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PREVIEW GRAN PREMIO DEL MADE IN ITALY E DELL'EMILIA ROMAGNA

DI NICOLA SIGISMONDI

Dopo l’avvio in medio oriente, tra test e primo GP in Bahrain, il circus sbarca finalmente in Europa, e lo fa nel circuito che è ritornato in calendario in extremis la passata stagione a causa della situazione sanitaria globale che stiamo vivendo. Per il secondo anno consecutivo la F1 farà di nuovo tappa ad Imola all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. L’obiettivo futuro delle autorità locali è quello di mantenere il GP anche nel calendario dei prossimi anni, a cadenza annuale o biennale.

Quest’anno sarà la 29° volta che si correrà sul circuito del Santerno, la denominazione storica legata ad esso, dal 1981 al 2006 (ultimo anno prima della fuoriuscita dal calendario), è quella del GP di San Marino, anche se l’esordio in F1 avvenne nel 1980 come GP d’Italia. Il rientro nella passata stagione coincise con una nuova denominazione: GP dell’Emilia-Romagna, visto che la regione contribuì economicamente per riportare la F1 ad Imola. In questa stagione l’Enzo e Dino Ferrari, per il GP 2021, prenderà una 4° denominazione come GP del Made In Italy e dell’Emilia-Romagna. Questa nomenclatura deriva dal fatto di voler sfruttare una piattaforma di visibilità come quella fornita dalla F1 per sponsorizzare il terzo brand più importante al mondo (quello del Made in Italy) visto che si correrà in quella che è la culla motoristica mondiale: la famosa Motor Valley, dove sorgono moltissimi eccellenze storiche delle due e quattro ruote italiane, famosissime all’estero (tra cui ricordiamo: Ferrari, Maserati, Lamborghini, Pagani, Dallara, Scuderia AlphaTauri, Ducati, Aprilia). Il tutto rientra nell’ambito di un accordo tra gli enti locali, la regione Emilia-Romagna, comune di Imola, Formula Imola (che gestisce il circuito) e del Ministero degli Affari Esteri.

 

Ma ora andiamo a scoprire le caratteristiche del circuito e quali assetti le varie squadre dovranno adottare per esprimere il massimo della performance dalle loro monoposto.

Caratteristiche del circuito ed assetti delle vetture.

 

L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari si percorre in senso antiorario (uno dei pochi al mondo). Dopo le profonde modifiche apportate nel 2008 per aumentare la sicurezza del tracciato ed ottenere l’omologazione di Grado 1 dalla FIA per ospitare la massima serie, la lunghezza è diventata di 4,909 km (con l’eliminazione della Variante Bassa che viene utilizzata solo per il layout delle moto) con ben 19 curve, di cui 9 a destra e 10 a sinistra; in gara si percorrono 63 giri per un totale di 309.049 km. Unico punto dove attivare il DRS è sul rettilineo principale che porta fino a curva 2. Rispetto al Bahrain è un tracciato totalmente all’opposto, sia per le temperature (occhio alla pioggia che si può trovare in questo periodo) che per le caratteristiche della pista. Il circuito del Santerno è un saliscendi continuo, tanto da valergli il soprannome di piccolo Nordschleife, per questo è richiesto un medio-alto carico aerodinamico e un giusto bilanciamento meccanico che non consumi eccessivamente l’asse anteriore, quello più sollecitato, visto la presenza di curvoni veloci e numerose chicane, dove serve una macchina agile nei cambi di direzione e che mantenga un’ottima velocità a centro curva.

A spasso per il circuito di Imola

 

Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto ad Imola.

