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GP SPAGNA 1996: LA PRIMA VITTORIA DI SCHUMACHER IN FERRARI

DI LAURA PIRAS

Si sa che le prime volte hanno un sapore diverso, speciale, inaspettato e magico. Per Schumacher la vittoria del Gran Premio di Spagna del 1996 non fu proprio una prima vittoria, il pilota tedesco aveva già vinto due titoli mondiali e possedeva nel suo palmarès già parecchi trofei. Per Schumy comunque si trattava della sua prima consacrazione con la Ferrari. Per Schumy sicuramente sarebbe stata una delle vittorie più care per lui, perchè si sa che vincere con il Cavallino ha sempre il suo fascino particolare. 

Il 1996 fu l'anno della nascita di questa accoppiata che dal 2000 avrebbe portato la Rossa di Maranello sul tetto più alto del podio. La Ferrari aveva voluto a tutti i costi Michael poichè considerava che il pilota venuto da Kerpen potesse risollevare gli animi del Cavallino Rampante. La vittoria, soprattutto quella più importante, mancava da troppi anni, dal lontano 1979. 

Michael trovò in Ferrari un team tutto da costruire e fortificare e la realtà non fu subito tutta rosa e fiori. 

La Formula 1 arrivò in Spagna dove si sarebbe tenuta la settima prova del mondiale. Il pilota tedesco era terzo in classifica dietro le due Williams. Il team inglese, capitanato da Sir Frank, aveva dato subito un'impronta incredibile al mondiale. Le vetture erano veramente dominanti, al contrario delle Ferrari che invece soffrivano molto. Nonostante due pole position agguantate da Michael nelle due gare precedenti il Gran Premio di Spagna, la Ferrari non aveva saputo concretizzare le prodigiose imprese del Kaiser sul giro secco. Problemi tecnici e molta sfortuna: ecco quale era il bottino di Michael nella prima parte del campionato. In termini di punteggio aveva ottenuto solo 16 punti, ben 27 di meno rispetto ad Hill. 

Arriviamo al sabato con le famose qualifiche che si erano tenute il primo giugno. Le Williams si presero tutta la prima fila mentre Michael ottenne il terzo distanziato di 1 secondo. Come poteva essere facilmente prevedibile le Williams secondo tutti avrebbero vinto di gran carriera la gara senza nessun tipo di problemi. 

Ma ecco un aiuto dal cielo venire in soccorso dell'armata rossa, vogliosa come non mai di riscatto e di vittoria. Ecco la pioggia che avrebbe rimescolato le carte in corsa. Dopo le prove ufficiali il circuito venne avvolto da una tempesta che continuò a dare dimostrazione della sua forza, senza mai fermarsi, fino la domenica. Anche la gara si tenne sul bagnato! E che bagnato, la pista era un torrente!

Grazie anche al fatto che all'epoca non c'era il parco chiuso, le squadre cambiarono gli assetti delle loro vetture da asciutto a bagnato e poterono testare ciò che avevano installato sulle vetture la domenica mattina durante il famoso warm up che caratterizzava il pre-gara. La Ferrari si rivelò essere decisamente competitiva, anche in modo sorprendente visto che in realtà nelle ultime prove sul bagnato Michael ebbe parecchi grattacapi con la F310. 

Al via Damon Hill partì malissimo e venne superato sia da Villeneuve che da Alesì. Anche Michael, complice un problema di frizione, partì non proprio prontamente e perse molte posizioni.

Ovviamente in queste circostanze non mancarono incidenti, i protagonisti di queste sventure furono Fisichella, Panis, Coulthard, Lamy e Rosset i quali si ritirarono. 

Anche Irvine, compagno di squadra di Michael dovette abbandonare la corsa. Schumacher, di lì a poco, superò Rubens Barrichello e grazie alla grande abilità di Michael di guidare in quelle condizioni estreme di bagnato la Ferrari del tedesco cominciò a volare, facendo segnare tempi assolutamente entusiasmanti. Alla quinta tornata di gara avvenne il sorpasso su Berger. Nel frattempo Hill andò sull'erba e, rientrando in pista, si ritrovò dietro Michael. 

Siamo al nono giro quando l'unico vascello rosso prese il sopravvento anche su Jean Alesì che fu uno dei più resistenti all'attacco del Kaiser Schumy. Il pilota francese però non potè nulla. Schumacher dopo essersi sbarazzato di Alesì andò letteralmente a caccia di Villeneuve che superò proprio nel momento in cui si verificò il ko definitivo di Damon Hill il quale fu protagonista di un testacoda all'uscita dell'ultima curva. 

Da quel momento per Schumacher fu una gara in solitaria dal momento che nessuno poteva raggiungerlo. Il tedesco aveva messo letteralmente le ali! Che ritmò che impresse Michael quel giorno: tre secondi più veloce degli altri, davvero incredibile. 

Con questa dimostrazione di forza raggiunse la bandiera a scacchi e fu il tripudio, in Spagna, a Maranello e in Italia. La Ferrari tornava alla vittoria e Michael finalmente poteva erigersi sul gradino più alto del podio tutto vestito di rosso.  

Che guida sul bagnato quel giorno per Schumacher, che grande lezione che impartì ai suoi colleghi rivali. 

Michael quel giorno scrisse una pagina stupenda della storia di questo sport. 

Nessuno sapeva che sarebbe stato solo l'inizio di questa avventura magica fra lui e la Rossa di Maranello. Certamente non sarebbero mancati i momenti di crisi ma la vittoria più importante sarebbe arrivata, con qualche anno di attesa ma l'Olimpo delle leggende lo attendeva più luminoso che mai 

 

 

Ecco cosa disse Luca Cordero di Montezemolo alla fine della gara: “Chi ha visto il Gp di Spagna, dal vivo o davanti al televisore come ho fatto io, sappia che ha assistito ad un evento raro. Schumacher mi ha ricordato lo straordinario Senna che fece il vuoto a Donington, in Inghilterra“. Dopo le  qualifiche  in realtà Todt lo avvertì che la vittoria non era alla portata della Ferrari: “Todt mi aveva detto che l’obiettivo possibile era il podio, un secondo o un terzo posto. Non di più. Ma poi, poi… Poi è successo che sul bagnato la macchina è stata la migliore di tutte, la più affidabile: lo confesso, anch’io fatico a capire“.

Il trionfo prese di sorpresa anche  Michael Schumacher che ai giornalisti rivelò: "Se mi chiedete se avrei puntato qualcosa su questa vittoria, io non ci avrei scommesso nemmeno un penny. Perché dopo le qualifiche noi non avevamo  alcun vantaggio rispetto alle Williams. Anche con la pioggia dopo il Brasile e Montecarlo la macchina non era a posto, quindi non mi aspettavo nulla di buono da queste condizioni meteo. Ma quando sono uscito nel warm up, la macchina stava andando molto bene, e ne sono rimasto molto sorpreso. In gara penso non abbiamo ricevuto regali da nessuno, io ho solo spinto alla vittoria la macchina e questa è stata superba, specialmente all’inizio, sono stato in grado di fare al meglio il mio lavoro"

 

 

 

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