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SULLE RIVE DEL MEDITERRANEO: LA FORMULA 1 A BARCELLONA

DI MARCO TERRAGNI

Barcellona è stata una protagonista costante della lunga marcia della Formula 1, proponendo in calendario ben tre circuiti diversi!

La prima volta che la città catalana fu protagonista è nel 1951 sul circuito cittadino di Pedralbes, quartiere della città di Barcellona. Un tracciato particolarmente apprezzato da pubblico e piloti, lungo 6316 metri e formato da solo 6 curve, caratterizzato dai lunghi rettilinei (soprattutto quello del traguardo, dedicato al dittatore Francisco Franco) intervallati da curve di 90° di raccordo con l'unico punto maggiormente tecnico tra curva 2 e 4. Posta fine campionato la Spagna sarebbe stata decisiva per decretare il campione del mondo, una sfida tra le Alfa Romeo all'ultima gara in Formula 1, capitanate dal leader della classifica Juan Manuel Fangio e le Ferrari di Alberto Ascari e José Frollan Gonzales. In gara le gomme si riveleranno decisive con il poleman Ascari costretto a frequenti soste ai box per l'errata scelta degli pneumatici (arriverà doppiato di 2 giri) mentre il compagno Gonzales riuscì a giungere 2° nel giorno del trionfo di Fangio che si consacrò per la prima volta campione del mondo

Pedralbes sarà presente anche nel 1954, ultima tappa di un mondiale che ha già emesso i suoi verdetti dopo il dominio schiacciante della Mercedes W196 di Fangio. La pole arride ad una nuova arrivata, la Lancia che si era assicurata come driver Alberto Ascari. Ma sarà una gara sfortunata per lui, costretto al ritiro già al 10° giro per un problema ai freni mentre il successo sarà conquistato da Hawthorn su Ferrari davanti alle W196 di Musso e Fangio (rallentato da problemi tecnici causate dai rifiuti di giornata finiti in pista). Questa fu l'ultima tappa a Pedralbes, dove ora vi è l'autostrada e le rotaie del tram mentre la F1 si allontanerà per alcuni anni dalla Spagna. 

(Il circuito di Pedralbes. Fonte:Wikipedia)
(Il circuito di Pedralbes. Fonte:Wikipedia)

Il ritorno nel parco del Mountjuic
La città delle Ramblas tornò protagonista in F1 a cavallo degli anni 60 e 70, ancora su di un circuito cittadino all'interno del parco del Mountjuic: una collina alta 173 metri che si trova a sud della città, che in catalano significa "monte degli ebrei" (poiché vi era la presenza di un cimitero Ebreo in epoca medievale e che è stato una delle sedi dell'esposizione universale del 1929).
Il tracciato era collocato nella parte settentrionale del sito ed era lungo 3.791 metri e partiva dalla Recta de Las Fuentes, posta alla base della collina, per poi salire lungo larghe strade e curvoni veloci fino alla cima della collina  passando vicino allo Stadio Olimpico dove il circuito scollinava per poi ritornare verso il traguardo.
Già presente negli anni 30 con il nome di "Penya Rhin”, nel 1936 vi fu il trionfo di Tazio Nuvolari alla guida di un Alfa Romeo, gestita però dal team Ferrari.
Ma a causa della guerra civile e della successiva guerra mondiale il circuito cadde in disuso riprendendo le attività a partire dagli anni 50 con l'arrivo del motomondiale. La prima edizione F1 ci fu a partire dal 1969, in alternanza con Jarama, vicino Madrid. Il circuito fu subito al centro delle critiche dei piloti che lo accusarono di scarsa sicurezza per i guard rail, considerati troppa bassi con il pubblico dietro di pochi centimetri e solo su insistenza di Rindt e della GPDA furono alzati aggiungendo una doppia lamina.
Protagonisti negativi del weekend furono gli alettoni posteriori, che in quei mesi facevano la loro prima apparizione: alti quasi 1.50 m ed estremamente fragili, non erano ancorati al corpo vettura ma imbullonati direttamente ai portamozzi delle ruote posteriori e sostenuti da due lunghi supporti tubolari. In gara a causa dell'eccessivo carico verticale le ali delle Lotus di Hill e Rindt, in momento diversi della corsa cedettero. Mentre il pilota inglese ne uscì illeso, all'austriaco raccontò che "quando l’alettone posteriore si ruppe e le ruote dietro si sollevarono da terra. La macchina sterzò bruscamente in direzione del guardrail alla mia sinistra, rimbalzò verso quello opposto, andò a sbattere contro i resti della vettura di Graham e si ribaltò" ma fortunatamente se la cavò "solo" con la frattura del naso, della mandibola e una forte commozione cerebrale. La gara fu vinta da Jack Stewart su Matra-Ford con il compagno Beltoise 3° (a tre giri) mentre in piazza d'onore si classificò Bruce Mclaren.

