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PREVIEW GRAN PREMIO BAHRAIN

DI NICOLA SIGISMONDI


Finalmente è arrivato il momento che tutti noi appassionati stavamo aspettando: il primo Gran Premio della nuova stagione 2021 di F1.

Ad aprire le danze sarà il Gran Premio del Bahrain, a Sakhir, sul layout classico del Gran Prix Circuit. Il ritorno a Manama avviene pochi mesi dopo aver corso il terzultimo e penultimo (sull’Outer Circuit in quella occasione) GP della passata stagione, assistendo alle vittorie di Hamilton (dopo il tremendo incidente di Grosjean al via) e quella rocambolesca di Perez.

L’esordio del tracciato nel deserto ci fu nel 2004. L’ultima volta che il Circuis iniziò la stagione dal Bahrain era il 2010 quando, per festeggiare i 60 anni della F1, venne scelta la configurazione Endurance del circuito. A partire dal 2014 (quell’anno per celebrare il decennale dalla prima gara a Sakhir) la corsa si disputa in notturna.

Andiamo ora a scoprire le caratteristiche del circuito, gli assetti che le monoposto devono avere per ottenere le giuste performance e come bisogna interpretare il tracciato.

Caratteristiche del circuito ed assetti delle vetture.

Il tracciato di Sakhir si percorre in senso orario, è lungo 5,412 km con 15 curve, 9 a destra e 6 a sinistra e presenta tre zone DRS: la prima sul lungo rettilineo principale, la seconda sull’allungo che porta da curva 3 a curva 4 e l’ultimo situato sul rettilineo opposto ai box. Viene definito in gergo un circuito stop and go, perché presenta lunghi rettilinei con conseguenti staccate violente. Lo si può di fatto dividere in due porzioni: primo e terzo settore con poche curve dove si presentano i tre rettilinei più lunghi, mentre il secondo è il settore guidato.

È un circuito da medio-basso carico aerodinamico dove la trazione, la stabilità del posteriore, la potenza del motore e l’efficienza aerodinamica sono i fattori più importanti per trovare la prestazione. La gestione gomme a Sakhir conta moltissimo perché l'asfalto è uno dei più abrasivi dell’intero calendario ed è per questo che bisogna trovare un perfetto bilanciamento per non bruciare le gomme posteriori, viste anche le numerose ripartenze da bassa velocità. Inoltre bisogna tenere le gomme anteriori sempre nella corretta finestra di funzionamento per evitare bloccaggi nelle staccate importanti presenti sul tracciato.

A SPASSO PER IL CIRCUITO DI SAHKIR

Ora andiamo a vedere come trovare il giro perfetto a Sakhir.

 

