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WILLIAMS RACING: STORIA

DI LAURA PIRAS

 

La Williams Racing è un'istituzione nella Formula 1 e un peso massimo delle competizioni motoristiche. Se pensiamo a questo sport non possiamo non parlare della grande importanza che la squadra di Grove ha acquisito durante la storia del Motosport.

 

La Williams è infatti una delle squadre storiche del campionato mondiale di Formula 1. Attualmente non è più diretta da Claire Williams, figlia del fondatore Frank, ma è totalmente amministrata dalla Dorilton Capital, società di investimenti conosciuta soprattutto per quelli a lungo termine, il cui Ceo è Darren Fult.

Il passaggio di consegne è stato approvato dal Cda della scuderia di Grove, compreso Sir Frank, e ora l’obiettivo della nuova gestione sarà quello di somministrare nuova competitività al team e cercare di aiutarlo a scalare la classifica, tornando alle posizioni, quelle più alte, spesso frequentate dalla squadra in passato. Oltre agli obiettivi si è riflettuto molto sull'identità del team e, per il momento, ne verrà conservato il nome.

 

Esattamente sono 44 gli anni che legano la Williams Racing alla Formula 1, anche quest'anno il team sarà presente sulla griglia di partenza, precisamente con la FW43B, vettura che verrà presentata il 5 marzo, guidata dal pilota inglese George Russell e dal canadese Nicholas Latifi.

 

 

LA STORIA:

La storia del team inizia nel 1977, precisamente con la fondazione della Frank Williams Racing Cars che rappresenta la prima esperienza da manager di Frank Williams.

Frank, in realtà, cominciò questo percorso motoristico, non come manager, ma come pilota durante gli anni sessanta ma in seguito decise di fondare una scuderia, tutta sua, la Frank Williams Racing Cars che fu acquisita nel 1976 dalla Walter Wolf Racing.

 

Frank Williams però non abbandonò l'intento di avere un team tutto suo e così con Patrick Head fondò una nuova realtà: la Williams GP Engineering. Il team schierò, per la stagione di formula 1 del 1977, la Williams-March 761. L'unico pilota a guidare la vettura fu Patrick Nève che partecipò ad otto gare dal Gran Premio di Spagna. Il team non riuscì ad ottenere punti in classifica, nonostante l'aver ottenuto un settimo posto a Monza come miglior risultato.

 

Nel 1978, arriva la grande svolta: la monoposto è interamente auto prodotta, ed al posto di Nève giunge il pilota australiano Alan Jones. La rivoluzione fu realizzabile soprattutto grazie all’inserimento di nuovi ricchi sponsor provenienti dall’Arabia Saudita (Fly Saudia e soprattutto Albilad), i quali conferirono al team nuovi capitali. La vettura, la FW06, sempre motorizzata Ford, si rivelò decisamente migliore rispetto a quella dell'anno passato. Tutto ciò permise a Jones di conquistare il primo podio collezionando un bellissimo secondo posto nel Gran Premio degli Stati Uniti-Est a Watkins Glen.

 Da segnalare che sino al 1983 i piloti Williams ,per volontà degli sponsor sauditi, non potranno festeggiare sul podio con il classico champagne.

 

La prima vittoria avvenne nel 1979 con Clay Regazzoni proprio nel gran premio di casa, il Gran Premio di Gran Bretagna. La squadra ripete il successo nel Gran Premio di Germania con una bellissima doppietta, questa volta avanti a Regazzoni c'è Alan Jones. Nel 1979 avvenne davvero un passo avanti notevole. Infatti, come la Lotus, anche la Williams fece scendere in pista macchine dotate della tecnologia ed effetto suolo.

 

La crescita della squadra è visibile e lampante, talmente tanto che l'anno dopo arriva il tanto sospirato titolo mondiale, grazie ad una FWO7B, motorizzata Ford, e ad un Alan Jones veramente in forma smagliante. 

La lotta per il titolo piloti diventa una guerra fra tre piloti: Alan Jones e Carlos Reutemann su Williams, ed il brasiliano Nelson Piquet su Brabham. La Ferrari versa in una crisi nera e mai viene presa in considerazione per la consacrazione finale. Il duello è davvero intenso e all'ultimo sangue e nel Gran Premio del Canada Jones, riuscendo a sfangarla sulla concorrenza, vince gara e campionato, piegando la resistenza di Piquet e diventando campione. Il team si aggiudica a mani basse il suo primo titolo costruttori.

