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LA STORIA DEL CIRCUITO DI IMOLA

DI MARCO TERRAGNI

Anche nel 2021 il circus della Formula 1 approderà in Emilia-Romagna, dopo il ritorno nel 2020 dopo ben sedici anni di attesa.

Ma qual è la storia di questo tracciato, così ricco di storia e fascino?

Le origini risalgono al secondo dopoguerra quando Alfredo Campagnoli, Tonino Noè, Ugo Montevecchi e Graziano Golinelli proposero la costruzione di un circuito nei pressi di Imola, sia per le auto ma soprattutto per le moto.

A questo scopo fu coinvolto Francesco "Checco” Costa (padre di Claudio Costa, per anni medico di riferimento della Motogp), presidente del moto club locale. L'idea era di costruire un circuito di circa 3800 metri che si snodasse tra le colline del paese, il fiume Santerno e il Parco delle Acque Minerali. Il 25 novembre 1947 venne fondata la società ESTI( Ente Sport e Turismo Imola) avente lo scopo di occuparsi della realizzazione e gestione del circuito ed il cui presidente, Tommaso Maffei Alberti, riuscì a coinvolgere anche Enzo Ferrari ed i fratelli Maserati. Lo stesso Ferrari nei sui ricordi disse che l'ambiente collinoso aveva le potenzialità per diventare: "un piccolo Nürburgring per le difficoltà naturali che il costruendo nastro stradale avrebbe compendiato, offrendo così un percorso veramente selettivo per uomini e macchine".

Anche l'Automobil club si dimostrò favorevole poiché, dopo il conflitto, vi era solo Monza come circuito permanente in Italia, mentre le altre gare si svolgevano in città o in zone aperte al traffico. Il progetto del circuito venne ultimato nel 1949 e la prima pietra posata il 22 marzo 1950. I lavori durarono 2 anni ed il 19 ottobre 1952, avvenne il primo collaudo: per le moto scese in pista la Gilera 500 4C guidata da Umberto Masetti mentre per le auto le Ferrari di Villoresi, Ascari e Farina insieme alla Maserati di Bertocchi.

La denominazione ufficiale del circuito era "Prototipo CONI”, un nome che può risultare strano ma che era dovuto al fatto che il comitato olimpico non solo aveva contribuito a finanziarlo ma soprattutto perché divenne sede di un impianto permanente prototipo per gare motoristiche, il primo in Italia.

Rispetto al progetto originale il circuito era lungo 5017 m da percorrere in senso antiorario. Esso aveva ancora tratti della pista aperti al traffico cittadino ma già presentava il disegno che lo renderà celebre in tutto il mondo, con curve come la Tosa, la Rivazza o le Acque minerali già presenti. La gara che inaugurerà il circuito avvenne il 25 aprile 1953, un evento del campionato italiano motociclistico di 125 e 500. Il motomondiale è stato ospitato sul circuito del Santerno, che sostituì per alcune edizioni Monza. Rispettando la sua vocazione originale, il circuito  del Santerno ha ospitato molti eventi del motociclismo internazionale come la 200 miglia di Imola (1972-1985) ed il motomondiale, sostituendo Monza.

La prima volta nel 1969, ed ospitò il Gran Premio d'Italia nel 71, 72, 74 (unica edizione un cui furono presenti tutte le categorie, comprese i sidecar), 75, 77, 79, 88 mentre nel 1981 ed 83 ospitò il gran premio di San Marino. Il motomondiale vi ritornò ancora per quattro anni tra il 1996 e il 1999 con la curiosa denominazione di "Gran Premio motociclistico Città di Imola" mentre dal 2001 ospita la Superbike.

 (Il layout inaugurale nel primo ventennio. Fonte:sportscarworldwide.com)
(Il layout inaugurale nel primo ventennio. Fonte:sportscarworldwide.com)

L’arrivo della F1 al Dino Ferrari

 

 

La prima gara automobilistica sul circuito imolese fu la "conchiglia d'oro Shell”, disputata il 20 giugno 1953 e che vide la vittoria della Ferrari di Umberto Magioli.

