge il 2° posto con Albero Ascari nella gara vinta da Fangio su Alfa Romeo, il quale doppiò tutti andando a conquistare il primo grand chelem della storia mentre terzo giunge Chiron su Maserati, già vincitore nel 1931. Un gran premio anche segnato da un grave incidente al primo giro, alla curva del tabaccaio, che coinvolge dieci piloti, originato da un'incidente tra Farina e Gonzalez con la Maserati del secondo che prende fuoco (il pilota ne esce fortunatamente illeso). Dopo una pausa di quattro anni la F1 tornò a Monaco nel 1955 con Ferrari che festeggiò il primo successo qui con Maurice Trintignant nel giorno in cui la Lancia D50 di Alberto Ascari, in testa alla corsa, sbandò all'uscita del tunnel finendo in mare, con il pilota che se esce fortunatamente illeso ma che troverà la morte pochi giorni dopo a Monza. I due anni successivi vedono due trionfi di Maserati, nel 1956 con Moss e nel 1957 con Fangio.

(Gran premio di monaco 1933. Fonte: formulaunolibera.it)

Il dominio inglese ed i problemi di sicurezza

 

Tra il 1958 e il 1974 il principato vede successi solo di team inglesi, con ben sei vittorie di Lotus (due Moss, due Hill, uno per Peterson e Rindt) ,cinque di BRM (quattro consecutivi a metà anni sessanta oltre che l'ultima vittoria per la squadra, nel 1972, sotto la pioggia con Beltoise), tre di Cooper-Climax (Trintignant nel 1958, 1959 con Jack Brabham e 1962 con Mclaren), due di Tyrrel (Stewart 1971-1973) e Brabham con Denny Hulme. Il grande mattatore di questi anni è sicuramente Graham Hill grande specialista del tracciato dove conquistò ben 5 successi, di cui tre consecutivi con BRM tra 1963 e 1965 e confermandosi anche con Lotus nel 1968, nell’anno del secondo mondiale ed infine nel 1969. I gran premi di questi anni sono caratterizzati anche da eventi importanti per la storia dello sport: nel 1958 Bernie Ecclestone fece la prima apparizione in F1 acquistando la Connaught e provando lui stesso a qualificarsi, ma senza riuscirvi mentre nel 1966 vi è il debutto assoluto per il team fondato da Bruce Mclaren che porta ancora oggi il suo nome. Nello stesso weekend Phil Hill guidò un auto laboratorio, piena di telecamere e che compie un solo giro di gara per le riprese del film Grand Prix.

Ma Montecarlo in quegli anni è funestata da molti incidenti: nel 61 durante le prove Ireland si fratturò una clavicola in prova, nel 62 durante la carambola al via alla Sainta Devota la BRM di Ginther provocò la morte di un commissario mentre nel 1965 la Lotus di Hawkins sbandò alla chicane dopo il tunnel finendo in mare (per fortuna senza conseguenze) mentre nel 68 la Brabham di Rindt nella discesa davanti al Mirabeau ferì un pompiere. Ma l'incidente più grave avvenne nel 1967: Lorenzo Bandini, secondo e all'inseguimento del leader Denny Hulme (Brabham) nel corso del giro 82, probabilmente a causa della stanchezza e della voglia di recuperare arrivò lungo alla chicane dopo il tunnel. Qui urtò un palo e perse un ruota con la monoposto che si cappottò e prese fuoco contro le balle di fieno poste a protezione del lungomare con il pilota che rimane intrappolato nelle lamiere. I soccorsi furono scarsi e dovettero intervenire il principe Juan Carlos di Spagna e Giancarlo Baghetti, presenti lì vicino, per provare a salvare l'alfiere italiano ma fu tutto inutile poiché a causa delle ferite riportate Bandini morì all'ospedale tre giorni più tardi. Per questo motivo venne deciso di ridurre la distanza di gara prima contante ben 100 giri, con gare che duravano quasi tre ore, per passare ad un distanza di soli 80 giri.

