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PAROLE IN LIBERTA': GRAN PREMIO DEL PORTOGALLO

DI LAURA PIRAS

Fra qualche giorno sul circuito di Barcellona del Montmelò si terrà il quarto atto di questo lunghissimo mondiale di Formula 1. 

Abbiamo salutato il Portogallo con l'ennesima vittoria di Lewis Hamilton che si è imposto su Max Verstappen e sul compagno di squadra Valtteri Bottas. 

 

Lewis ha fatto Lewis, ha incarnato alla perfezione il suo ruolo, quello di un campione del mondo che ci ha abituati a queste prestazioni. Oramai si dà quasi per scontata una sua vittoria alla domenica. Anche se parte indietro, grazie anche all'ottimo arsenale tecnico di cui dispone, riesce a recuperare e a tornare in cima alla classifica. 

 

Max ha provato a fermare il pilota inglese della Mercedes ma questa volta non ha avuto la meglio, inoltre sembra che abbia un chiaro problema con i track limits. Questa volta fortunatamente non ci si è giocato la vittoria ma non ha potuto portare a casa il punto del giro più veloce, "impresa" riuscita al finlandese della Mercedes, Bottas che si è fatto sfuggire una bella vittoria domenica scorsa. 

Valtteri dimostra di essere un bravo pilota al sabato ma poi sembra essere mancante di rabbia e di grinta per scacciare i suoi inseguitori. Se Bottas vuole conquistare questo tanto agognato titolo mondiale deve assolutamente far uscire gli attributi in gara. 

 

Quarto alla partenza e quarto alla fine: ecco quale è stata la sorte di Sergio Perez durante questo Gran Premio. Il pilota messicano della Red Bull ha provato in tutti i modi a tenere il passo dei primi tre, ha sfiorato il podio e alla fine della gara si è detto parecchio insoddisfatto perchè non si sentiva a suo agio sulla vettura. Sergio, come del resto tutti i piloti approdati in una nuova squadra, ha ancora bisogno di un periodo di assestamento e di apprendimento, inoltre ha scelto di far parte di una realtà che è Verstappencentrica, passatemi il termine inventato, e deve fare i conti con questa dinamica. Perez può e deve fare meglio, ha bisogno di tempo ma ha dalla sua un incredibile bagaglio di esperienza. 

 

 

Dopo 3 gran premi c'è una certezza sempre più cristallina e lampante: Lando Norris, non so cosa si stia mangiando l'inglesino a colazione ma è uno spettacolo vederlo guidare. A differenza del suo compagno di squadra Daniel Ricciardo, che ancora si deve ambientare, sa come amministrare la MCL35M e oltretutto sta alzando l'asticella delle sue perfomances sempre di più. La Mclaren è ancora troppo distante da Red Bull e Mercedes ma è assolutamente in prima linea per attaccare la testa del gruppo. Il team inglese è in forte crescita mentre le altre, Ferrari in primis, non sono molto in forma in questo momento. 

 

La Ferrari è sicuramente cresciuta rispetto al 2020 ma in Portogallo abbiamo assistito a prestazioni più sottotono rispetto le prime due gare della stagione. Il caldo domenicale ha sicuramente impresso alla gara un ritmo diverso e le Ferrari non hanno brillato, complice anche una pessima scelta delle strategie. Rueda come al solito non riesce mai a trovare il bandolo della matassa e quando ci riesce si deve per forza gridare al miracolo. Chissà perchè certa gente è stata mandata via dalla Ferrari mentre il caro Inaki ancora mantiene il suo posto! Mistero della Fede. 

 

Una bella sorpresa del weekend è stata l'Alpine che ha fatto un notevole balzo in avanti. Vorrei sottolineare l'inizio del mondiale di Esteban Ocon, pilota troppo spesso bistrattato ma che si sta rivelando essere un ottimo driver. Ha dalla sua una conoscenza più profonda della vettura e di tutti i meccanismi che compongono il team rispetto al tanto blasonato Alonso, ma sta guidando veramente bene e mostra una bella gestione di gara improntata tutta su una costanza di rendimento invidiabile. Alonso dal canto suo però non si è mai abbattuto e durante la gara ha fatto vedere di che pasta è fatto. Al momento non ha un bel feeling in qualifica, segno che sul giro secco ancora non riesce ad essere incisivo come vorrebbe ma in gara comincia ad essere più competitivo. 

 

Per una squadra che cresce ne troviamo un'altra che è abbastanza indecifrabile: l'Alpha Tauri. 

All'inizio del week-end sembra promettere molto bene il team di Faenza ma nel momento più importante, cioè in gara si perde un pochino, entrambi i piloti, Gasly e Tsunoda, hanno detto che c'erano palesi problemi di grip che a detta loro hanno sbilanciato molto la monoposto. 

 

Chi ancora deve ingranare la marcia è l'Aston Martin che ha parecchio gap da recuperare sulle altre squadre del midfield ma il fine settimana di gara portoghese ci ha ridato un Sebastian Vettel in grande spolvero che ha magicamente ritrovato il giro perfetto in qualifica. Vettel sa come si guida, lo sa meglio dei tanti suoi haters che non fanno altro che essere sempre pronti per criticare il pilota tedesco senza però saper contestualizzare certe dinamiche. Mai dare per vinto un driver come lui. 

 

Finiamo questo flusso di coscienza analizzando brevemente ciò che ne è stato del fine settimana per l’Alfa Romeo Racing che questa volta è stato abbastanza anonimo. Tralasciando l'errore atipico di Raikkonen che poteva pregiudicare la gara di entrambi i piloti alfisti, il passo in gara del pilota italiano Giovinazzi è stato abbastanza positivo anche se non è stato abbastanza per entrare in top ten. 

 

Da notare la grande qualifica della Williams con il solito George Russell che ogni tanto ci delizia con giochi di prestigio sul giro secco incredibili. Peccato che durante la gara non riesca mai a stabilizzare il risultato ottenuto al sabato. 

 

Un'ultima doverosa osservazione bisogna farla su Mick Schumacher che sta crescendo sempre di più e che domenica ha impartito al suo compagno di squadra Nikita Mazepin una bella lezione di guida e un sonoro distacco. Mazepin deve trovare la quadra se no sarà oscurato per sempre da tutti gli altri piloti presenti in pista. 

 

A presto ragazzi e siccome siamo già in clima spagnolo prendo la palla al balzo per salutarvi secondo la lingua locale! 

 

 

Hasta pronto!!! 

Laura

 

  

 

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