 

Nel 1981 la coppia Jones-Reutemann coglie altri podi e vittorie, ma nessuno dei due riesce nell'impresa di raccogliere un altro titolo iridato, cosa che invece farà Piquet, che prendendosi la sua rivincita, vince il suo primo titolo. Le vittorie ottenute da entrambi i piloti però saranno determinanti per la lotta al campionato costruttori che verrà assegnato al team inglese per il secondo anno successivo.

 

Il 1982 si rivela un anno decisamente caotico per il team, dopo solo due gare Reutemann è costretto a cedere il proprio sedile prima ad Andretti e poi a Derek Daly. L'uomo dell'anno però sarà un altro pilota di Sir Frank: il finlandese Keke Rosberg. Questa stagione di formula 1 sarà anche caratterizzata dalle dipartite di Gilles Villeneuve e di Riccardo Paletti e dal gravissimo incidente che vede protagonista Didier Pironi. In questo clima caotico e tristemente infausto, Keke accumula, con grande costanza, punti iridati in quasi tutti gli appuntamenti in programma, ottenendo solo una vittoria in occasione del Gran Premio di Svizzera. Con solo una vittoria all'attivo  Rosberg chiuderà il 1982 da campione del mondo, diventando il primo finlandese a raggiungere la vetta più alta del mondo in Formula 1.

 

Il contratto con la Ford-Cosworth intanto giunge al termine e la Williams decide di corredare le sue vetture dai propulsori Honda. Dal 1983 al 1987 arrivò quindi la partnership con l'azienda nipponica. Questa nuova alleanza diede vita ad un periodo che può essere diviso in due parti, la prima di assestamento mentre nella seconda fase assisteremo ad un dominio assoluto. 

 

Nonostante la nuova collaborazione il 1984 si rivela un' annata molto difficile e ovviamente fallimentare. Solo Keke donerà un'iniezione di gioia vincendo una gara. Nel 1985 invece le prestazioni miglioreranno, complice anche l'innesto, nel team, del pilota inglese Nigel Mansell che affiancherà Keke in squadra. 

 

 

Il 1986 può essere considerata come una delle stagioni più dure e toste che la squadra di Grove ha affrontato durante la sua storia. Mansell venne riconfermato e al suo fianco avrà, come compagno di squadra, Nelson Piquet. Il campionato per la Williams subirà uno scossone, non tanto per questioni legate alle competizioni, quanto per eventi esterni. Frank Williams, colonna portante della squadra, infatti sarà vittima di un terrificante incidente automobilistico accaduto in Francia. La sua macchina, prendendo letteralmente il volo , si capovolge. Frank rischia davvero di morire ma si salva. Il sinistro però cambierà la salute fisica di Sir Williams che, ahimè, non si riprenderà mai del tutto, visto che sarà costretto a passare il resto della sua vita su di una sedia a rotelle. Inoltre la fase di riabilitazione ed il recupero non sono di breve durata.

 

Tutta questa dinamica ovviamente influirà sull'andamento del mondiale e soprattutto sulla gestione interna dei due piloti che finiranno per mettersi i bastoni tra le ruote a vicenda. L'ultima gara va di scena in Australia, Mansell arriva con un bel vantaggio in classifica. Lo start è ottimo, sta letteralmente dominando la gara ma a pochi giri dal termine, la gomma posteriore della sua macchina esplode e Nigel è costretto al ritiro. A Piquet non basta il secondo posto per vincere il mondiale, cosa che riesce al francese Alain Prost. La Williams, nonostante tutto, raccoglierà la vittoria nel mondiale costruttori.  

 

Per il team il 1987 deve essere l'anno del riscatto ma il percorso verso la vittoria è costellato di difficoltà e di prove dure da affrontare. Sin dall'inizio della stagione le cose si fanno ostiche, infatti, nel corso delle prove libere sul circuito di Imola, Piquet è vittima di un incidente davvero brutto alla curva Tamburello, purtroppo Nelson non potrà partecipare al gran premio. Come era iniziato il mondiale, finisce, con un altro botto, questa volta però il protagonista è Nigel Mansell che, impattando con violenza contro le gomme di protezione di Suzuka, si farà male. Nigel salterà il gran premio nipponico e anche l'ultima gara in Australia. Fortunatamente per la Williams nel complesso, il mondiale si rivela una bella parata trionfale, infatti la squadra riuscirà, nonostante tutto, a conquistare entrambi i titoli con Piquet che farà suo quello piloti.