Ma Imola è indiscutibilmente legata alla Formula 1. Un primo assaggio avvenne nel 1963, quando il circuito del Santerno ospitò una prova non valida per il mondiale. La gara fu dominata da Jim Clark su Lotus, unico team ufficiale a partecipare mentre curiosamente Ferrari non fu presente. Intanto nel biennio 1965-1966, dopo molte dispute fu ultimata la costruzione delle tribune e dei box, anche grazie alla grande insistenza di Enzo Ferrari. Nel 1970 il circuito venne dedicato al figlio scomparso Dino (dal 1988 alla morte del commendatore fu aggiunto anche il nome di Enzo) mentre nel 1972 per motivi di sicurezza vennero introdotte la variante bassa e la variante alta.

Ma a fine del decennio, sull'onda dei sempre maggiori eventi ospitati dal tracciato Enzo Ferrari iniziò ad insistere per portare stabilmente la Formula 1 in Romagna, spalleggiato anche dal nuovo gestore del circuito SAGIS. Per far arrivare il circus Imola dovette ampliare le misure di sicurezza soprattutto sulle vie di fuga e, dove non possibile, con modifiche al tracciato la cui più importante fu l'introduzione di una chicane alle acque minerali. Il tracciato venne reso definitivamente permanente, fu rifatto l'asfalto, migliorate ed ampliate le tribune ed i box -all'epoca i più moderni del continente e costruita l'iconica torre Marlboro

Nel 1979 la massima categoria del motorsport ritornò 16 anni dopo la prima volta ancora con un edizione non titolata per il mondiale con Niki Lauda che si impose portando per l'ultima volta al successo un motore Alfa Romeo.

Il 79 si rivelò un ottima prova generale ed il tracciato entrò in calendario definitivamente dal 1980, nel quale ospitò il Gran Premio d'Italia poiché Monza era impegnata in lavori di ristrutturazione(ad oggi rimane l'unica edizione non disputata in Brianza). La corsa vide il successo della Brabham di Nelson Piquet davanti al contender per il mondiale Alan Jones su Williams che si aggiudicò al termine della corsa il suo primo mondiale costruttori.

Dal 1981 Imola ospiterà il gran premio di San Marino, scappatoia escogitata per permettere all’Italia di ospitare due gran premi sul suolo nazionale. Il tracciato vedrà una piccola modifica alle acque minerali la cui chicane venne resa leggermente più veloce con il tracciato che raggiunse la lunghezza di 5040 m e manterrà intatta la propria configurazione fino al 1994.

(Il tracciato di Imola tra il 1981 e il 1994 con tutte le modifiche. Fonte: Livegp.com)
(Il tracciato di Imola tra il 1981 e il 1994 con tutte le modifiche. Fonte: Livegp.com)

Imola tra gli anni 80 e 90

 

Il 1982 e il 1983 vide i primi successi di Ferrari sul circuito del Santerno, ma due vittorie nettamente opposte. Nel 1982 il Gran Premio, boicottato dai team inglesi riuniti nella FOCA e che vide la partecipazione di sole 14 vetture fu segnato dalla lotta fratricida tra Pironi e Villeneuve con la vittoria del francese.

L'anno successivo si impose Tambay, dopo una lunga lotta con la Brabham di Patrese. Un gran premio ricordato anche per i fischi ingeneroso riservati dal pubblico al pilota italiano, colpevole di aver superato la Ferrari in testa. Ma poco dopo Patrese uscì alle acque minerali consegnando la vittoria alla rossa n°27 che dedicò il trionfo al compianto Gilles, perito in Belgio l'anno precedente.