 

Il giro inizia passando full gas sul rettilineo principale (unico rettilineo lungo presente sul tracciato), non proprio dritto, a DRS aperto. Infatti dalla linea del traguardo all’entrata della Variante del Tamburello (curva 2-3), viene segnata come curva 1 una leggera piega a destra, seguita da una leggera curva a sinistra, dove bisogna far attenzione alle vetture in uscita dai box. Infatti in questo punto ci si sposta progressivamente sulla destra per andare ad affrontare la Variante del Tamburello. Si frena più o meno al cartello dei 100 metri scalando 4 marce, si sterza con il volante leggermente piegato verso  sinistra per anticipare l’entrata ed andare a tagliare il cordolo interno, così da trovarsi nella giusta posizione per affrontare l’uscita dalla variante e la curva 4, a sinistra, a piena farfalla. Breve allungo verso la variante Villeneuve (curva 5-6), anche qui si frena intorno ai 100 metri, anche un po' oltre, buttando giù 2/3 marce (a scelta del pilota ed a seconda delle caratteristiche della vettura). Come per la chicane precedente, bisogna passare vicino ai due cordoli interni, quello di destra e poi quello di sinistra, per massimizzare l’uscita a pieno acceleratore sfruttando il cordolo in uscita, ma facendo attenzione a non mettere le ruote sulla ghiaia, perché basta veramente pochissimo per finirci e rovinare il giro. Brevissimo allungo verso curva 7, la Tosa, e proprio in questo tratto finisce il primo settore. Ora ci stiamo per addentriamo nella parte dei saliscendi e più veloce del circuito, ma prima di arrivarci dobbiamo affrontare l’unico tornante della pista, appunto la curva Tosa. Per affrontarla ci sono diverse traiettorie disponibili, a seconda del mezzo, del set-up e dello stile di guida del pilota, visto che è un curvone a sinistra in leggera salita, dove si scende di 3/4 marce. Si può fare una traiettoria più spigolata, frenando in modo progressivo leggermente prima del cartello dei 50 metri e portando la frenata fin dentro la curva, finché non si arriva alla corda, in combinata con il volante verso sinistra. Poi dare gas andando a cercare la massima trazione sfruttando tutto il cordolo in uscita, stando attenti a non perdere il posteriore. Oppure una traiettoria più rotonda, portando un po' più di veloce a centro curva, frenando forte poco oltre il cartello dei 50 metri e percorrendo la curva più all’esterno, mancando l’apex. Dopo di che altro breve allungo con una leggerissima piega verso destra (curva 8) dove si scollina. Poco oltre il cartello dei 50 metri si effettua una leggera frenata, togliendo una marcia, per affrontare il curvone veloce della Piratella (curva 9) in leggera discesa. Attenzione, siccome bisogna portare tutta la velocità possibile per la discesa, c’è da stare molto attenti a non finire fuori ai track limits all’esterno, altrimenti il giro verrà invalidato. Quindi bisognerà tenere mezza vettura in pista, per procedere per la curva 10, una curva secca a sinistra. La discesa si fa più pendente e bisogna iniziare a prepararsi per il tratto più tecnico e difficile del tracciato: le Acque Minerali (curve 11-12-13). Qui è fondamentale avere un avantreno rapido, una vettura che ti permette di saltare sui cordoli e tagliarli ed un posteriore stabile nella frenata importante in discesa di curva 12. In questo tratto si può fare il tempo, ma anche perderlo. Come detto si arriva dalla discesa e si entra, ad alta velocità, nella 11 curvando bruscamente a destra. Qui si inizia a frenare in maniera decisa (avere il brake balance settato nella maniera corretta sarà fondamentale), togliendo 3 marce, per affrontare la chicane in salita. È fondamentale passare vicinissimo al cordolo della 12 per poi tagliare di netto, passandoci sopra, quello della 13 per avere una perfetta uscita. A questo punto si buttano dentro 4 marce per l’allungo (dove termina il settore 2) che porta all’ultima chicane della pista, il destra-sinistra della Variante Alta (curva 14-15). Si frena forte ai 50 metri e si tolgono 3 marce e, per massimizzare l’uscita, ancora una volta, bisogna tagliare molto il cordolo interno per andare presto sul gas sfruttando tutta la pista ed iniziare la picchiata che porta alla Rivazza 1. Ma prima di arrivarci, sotto al ponticello, si affronta una leggera curva a destra (curva 16) che serve a portarsi più all’esterno per preparare al meglio l’ingresso in curva 17 (la Rivazza 1) portando quanto più velocità possibile dentro. Anche qui si frena in vista dei 50 metri, in discesa, e si tolgono 5 marce. Si passa radenti al cordolo interno, si ridà gas alla svelta buttando dentro una marcia, si sfrutta tutta la pista in uscita (anche qui facendo attenzione a non andare in ghiaia) preparandosi ad affrontare alla svelta la Rivazza 2 (curva 18). In prossimità dell’ultimo triangolo bianco del cordolo all’esterno, si effettua una leggera frenata e si sterza verso sinistra. In questo punto si cerca di portare tanta velocità per uscire il più forte possibile (sfruttando al massimo il cordolo un’uscita facendo sempre attenzione a non finire sull’erba) e spalancare completamente il gas, iniziando la volata verso la linea del traguardo senza aver prima affrontato, poco prima della finish line, quella che formalmente viene conteggiata come curva 19, una leggera virata verso destra.