(Il circuito dal 1986  al 1996)

Dal ritorno Ferrari all'era Senna

 

La Ferrari tornò al successo sulle stradine più famose al mondo nel 1975 con Lauda, al primo successo stagionale davanti a Fittipaldi su Mclaren e Pace su Brabham. Tanta la gioia per il successo che sul traguardo Luca Montezemolo, Ds del team, sferrò un pugno a Clay Regazzoni che voleva evitare che entrasse in pista. Fu anche l'ultimo gran premio corso dal bicampione del mondo Graham Hill, che decise di ritirarsi dopo aver fallito la qualificazione. Anche nel 1976 il successo sorrise al binomio Lauda-Ferrari mentre negli anni successivi arrivarono altri due successi: nel 1979 con Scheckter a mentre nel 1981 fu Gilles Villeneuve a conquistare in modo incredibile il successo, il primo per un turbo a Monaco su un circuito che sembrava non adatto a questo tipo di motore. Nel 1977 vi fu invece il successo della Wolf con Scheckter, scuderia fondata in quell'anno e che aveva già vinto al debutto in Argentina e che a Monaco conquistò gara e giro veloce. Vi furono successi anche per Williams (1980-1983), Tyrrel (1978 con Depallier) e Brabham (1982). Ma dal 1984 iniziò un dominio quasi ininterrotto per Mclaren: nel 1984 arrivò la prima vittoria per il team di Dennis con Prost sotto una pioggia torrenziale, nel giorno dell'esplosione di Ayrton Senna e della prima bandiera rossa per maltempo della storia, per precisa decisione (che farà storia) del direttore di gara Jacky Ickx. Dopo altre 2 vittorie per Prost iniziò il dominio di Senna, che qui si esprime al massimo della sua forza: nel 1987 conquistò la vittoria con la Lotus mentre vinse ininterrottamente dal 1989 e 1993 mentre nel 1988, dopo una pole mozzafiato si ritiro per un suo errore a pochi giri dalla fine consegnando il successo al compagno Prost. Tanta era la rabbia che tornò direttamente a casa sua, senza passare dai box.

(Il circuito dal 1996 al 2002)

Da Schumacher ai giorni nostri

 

Nel 1994 il circus arrivò a Montecarlo in piena crisi sicurezza, dopo il fatale weekend di Imola che sembrava ancora proseguire visto l'incidente di Wendlingler alla chicane del porto, che farà intervenire fortemente la FIA sul fronte sicurezza. Sul lato sportivo la gara vede il successo per Micheal Schumacher su Benetton, dopo che il giorno prima aveva conquistato la prima pole della sua carriera. Il tedesco si ripeterà varie volte qui vincendo nel 1995 ( Benetton) e poi con Ferrari nel 1997, 1999 e 2001 dove arriverà una doppietta. Questo successo rimase l’ultimo per Ferrari sino al 2017, quando Sebastian Vettel poté riportare Ferrari al successo. Anche Mclaren mostrò spesso i muscoli qui, conquistando successi rispettivamente nel 1998 (Hakkinen) 2000, 2002 (Coulthard) 2005 (Raikkonen) 2007 (Alonso) 2008 (Hamilton) con l'edizione del 2007 che fece scalpore con l'inizio della rivalità tra Hamilton e Alonso per la scelta Mclaren di sacrificare una possibile vittoria dell'inglese per coprirsi da un eventuale SC. Grandi successi anche per la Francia con Panis e la Ligier (1996) ad emergere in una gara pazza che vide solo quattro vetture al traguardo, mentre la Renault conquistò due vittorie nel 2004 con Trulli e nel 2006 con Alonso mentre una vittoria a testa vi fu per Williams (2003) e Brawn, nel 2009 con Button.

Ma nell'ultimo decennio il principato ha visto il netto dominio di Red Bull e Mercedes: il team austriaco vinse tra il 2010 e il 2012, due volte con Webber ed una volta con Vettel mentre dovette aspettare il 2018 e Ricciardo per rivedere il primo posto. Mercedes dal canto suo ha vinto sempre dal 2013 (tranne 2017-2018) con Rosberg grande specialista sul circuito di casa con tre successi consecutivi (13-15) mentre Hamilton vi ha vinto solo due volte, nel 2016 e nel 2019.

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