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HAAS F1 TEAM: STORIA E SQUADRA

DI MARCO TERRAGNI


La Haas è un team americano, con sedi a Kannapolis, nella Carolina del Nord (USA) -sede anche del team Nascar- e Bagbury(UK), come sede di supporto per l'Europa.

È il più giovane tra i team del mondiale di F1 avendo debuttato nel 2016, segnando il ritorno di un team americano nel circus trent'anni dopo il ritiro del team Lola-Haas.

Il team ha un forte legame sia con Dallara, che costruisce il telaio per la scuderia che  con Ferrari, la cui collaborazione non si limita a motori ma anche alla fornitura di cambio, freni, triangoli delle sospensioni, serbatoio, sterzo, pedali, cambio e retrotreno e tutte le componenti che si possono acquistare per regolamento. Nonostante le speranze di Ferrari la collaborazione non si è estesa ai piloti (fino al 2020) per la forte volontà di Haas di rimanere indipendente da questo punto di vista. Il team americano si occupa in proprio degli aggiornamenti aerodinamici.

IL RITORNO DI UN TEAM AMERICANO

I team americani hanno incontrato spesso molte difficoltà in Formula 1. Togliendo la 500 miglia (tappa valida per il campionato F1 tra il 1950 e 1960, quasi sempre disertata dai team europei) hanno ottenuto magri risultati, spesso risortisi in fallimenti come ad esempio il team Parnelli, che fu attivo tra il 1974 e il 1976 e che poteva contare su un grande pilota come Mario Andretti oppure il progetto della USF1, scuderia fondata nel 2009 dal tecnico Ken Anderson e dal giornalista sportivo Peter Windsor con l'obiettivo di creare un team totalmente a stelle e strisce (per logistica, materiale e staff tecnico) da far debuttare nel mondiale 2010. Ma fu un fallimento, il team non fu mai vicino a debuttare a causa di problemi finanziari e della cattiva gestione e fallì definitivamente nel marzo 2010, con la FIA che lo punì con l'esclusione dal mondiale 2010, una multa ed infine ban da tutte le  loro competizioni!

Unici team USA ad ottenere un minimo di risultati positivi in F1 furono: la Eagle, unico team al 100% USA a vincere un gp (Belgio 1967), la Penske, una delle scuderia più importanti oltreoceano che vanta vari successi tra Indycar e Nascar, che corse in F1 tra il 1974 al 1976 (l'auto fu costruita in UK a Pole, ma corse con licenza americana) e che vinse il gp d Austria 1976 con John Watson ed infine la Shadow, team fondato da Don Nichols, un veterano della II° guerra mondiale e della Corea e che si dice fosse un agente CIA in estremo oriente (ed il primo logo del team fu proprio un agente segreto in nero), che corse dal 1973 al 1980. Ottenne un successo al gp dell'Austria 1977 con Alan Jones, ma nonostante la proprietà americana correva a partire del 1975 con licenza inglese.

L'ARRIVO DI HAAS

Pochi anni dopo il fallimentare tentativo della USF1, entra in scena Gene Haas che decide di iscrivere un proprio team nel campionato del mondo di F1. Günther Steiner viene nominato Team Principal della scuderia ed il debutto viene inizialmente previsto nel 2015, successivamente posticipato al 2016. Come piloti furono scelti Romain Grosjean proveniente dalla Lotus mentre dalla Ferrari arrivò il collaudatore messicano Esteban Gutiėrrez.

La prima Haas, la VF-16, era estremamente simile alla Ferrari SF15T ed a causa di ciò arrivarono accuse da parte dei team avversari (che la soprannominarono " Ferrarina") che accusarono in modo velato Haas di essere un clone irregolare. Un'accusa che verrà riproposta nel 2018, per la forte competitività della VF-18 e la sua fortissima somiglianza con la SF70H. Ma in entrambi i casi le accuse caddero nel vuoto.

Questa somiglianza derivava dal forte rapporto di collaborazione con Maranello, da cui Haas acquistava molti elementi meccanici, tutti quelli concessi dal regolamento.

La prima stagione inizierà alla grande per il team USA ed alla prima corsa in Australia, sfruttando la bandiera rossa causata dall'incidente occorso ad Alonso, il team riesce con Grosjean a raccoglie un insperato 6° posto ed addirittura in Bahrein, terzo appuntamento stagionale, il pilota franco-svizzero giunge addirittura 5°. Il proseguo di stagione si dimostra però decisamente più complicato con Haas che giunge a punti con Grosjean solo in altre tre occasioni (Russia,Canada,USA), mentre Gutiėrrez non otterrà nessun punto in classifica. La stagione 2016 termina per Haas all'8° posizione tra i costruttori con 29 punti. Il calo avvenne per la decisione del team di sospendere in anticipo lo sviluppo sulla macchina per concentrarsi totalmente sulle nuove regole 2017.