Ed è così che termina il giro sul tracciato di Imola.

 

Hotspots per il sorpasso

 

Effettuare un sorpasso ad Imola, con le monoposto attuali, è abbastanza complicato ma ci sono diversi punti dove è possibile farlo. Il punto più chiaro è il rettilineo principale, facendo in modo di uscire il più vicino possibile all’avversario dalla Rivazza 2 per sfruttare al meglio la scia, il DRS ed il motore così da effettuare il sorpasso già sul rettilineo. Se si è lontani, sfruttando sempre gli elementi citati sopra per avvicinarsi il più possibile, bisognerà aspettare la staccata di curva 2 per tentare il sorpasso. Altro punto (se si riesce a restare vicini all’uscita del Tamburello) in cui si può provare, sfruttando il breve allungo in uscita di curva 4, è la staccata all’ingresso della chicane Villeneuve. Un punto chiaro di sorpasso è sicuramente alla Tosa, che come detto in precedenza, offre la possibiltà di affrontarla con diverse traiettorie. Ultimo punto di sorpasso potrebbe essere giù in staccata di curva 17, alla Rivazza 1.

Mescole GP del Made In Italy e dell’Emilia Romagna 2021

 

Pirelli PZero White Hard: C2

Pirelli PZero Yellow Medium: C3

Pirelli PZero Red Soft: C4

 


Statistiche Autodromo Enzo e Dino Ferrari

 

 

GP disputati: 28

Lunghezza tracciato: 4,909 km

N. di curve: 19

N. di giri: 63

Distanza GP: 309,049 km


 

 

 

Pilota con il maggior numero di vittorie: Micheal Schumacher x7 (1994 Benetton, 1990-2000 e 2002-03-04 e 2006 Ferrari)

Squadre con il maggior numero di vittorie: Ferrari x8 (Didier Peroni 1982, Patrick Tambay 1983, Micheal Schumacher 1990-2000 e 2002-03-04 e 2006) Williams x8 (Nigel Mansell 1987 e 1992, Riccardo Patrese 1990, Alain Prost 1993, Damon Hill 1995-96, Heinz-Herald Frentzen 1997, Ralf Schumacher 2001)

Pilota con il maggior numero di pole position: Ayrton Senna x8 (1985-86-87 Lotus, 1988-89-90-91 McLaren, 1994 Williams)

Squadra con il maggior numero di pole: McLaren x9 (Ayrton Senna 1988-89-90-91, David Coulthard 1998 e 2001, Mika Hakkinen 1999-2000, Kimi Raikkonen 2005)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Micheal Schumacher x5 (1998-99 e 2003-04-05 Ferrari)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: Ferrari x10 (Gilles Villeneuve 1981, Didier Pironi 1982, Michele Alboreto 1985, Gerhard Berger 1995, Micheal Schumacher 1998-99 e 2003-04-05)

Giro record in qualifica*: 1:13:609 Bottas/Mercedes (2020)

Giro record in gara*: 1:15:484 Hamilton/Mercedes (2020)

 

*I record sul giro sono riferiti al nuovo layout utilizzato dal 2020

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