Dal 1984 iniziò il dominio dei team inglesi che continuò fino al 1999,con sette vittorie per Williams, sei per McLaren ed una a testa per Lotus e Benetton.

Da ricordare fu l'edizione del 1985,che vide una furiosa lotta tra i due contendenti al titolo Prost su McLaren(vincitore nel 1984 e poi nel 1986) e Alboreto su Ferrari e per il pazzo finale, dovuto ai problemi di consumo della benzina. Il leader Senna fu costretto al ritiro per aver finito il carburante a 4 giri dalla fine, mentre la Ferrari di Johansson in grande rimonta fu costretta al ritiro per aver anch'essa finito il carburante poco curve dopo aver passato Prost ed essersi portata in testa. La gara fu vinta da quest’ultimo, sommerso dai fischi dei ferraristi delusi. Ma a causa di una irregolarità tecnica il francese fu squalificato e la vittoria assegnata ad Elio De Angelis su Lotus, che divenne anche il leader del mondiale.

Celebre il 1989 con il trionfo di Senna davanti a Prost, a bissare il successo dell'anno precedente. La gara segnò lo scoppio definitivo della feroce rivalità tra gli alfieri McLaren poiché vi era un accordo tra i due piloti secondo il quale il pilota in testa dopo lo start non avrebbe dovuto essere attaccato dal compagno. Alla prima partenza Prost rispettò questo accordo, cosa che però non fece Senna al secondo start ( dopo l'incidente al quarto giro a Berger) superando Alain alla Tosa dopo aver perso la posizione allo stacco.

Un altra gara da ricordare è il 1991, ricordata per il ritiro nel giro di ricognizione di Alain Prost a causa della pista umida. La gara vide il successo di Ayrton Senna davanti al compagno Berger e a JJ Letho, al primo podio in carriera alla guida del team Scuderia Italia, mentre 4° giunse Pierluigi Martini su Minardi.

(La lotta tra Prost e Senna al gp di San Marino 1985. Fonte: Memória F1)
(La lotta tra Prost e Senna al gp di San Marino 1985. Fonte: Memória F1)

I problemi di sicurezza e i gravi incidenti.

 

Nonostante i lavori fatti per migliorare la sicurezza il circuito rimase estremamente pericoloso.

Nel 1980 Gilles Villeneuve fu protagonista di un’incidente alla curva prima della Tosa a causa dello scoppio di uno pneumatico. La macchina si schiantò contro il muro e rimbalzò in pista ma per fortuna il pilota uscì sulle proprie gambe. Altri due gravi incidenti avvennero alla curva Tamburello: nel 1987 Nelson Piquet su Williams vi si schiantò durante le prove libere a causa di una perdita d'aria di un pneumatico. L'impatto con le barriere fu molto violento ma per fortuna senza conseguenze ma nonostante ciò i medici gli proibirono di correre mentre Goodyear ritirò tutti i pneumatici assegnati al team e li sostituirà con nuovi. Nel 1989 invece fu Berger a subire un terribile incidente al 4° giro del Gran Premio a causa del cedimento dell'alettone anteriore. Dopo lo schianto l'auto prese immediatamente fuoco ed il pilota austriaco fu salvato solo grazie al tempestivo intervento personale della CEA con gli estintori che in meno di trenta secondi spensero l'incendio, salvando il pilota che se la caverà con alcune ustioni alle mani. Il problema del Tamburello era che non si poteva ampliare la via di fuga poiché poco dietro vi scorreva il fiume Santerno.

Poi venne il weekend tragico del 1994. Il venerdì Rubens Barrichello si schiantò all'ingresso della variante bassa a causa del cedimento della sospensione posteriore sinistra. Per sua fortuna il brasiliano, subito medicato e trasportato in ospedale, se la cavò con frattura al setto nasale, tagli alla bocca, un braccio rotto, una costola incrinata ed una leggera amnesia.