 

Purtroppo il 1988 non fu un'annata brillante per la scuderia di Grove, anzi fu un passaggio storico veramente molto difficile, a causa di motori non perfettamente performanti e non affidabili, precisamente i motori aspirati Judd V8. 

 

Nel mentre però i contatti con la Renault si fecero sempre più stretti e nel 1989 la Williams sarà motorizzata con i propulsori francesi. 

Il sodalizio fra le due aziende durerà ben nove stagioni e darà vita ad una parentesi stupenda della storia di questo sport caratterizzata da un bottino tutto da ammirare: quattro i titoli piloti e cinque titoli costruttori.

La ricetta per la vittoria è sempre una combinazione fra più fattori, il dominio di una realtà deriva sempre da una sinergia incredibile di tutte le parti. Il legame fra la potenza del motore Renault e il genio di Adrian Newey porterà la Williams sul tetto più alto del mondo e permetterà anche di rimanerci per un po' di tempo.

Vincere in Formula 1 è semplice ma confermarsi è, secondo me, più difficile e, se una scuderia riesce in questo intento, vuol dire che ha trovato il bandolo della matassa dell'era storica che sta vivendo. 

 

Dal 1989 la crescita è costante sino ad arrivare al 1992 quando la Williams si laurea campione con 164 punti, 65 in più della McLaren, e sarà Nigel Mansell, il leone di inglese, a fregiarsi del titolo di campione del mondo con 108 punti contro i 56 del secondo che è Patrese. Mansell, vincendo 9 gare in una stagione, stabilisce un altro record. La FW14B è un gioiello di tecnica, affidabilità e Mansell riuscirà a domarla con una maestria senza pari. 

 

 

Degna erede della FW14B sarà la FW15C, vettura avanzatissima dotata di sospensioni attive e controllo elettronico della trazione. Sarà in questo caso Alain Prost a condurre la monoposto alla vittoria. 

Malgrado l’anno sabbatico nel 1992, Alain Prost tornò in Formula 1 proprio sulla Williams, rivelandosi estremamente competitivo per tutta la stagione, ottenendo il suo quarto e ultimo titolo del mondo. Al termine dell’ultimo gran premio in scena in terra australiana, Prost stringerà la mano ad Ayrton Senna sotterrando l'ascia di guerra e ponendo finalmente inizio ad una nuova pace fra i due.  Prost deciderà di ritirarsi definitivamente e il suo posto verrà preso proprio da Ayrton Senna che affiancherà il giovane Damon Hill. Quella stretta di mano può essere considerata come un passaggio di consegne. Due rivali che, riconoscendo reciprocamente la rispettiva grandezza, decidono di intraprendere un nuovo rapporto. 

 

Nel 1994 la Williams affronterà davvero un momento molto duro: la morte di Ayrton Senna, scomparso prematuramente. C'è poco da dire di quell'orribile 1 maggio 1994: il pilota brasiliano era partito dalla pole e al settimo giro si schianta al Tamburello. Morirà successivamente per ferite gravissime riportate al cranio, un braccio della sospensione entrò nella sua visiera.

 

Oltre la morte questo evento sarà un tsunami che si infrangerà con estrema violenza sulla squadra, distruggendo l'armonia che il team aveva guadagnato nel tempo. Ci furono anche ripercussioni pesantissime a livello legale, infatti la giustizia italiana non poteva ovviamente starsene con le mani in mano e decise di aprire un'inchiesta che si riverserà in un processo contro la squadra, considerata responsabile dell'accaduto.

 

Nel 1995 Damon Hill e David Coulthard cercano in tutti i modi di fermare Schumacher che vincerà il secondo titolo mondiale.

Il team tornerà alla vittoria nel 1996 con Damon Hill e nel 1997 si ripeterà con Jacques Villeneuve, figlio del compianto Gilles. 

 

Il 1996 è un anno di profondi mutamenti. Schumacher fa il passaggio alla Ferrari, portando dietro con sé gran parte del team Benetton. Ovviamente la Benetton è fuori d'uso, non più competitiva come prima, la Ferrari si trova in una fase di transizione e di crescita interna che ancora non avrà una repentina manifestazione esterna in termini di vittoria. La Williams si trova con la strada sbaragliata e Damon Hill riesce a vincere il campionato piloti, ripetendo l’impresa del padre Graham.