(Il gp di Spagna 1969 con i grandi alettoni. Fonte: FormulaPassion)
(Il gp di Spagna 1969 con i grandi alettoni. Fonte: FormulaPassion)

Nel 1971 la vittoria sorrise ancora allo scozzese volante, che portò il primo successo alla Tyrrel -divenuto definitivamente un costruttore dopo la fine della collaborazione con Matra. Secondo dopo una lunga lotta a distanza il poleman Jacky Ickx su Ferrari mentre 3° giunse Amon su Matra. Nel 1973 vi fu il successo della Lotus del campione in carica Fittipaldi che approfittò al massimo dei problemi che rallentarono gli avversari, come accadde al secondo classificato Cevert su Tyrrel che ad inizio gara subì una foratura mentre terzo giunse l'americano Folmer che portò per la prima volta sul podio la Shadow.

Ma il 1975 fu l'ultimo anno per il circuito catalano. Infatti vista la scarsa sicurezza del circuito, con molti tratti di pista sprovvisti di guard-rail i piloti della GPDA boicottano per protesta le prove del venerdì e solo veloci lavori di sicurezza e minacce di interventi legali salvarono il weekend nonostante il parere dei piloti, con molti di loro che corsero controvoglia mentre i fratelli Fittipaldi e Merzario si ritirano per protesta dopo un solo giro di gara. Ma le proteste erano giustificate

Al 25° giro la Hill di Stommelen che era in testa alla corsa perse l'alettone posteriore, si schiantò contro le protezioni e volò in mezzo alla folla causando 5 morti e molti feriti. La gara proseguì per altri quattro giri finché fu sospesa definitivamente e assegnato metà punteggio (solo 29 giri dei 75 previsti erano stati compiuti) con la vittoria assegnata a Jochen Mass (McLaren) la prima in carriera mentre 6° giunse Lella Lombardi su March, a conquistare il primo arrivo a punti di una donna in F1. Fu il canto del cigno per il tracciato del Mountjuic poiché a causa della tragedia e dei gravi problemi di sicurezza F1 decise di non tornare più qui e Barcellona dovette attendere la costruzione di un circuito permanente.

(Il circuito del Mountjuic. Fonte: Wikipedia)
(Il circuito del Mountjuic. Fonte: Wikipedia)

Il ritorno del circus a Montmelò

 

Nel 1991 la Formula 1 tornò per la terza volta a Barcellona questa volta sul nuovissimo tracciato di Montmelò, a venti chilometri a nord-est della capitale della Catalogna. L'impianto rientrava nelle grandi opere di investimento attuati per ospitare le Olimpiadi del 1992 ed infatti qui vi si terrà la partenza e l'arrivo delle cronosquadre. Il circuito, caratterizzato da un tipo di asfalto ondulato è lungo attualmente 4675 metri e conta 16 curve,9 a destra e 7 sinistra. Molte modifiche sono state fatte: nel 1994 per motivi di sicurezza la chicane Nissan (la vecchia curva 10) venne eliminata-sostituita sul momento da una barriera di gomme allo scopo di rallentare le macchine ed ampliare le vie di fuga e venne sostituita dal 1995 da un tratto rettilineo. Nel 2004 fu modificata curva 10 "La Caixa-Banc" che da una sinistra dolce venne trasformata in curva molto più secca allo scopo di favorire staccate e sorpassi. Un tentativo malriuscito poiché proprio dal 2021 la curva venne nuovamente modificata, rendendola più simile alla vecchia versione. Ultimo e maggiore modifica avvenne nel 2007 e riguardò le ultime due curve, la Europcar e la New Holland in mezzo alle quali fu aggiunta una lenta chicane sia per motivi di sicurezza visto il tratto estremamente veloce ma anche per diminuire l'influenza dell'aria sporca così da permettere ai piloti di prendere la scia in rettilineo, anche se i risultati si sono rivelati non troppo soddisfacenti.

Il circuito è un banco di prova molto importante per le squadre, essendo un circuito completo con vari tipi di curve in grado di dare risposte sulla bontà di una monoposto, soprattutto dal punto di vista aerodinamico e per questo è sede, anche per il clima mite, dei test pre-stagionali.

L'albo d'oro vede davanti a tutti Ferrari con 7 successi davanti ai 6 di Williams e Mercedes, ai 4 Mclaren,3 Red Bull ed uno a testa per Benetton e Brawn. Molte le edizioni significative, già a partire dalla prima dove si vide uno dei sorpassi più "lunghi" della storia della disciplina, sul rettilineo di partenza e che vide protagonisti Ayrton Senna e Nigel Mansell. Un azione di forza che vide il britannico della Williams prevalere e che contribuì alla sua vittoria davanti a Prost ed al compagno Patrese mentre Senna(5°) venne rallentata da un testacoda all'ultima curva mentre 6°, alla terza gara nella categoria Micheal Schumacher che fu rallentato nel finale da un testacoda quando era in lotta per il podio.