Il giro inizia full gas sul rettilineo principale con DRS aperto per andare ad approcciare la complicata curva 1, dove è importante avere il giusto punto di riferimento ed evitare di arrivare lunghi, bloccando l’anteriore, perdendo così l’apex della curva. Si frena intorno ai 100 metri passando, in un breve lasso di tempo, dall’ottava alla seconda/terza marcia (questo varia da pilota a pilota) e dai quasi 330 km/h a poco sotto i 100 km/h. È importante conoscere la direzione del vento e con quanta intensità spira, perché le macchine moderne lo patiscono moltissimo e soprattutto su questo tracciato è un fattore determinante. Come detto è importante passare il più vicino possibile al cordolo interno per trovarsi in una posizione corretta per affrontare il sinistra-destra di curva 2-3 ed evitare di perdere tempo e slancio per il secondo rettilineo. In questo tratto è fondamentale essere delicati con il gas, inoltre bisogna avere un posteriore stabile per evitare di andare in sovrasterzo. Per evitare questo si può fare del shortshift (cambiata sotto regime) dalla terza alla quarta. Usciti da curva 3 si riaprire il DRS ed il gas a piena farfalla, fino all’ottava, oltrepassando i 300 orari. Curva 4 è molto delicata perché è in contro pendenza, ti butta fuori nel tentativo di portare quanta più velocità possibile a centro curva, con il rischio di avere un elevato sottosterzo che può facilmente trasformarsi in sovrasterzo se non si ha il corretto bilanciamento. Per affrontarla bisogna sapere qual è stata la disposizione del direttore di gara sui track limits. Perché se si può uscire con le gomme fuori dal tracciato all’esterno, allora si può frenare molto oltre i 100 metri e portare moltissima velocità, altrimenti bisognerà frenare poco dopo i 100 e rimanere a metà tra il cordolo interno e la riga esterna. Attenzione perché solitamente qui si deposita della sabbia ed è facile avere mancanza di grip e perdere la macchina. In curva 5, una leggera sinistra, termina il primo settore ma è importante per preparare il veloce tratto destra-sinistra di curva 6-7. Qui conta avere una macchina molto rapida nei cambi di direzione. In approccio di curva 6 bisogna frenare il più possibile, quasi a toccare il cordolo interno, per poi poter sprigionare i cavalli del motore e sfruttare tutta la pista in uscita di curva 7, ed andare ad inserire addirittura la sesta nella discesa che porta al tornate a destra di curva 8, d’affrontare od in terza od in seconda. Qui non ci sono molti punti di riferimenti, quindi è veramente facile andare al bloccaggio dell’anteriore destra. Per portare più velocità in uscita bisogna mancare leggermente l’apex della curva ed andare a richiamare la trazione molto delicatamente. Anche qui bisogna avere un posteriore bilanciato, altrimenti si rischia un sovrasterzo di potenza, che può costare molto in termini di tempo. Ora arriva un tratto veramente tecnico e difficile da affrontare: la famosa curva 10 in discesa, diventata iconica per i tantissimi bloccaggi dell’anteriore sinistra. È molto difficile perché bisogna frenare in combinato con il volante leggermente girato verso sinistra, scalando dalla settima fino alla seconda e passando dai quasi 270 km/h agli appena 90 km/h. Quindi il bloccaggio è sempre dietro l’angolo. Anche qui l’uscita è molto importante perché ci porta ad affrontare il rettilineo opposto dove si attiva la terza zona DRS. Ancora una volta bisogna avere una trazione pulita, senza nessuna sorta di sovrasterzo, per evitare di perdere tempo. Dopo il terzo allungo, si entra ora nel tratto degli unici due curvoni veloci presenti sul circuito, e cioè curve 11 (a sinistra) e 12 (a destra). Si arriva a quasi 320 orari in ottava marcia, si frena ai 50 metri togliendo tre o quattro marce, cercando di portare quanta più velocità possibile, sfruttando tutta la pista per affrontare curva 11. Anche qui se non si ha un ottimo bilanciamento con il posteriore, si rischia seriamente di andare in sovrasterzo e dire addio alle gomme. Si prosegue full gas verso la 12 (stare più vicini possibile al cordolo interno, senza pizzicarlo), e quasi in approccio di curva 13 termina il secondo settore. Qui si arriva in settima marcia e si scala fino alla quarta, si sterza verso destra cercando di portare dentro tutta la velocità ritardando molto la frenata e cercando di stare più all’esterno possibile, senza finire oltre il cordolo, visto che lì il tracciato tende a portarti fuori traiettoria. Tutto questo per avere un’ottima uscita in vista del penultimo rettilineo che porta alle ultime due curve. In queste due curve, che di fatto può essere vista come un’unica curva a destra, si può fare il tempo, ma anche buttare all’aria tutto. Si arriva a circa 310 km/h in fondo al penultimo rettilineo, si frena al cartello dei 100 metri, dove si inserisce la macchina avvicinandosi il più possibile al cordolo interno di curva 14 per poi cercare di ridare subito gas in curva 15, a volante leggermente girato, per sfruttare a pieno il cordolo in uscita ed involarsi sul traguardo finale a DRS aperto. Questo è un altro punto dove è richiesto un posteriore stabile, altrimenti si rischia di girarsi.

 

Ed è così che termina il giro sul tracciato del Bahrain.

 

Hotspots per il sorpasso

 

Sorpassare in Bahrain è abbastanza facile, grazie anche all’aiuto del DRS. I due punti principali per effettuare il sorpasso sono in curva 1 ed in curva 4.

Mescole GP Bahrain 2021

 

Pirelli PZero White Hard: C2

Pirelli PZero Yellow Medium: C3

Pirelli PZero Red Soft: C4

Statistiche GP del Bahrain

 

Edizioni disputate: 16

Lunghezza tracciato: 5,412 km

N. di curve: 15

N. di giri: 57

Distanza GP: 304,484 km

Piloti con il maggior numero di vittorie: Sebastian Vettel x4 (2012-13 Red Bull, 2017-18 Ferrari), Lewis Hamilton x4 (2014-15-19-20 Mercedes)

Squadra con il maggior numero di vittorie: Ferrari x6 (2004 Schumacher, 2007-08 Massa, 2010 Alonso, 2017-18 Vettel)

Piloti con il maggior numero di pole position: Sebastian Vettel x3 (2010 e 2012 Red Bull, 2018 Ferrari), Lewis Hamilton (2015-16 e 2020 Mercedes)

Squadre con il maggior numero di pole: Mercedes x6 (2013-14 Rosberg, 2015-16 Hamilton, 2017 Bottas, 2020 Hamilton)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Rosberg x3 (2006, 2014, 2016)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: Ferrari x5 (2004 Schumacher, 2007 Massa, 2010 Alonso, 2015 Raikkonen, 2019 Leclerc)

Giro record in qualifica: 1:27:264 Hamilton/Mercedes (2020)

Giro record in gara: 1:31:447 Pedro De La Rosa/McLaren-Mercedes (2005)

 



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