 

Con il 1997 la Williams conquista il suo settimo titolo mondiale piloti e il nono titolo mondiale costruttori. Davvero un bel palmarés. Intanto la Renault decise il ritiro e la Williams viene dotata dei motori Mecachrome e Supertec.

 

Saranno anni duri per il team, anzi comincerà un vero calo di prestazioni e la Williams non riuscirà mai ad impensierire per il titolo mondiale prima la Mclaren, motorizzata Mercedes, e poi la Ferrari capitanata dal pilota tedesco Michael Schumacher, che nel 2000 riportò il titolo mondiale a Maranello dopo 21 anni di digiuno.

 

Solo la collaborazione con la BMW, fra il 2000 e il 2005, portò al team di Grove un po' di brio ma la Ferrari sarà talmente tanto dominante che la Williams riuscirà solo a vincere qualche gran premio.

 

La partnership fra la Williams e la BMW però si rivela essere seria, soprattutto nel biennio 2002-2003. Grazie anche all'abilità dei piloti Ralf Schumacher, fratello del tanto blasonato Michael, e Juan Pablo Montoya, corridore incredibile, forte, un osso duro per chiunque, la Williams riesce a classificarsi per ben due volte seconda nel campionato costruttori, con Montoya che nel 2003 cercò di insidiare il trono del Kaiser. 

 

Facendo un passo indietro nel 2000 in Williams, motorizzata BMW, avrà il suo battesimo motoristico il pilota inglese Jenson Button, che riuscirà a fregiarsi del titolo di campione del mondo nel 2009 con Brawn Gp.

Con BMW la Williams ha ottenuto un totale di 10 vittorie e 17 pole position in 6 stagioni.

 

Dal 2006 al 2013 il team vivrà un ennesimo periodo di transizione, cambiando fornitore di motori 3 volte in quest'ordine: Cosworth, Toyota, Cosworth e Renault. Tre fornitori di motori ma prestazioni e soddisfazioni molto scarse. I risultati sono deludenti e ovviamente a livello economico ci saranno momenti di profonda crisi, come il 2008 quando la Williams ha un passivo economico massivo. Per rimediare tempestivamente alla situazione il team verrà sostenuto da Bernie Ecclestone che darà alla scuderia alcuni fondi che sarebbero dovuti essere sbloccati solo nel 2012.

Ci saranno davvero pochi sprazzi di luce, uno fra questi accade nel 2010, quando, a sorpresa, Nico Hulkenberg ottiene la pole position nel Gran Premio del Brasile.

Meglio di lui farà due anni dopo, nel 2012, Pastor Maldonado che, al Gran Premio di Spagna, conquista la sua prima pole position e in gara, tentando di resistere alla Ferrari di Alonso, riesce a vincere il suo primo ed unico Gran Premio. 

 

Nel 2013 i piloti furono Pastor Maldonado, che viene confermato, e il debuttante Valtteri Bottas, già collaudatore della scuderia. La stagione inizia davvero male, con entrambi i piloti che occupano con costanza le posizioni nelle retrovie. Nel Gran Premio del Canada Bottas riuscì a qualificarsi terzo, complice una qualifica bagnata, mentre in gara, sull'asciutto, scivolò proprio in basso in classifica, non comparendo neanche fra i primi 10 al traguardo. Il primo punto stagionale giunse solo al Gran Premio d'Ungheria grazie a Maldonado che arrivò decimo al traguardo.

I pessimi risultati causarono le dimissioni di Mike Coughlan e l'ingaggio di Pat Symonds.

Dopo il Gran Premio d'Ungheria i restanti punti furono conquistati da Bottas che alla fine della gara occupò l'ottava posizione nel Gran Premio degli Stati Uniti. La Williams chiuse il campionato al nono posto in classifica con 5 punti. 

Il 30 maggio 2013 fu annunciato che a partire dalla stagione 2014, la Williams potrà essere motorizzata dai nuovi motori V6 turbo Mercedes. La casa tedesca fornì alla Williams non solo i V6 ma anche KERS. Non solo i propulsori cambiarono ma anche il nome del team subì delle modifiche, diventando Williams Martini Racing, a seguito di una nuova sponsorizzazione con Martini. 

Il 2014 si rivelò per la Williams un anno molto buono: Felipe Massa fece la sua entrata nel team e con Bottas riuscì a collezionare molti piazzamenti a punti. Conquistando in totale nove podi, il team di Grove riuscì ad ottenere il terzo posto nella classifica generale con 320 punti.