Nella seconda stagione viene deciso di sostituire Gutiėrrez con il pilota danese Kevin Magnussen, in uscita da Renault. Nonostante un miglioramento importante nelle performance, la squadra non scala la classifica confermandosi 8° forza tra le squadre con il 6° posto di Grosjean in Austria come miglior risultato in stagione. Nel 2018 però arriva la svolta: la VF18 si dimostra estremamente competitiva ed in lotta con Renault per diventare 4° forza tra i team. Ma errori ai box (clamoroso il problema ai dadi della ruota in Australia che porta al ritiro delle due auto che si trovavano in quel  momento al 4° e 5° posto) e gravi errori dei piloti (che arriveranno anche al contatto in Gran Bretagna), fanno perdere al team punti decisivi che lo condannarono al 5° posto finale, con il 4° e 5° posto raggiunto in Austria come miglior risultato in stagione e della storia del team.

Il 2019 parte come l'anno della conferma. Ad inizio stagione viene firmata una partnership con l'azienda di bibite energetiche Rich Energy che diventa title sponsor della squadra (che imporrà anche il cambio di livrea all'auto che diventerà nera) ma la collaborazione si interromperà bruscamente a metà stagione tra le accuse reciproche, con Haas che accusa l'azienda di non aver rispettato gli impegni finanziari concordati mentre il CEO Storey accusa il team di scarsa competitività in pista. Infatti la stagione si dimostra difficile, e nonostante un inizio positivo condito da un doppio arrivo a punti in Spagna, il team perde progressivamente competitività a causa dei problemi di sviluppo all'auto, che obbligano il team americano a tornare a metà stagione al set aerodinamico di inizio anno per ritrovare un minimo di competitività, con il team americano che nella seconda parte della stagione giungerà solo in un occasione a punti, con Magnussen in Russia. La stagione si chiuderà con lo scivolamento al 9° posto in classifica con soli 28 punti conquistati, un grande passo indietro rispetto al 2018.

Ma la stagione successiva si rivela ancora più difficile, a causa di un auto deficitaria e soprattutto della poca potenza della PU Ferrari che condanna Haas al 9° posto finale con soli 3 punti conquistati davanti alla sola Williams, con i piloti relegati spesso in fondo alla classifica ed il team che a causa della pandemia si trova in difficoltà finanziarie. Anche per questo motivo per la stagione 2021 Haas, andando contro la sua tradizionale linea politica di avere piloti esperti decide un totale rinnovo di line-up ingaggiando due esordienti. Da FDA arriva il campione F2 Mick Schumacher, il cui arrivo segna un rilancio della partnership con Ferrari da cui arriva anche l'ex capo progettista Simone Resta. Sempre dalla F2 arriva il russo Nikita Mazepin, che ottiene il posto grazie al sostegno economico garantito dall'azienda (del padre) Uralkari che diventa title sponsor della squadra e che garantisce un assegno di circa 25 milioni, molto importanti per garantire anche il futuro economico del team.


PRESIDENTE SCUDERIA: GENE HAAS

 

Nasce a Youngstown il 12 novembre 1952.

È fondatore e proprietario di Haas automatic, un azienda specializzata nel campo della progettazione e produzione di macchine utensili di precisione e utensili accessori speciali. Era già attivo nel mondo nei motori prima della Formula 1, poiché presente a partire dal 2002 nel campionato Nascar con un team proprio, dal 2009 noto con il nome di Stewart-Haas dopo l'arrivo dell'allora 2 volte campione NASCAR Cup Series Tony Stewart che aveva accettato di guidare per il team ma in cambio diventandone anche proprietario al 50%.

Dopo il suo arrivo arriveranno 2 vittorie nella NASCAR cup series (con lo stesso Tony Stewart nel 2011 e con Kevin Harvick nel 2014).

TEAM PRINCIPAL: GUNTHER STEINER

 

Nasce a Merano il 7 aprile 1965. Il suo inizio nel motorsport è nei rally, dove debutta come meccanico nel team Mazda. Dopo varie esperienze prima con Jolly Club e successivamente per Prodrive (che era il team ufficiale Subaru nel WRC) nel 1998 diventa direttore tecnico del team M-Sport, che a partire dal 1997 si occupa della preparazione delle Ford WRC per conto del team ufficiale.

Ad inizio 2002 arriva in Formula 1 entrando nel team Jaguar come direttore tecnico, chiamato direttamente da Niki Lauda, ma decide di lasciare prima dell'inizio della stagione 2003. Dopo essere passato a gestire il team Opel nel  DTM, nel 2005 viene nominato CEO del neonato team Red Bull Racing dove rimane fino al 2008.

Nel 2009 fonda la FibreWorks Composites, società che si occupa della progettazione e costruzione di compositi in carbonio, utilizzati soprattutto dalle auto da corsa. Nel 2014 viene nominato Team Principal del team Haas, che debutta nel 2016 in Formula 1.

CAPO PROGETTISTA: ROBERT TAYLOR

Nasce a Deddington (UK) il 23 aprile 1959.

Attivo in Formula 1 in team come Benetton ed Arrows, di cui fu capo progettista nel 2001, diventa direttore tecnico di Jaguar tra il 2003 e 2004, rimanendo a Milton Kynes anche dopo l'acquisizione del team da parte di Red Bull per cui firma la prima auto, la RB1. Nel 2006 passa a Mclaren dove ricopre il ruolo di senior designer fino al 2010. Nel 2015 diventa capo progettista del neonato team Haas.



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