Il sabato avvenne la tragedia. Il pilota della Simtek Roland Ratzemberger si schiantò contro il muro della svolta Villeneuve a 316 km/h a causa del cedimento dell'ala anteriore, la cui fortissima decelerazione gli causò un'immediata frattura cranica. Lo sfortunato pilota perì poco dopo l'arrivo in ospedale. Il giorno dopo fu invece Ayrton Senna a perdere la vita, a causa di un'incidente verificatosi al 7° giro alla curva del Tamburello.

A seguito di questi tragici incidenti, il circuito venne pesantemente modificato per poter continuare ad ospitare il mondiale. Al posto delle veloci curve del Tamburello e Villeneuve furono introdotte 2 chicane per rallentare le auto. Interventi anche alle acque minerali, dove la chicane venne sostituita da una più dolce piega che permise anche un allargamento della via di fuga, che venne ampliata anche alla variante alta e alla Rivazza. Profondamente modificata anche la variante bassa, dove la prima veloce chicane venne eliminata con un tratto dritto che si congiunge direttamente alla chicane prima del traguardo. Al termine dei lavori il circuito, ora lungo 4895 m, risultò pesantemente rallentato ma più sicuro.

(Il circuito dopo le pesanti modifiche post 1994. Fonte: Wikipedia)
(Il circuito dopo le pesanti modifiche post 1994. Fonte: Wikipedia)

 

Gli ultimi anni

 

Tra il 1995 e il 1997 vi furono 3 vittorie Williams,2 con Damon Hill mentre nel 97 fu Frentzen a cogliere il primo acuto della sua carriera. Ferrari dovette attendere il 1999 per tornare alla vittoria qui con Micheal Schumacher. Il tedesco fu il mattatore degli anni 2000 ad Imola, vincendo tutte le edizioni fino al 2006 tranne due.

Nel 2001 il successo arrise al fratello Ralf, al primo successo in carriera e che riportò la Williams un successo che mancava dal 1997. Nel 2005 fu Alonso su Renault a trionfare, al termine di una lotta al cardiopalma con uno Schumacher in rimonta con lo spagnolo che chiuse tutti i varchi.

Ma il 2006 fu anche l'anno del cigno per la F1 a Imola. Nonostante un contratto valido per altri due anni, Ecclestone decise di non tornare più adducendo come scusa il ritardo dei lavori di ammodernamento delle infrastrutture (venne richiesta la loro ultimazione per il marzo 2007) ma in realtà voglioso di liberare uno slot per location maggiormente danarose, possibilmente fuori dall'Europa.

Il 19 novembre 2006 la zona box venne abbattuta, mantenendo solo l'iconica torre Marlboro. I lavori di ristrutturazione vennero affidati ad Herman Tilke, che progettò un grande ampliamento della zona box e paddock. Anche il layout subì modifiche, con la variante bassa che viene definitivamente eliminata e sostituita da un unico tratto veloce tra la Rivazza, il traguardo e il tamburello. La gestione del circuito (molto travagliata dopo il fallimento della controllante SAGIS ) decide di puntare su una vasta gamma di eventi nazionali e internazionali di auto e moto, nel contempo continuando a rinnovare la licenza di grado 1 della FIA che permette di ospitare la F1.

E la grande occasione arriva, con Imola che ritorna in calendario nel 2020 per le problematiche di calendario derivate dalla pandemia COVID. Il Gran Premio, denominato "dell'Emilia Romagna" vedrà un weekend accorciato in due giorni senza il venerdì con le prove libere (sia per motivi logistici di trasferimento di materiali dalla tappa in Portogallo ma anche per provare nuovi tipi di format). Il weekend vede la vittoria di Lewis Hamilton su Mercedes, che conquista il settimo titolo costruttori.

 (La versione 2020 e 2021 senza variante bassa. Fonte: Bologna Today.com)
(La versione 2020 e 2021 senza variante bassa. Fonte: Bologna Today.com)

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