Nel 1996 proprio Schumacher conquistò qui il primo successo in rosso, sotto una pioggia torrenziale dominando la gara con la modesta F310 davanti a Jean Alesi su Benetton e Villeneuve su Williams, con sole sei auto giunte al traguardo. Nel 2001 un’altra tappa rimasta nell'immaginario collettivo. Da questo gran premio infatti la FIA apre all'elettronica con la possibilità di utilizzare diversi dispositivi elettronici di aiuto alla guida, tra i quali il controllo di trazione, il launch control e la scalata automatica delle marce. È il gran premio dove Mika Hakkinen vide sfumare il successo proprio all'ultimo giro per un guasto tecnico. Il successo venne ereditato da Schumacher (che vincerà poi le tre edizioni successive) che a fine gara aspettò il rivale nel paddock per consolarlo. Sul podio anche Montoya su Williams e Jacques Villeneuve su Bar, il primo per la scuderia inglese mentre il canadese terminò un digiuno da champagne che proseguiva dal 1998. 

(La Renault di Alonso nel 2006)
(La Renault di Alonso nel 2006)

Nel 2006 invece vi fu la prima vittoria di uno spagnolo nel gp di casa, con Fernando Alonso a conquistare il successo su Renault in un weekend dominato davanti a Michel Schumacher e al compagno Giancarlo Fisichella. Non fu l'unico successo per l'asturiano qui poiché si ripeté nel 2013 con Ferrari, dopo una grande partenza dove nelle prime tre curve riuscì a superare i rivali Raikkonen (già vincitore nel 2005 e 2008) ed Hamilton e concludendo la gara davanti alla Lotus del finlandese ed il compagno Massa. Ironia della sorte ad oggi rimane ad oggi la sua ultima vittoria in F1. Impossibile non citare l'edizione del 2012 con l'incredibile vittoria di Pastor Maldonado su Williams, a riportare la vittoria a Grove a quasi 8 anni di distanza dall'ultimo dopo la pole del sabato(per la squalifica di Hamilton) e una lunga lotta per la vittoria con la Ferrari di Alonso(2°) e la Lotus di Raikkonen(3°).

Dal 2014 iniziò in Spagna il dominio delle frecce d'argento con 6 vittorie nelle ultime 7(1 per Rosberg e 5 per Hamilton),vincente anche nell'ultima edizione nel 2020 con il britannico davanti a Max Verstappen e Valtteri Bottas. Molto importante fu l'edizione del 2017, all’interno della lotta per il campionato tra Hamilton e Sebastian Vettel (già vincitore qui con Red Bull nel 2011) ed Hamilton. Una lotta iniziata già dalla partenza con il tedesco a superare l'inglese partito in pole ma che dopo una gara sempre vicini esplose dopo il secondo pit stop con Hamilton su gomme più soffici a superare sul rettilineo principale il tedesco che aveva già provato a difendersi qualche giro prima nell'uscita dal box portando l'inglese largo, tentativo che risultò vano

Ma l'edizione più famosa avvenne nel 2016. Nella settimana precedente vi era stato il clamoroso ribaltone in Red Bull, con il russo Kvyat retrocesso in Toro Rosso e sostituito dal giovanissimo Max Verstappen. Una gara che partì letteralmente col botto, visto l'incidente a curva 4 tra le Mercedes di Hamilton e Rosberg che contribuì ad acuire la rivalità tra i due contendenti per il mondiale. Uscite di scena le macchine tedesche, la lotta si restrinse a Ferrari e Red Bull. Il momento decisivo avvenne con la terza sosta del leader Ricciardo e quella di Vettel (che sopravanzò l'ex compagno) mentre Verstappen e Raikkonen che avevano gomme dure decisero di continuare. Il finlandese provo varie volte a sopravanzare il giovane olandese ma fu tutto inutile visto i problemi di trazione di Ferrari nel terzo settore e così incredibilmente Verstappen vinse il primo gp in carriera, alla prima gara un top team e abbattendo diversi record di precocità: a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni, è sia il più giovane vincitore che il più giovane ad essere salito sul podio in assoluto nella storia del mondiale, pilota più giovane a condurre una gara oltre che primo pilota dei Paesi Bassi a conquistare un successo.

(Max Verstappen davanti a Kimi Raikkonen. Fonte:Corriere)
(Max Verstappen davanti a Kimi Raikkonen. Fonte:Corriere)

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