 

Per il 2015 la Williams, avendo paura di stravolgere il buon equilibro dell'anno passato, decise di confermare la struttura della stagione precedente: i motori rimasero quelli della Mercedes, Pat Symonds fu mantenuto come responsabile tecnico e Felipe Massa e Valtteri Bottas come piloti. La Williams si rivelò terza forza del campionato.

 

Dal 2016 si avrà un nuovo calo delle prestazioni e ovviamente un crollo della posizione in classifica dello squadrone inglese, motorizzato ancora con i motori Mercedes, giungendo, rapidamente all'ultimo posto. 

Da ricordare per il 2017 il debutto in squadra del pilota esordiente Lance Stroll che nel caotico Gran Premio d'Azerbaigian, dona l'unico podio dell'anno alla scuderia, terminando la gara al terzo posto. 

 

Per il 2018 Lance rimane come titolare e si ha l'esordio del pilota russo Sergej Sirotkin. I due piloti non riescono ad occupare piazzamenti di primo piano, la crisi è sempre più nera e la vettura ha prestazioni davvero misere. Tutto ciò porta all'allontanamento di Ed Wood, capo progettista e di Dirk de Beer, responsabile dell'aerodinamica. 

Al termine del campionato anche Robert Smedley, direttore degli ingegneri, si dimetterà. 

 

L'anno successivo, la Williams comunicò l'ingaggio del giovane pilota inglese George Russell e l'investitura a pilota ufficiale di Robert Kubica. L'11 febbraio del 2019,  giorno in cui venne presentata la nuova FW42, la scuderia dichiarò la nuova collabora con il title sponsor ROKiT. Nel complesso la performance generale del sistema vettura-squadra è veramente scarsa e in classifica la Williams occupa oramai stabilmente l'ultimo posto.

 

Nel 2020 Robert Kubica viene sostituito da Nicholas Latifi mentre George Russell viene confermato come pilota titolare. 

 

Il 29 maggio la Williams, attraverso un comunicato ufficiale, informa tutti il divorzio dallo sponsor ROKiT. Ciò comporta un nuovo cambiamento della livrea, che verrà presentata il 26 giugno: non c'è più il rosso ROKiT.

La vettura torna a vestire in grande prevalenza il bianco e saranno presenti anche piccoli toni di azzurro e di blu. Inoltre le fiancate presentano lo sponsor Sofina.

 

Il 21 agosto viene comunicato la totale vendita del team al fondo di investimento statunitense Dorilton Capital. Qualche giorno più tardi, precisamente il 3 settembre, la famiglia Williams annuncerà la fine della propria presenza nel team e in formula 1 dopo il Gran Premio d'Italia, che verrà condotto dalla nuova proprietà. Il 3 settembre, dopo 43 anni, si chiude un'era. La crisi è pensate, presente, chiara e lampante ma con speranza guardiamo alla stagione attuale e al 2022 quando il nuovo regolamento entrerà in vigore. 

 

La Formula 1 merita una Williams più pimpante, questo sport ha bisogno di vivere dei ritorni forti e decisi, il motosport deve poter contare sulla crescita di una squadra come questa. 

Ne va del bene della Williams ma soprattutto della Formula 1, perchè non si può vivere solo esclusivamente con il pensiero di entroiti ma questo sport deve poter vivere dei sogni degli appassionati. 

La Williams ha rappresentato i sogni di molti, ha simboleggiato la realizzazione delle aspirazioni dei suoi supporter e ha personificato a 360 gradi lo spirito dell'adrenalina, della tecnica e del genio che serpeggia nelle fabbriche delle squadre di formula 1. 

 

BUONA FORTUNA WILLIAMS! 

 

 

 


TITOLI MONDIALI PILOTI:

 

1980 – Alan Jones (AUS)

1982 – Keke Rosberg (FIN)

1987 – Nelson Piquet (BRA)

1992 – Nigel Mansell (GBR)

1993 – Alain Prost (FRA)

1996 – Damon Hill (GBR)

1997 – Jacques Villeneuve (CAN)

 

TITOLI MONDIALI COSTRUTTORI:

 

1980 – Williams Ford-Cosworth Albilad (FW07B)

1981 – Williams Ford-Cosworth Aldilad (FW07C)

1986 – Williams Honda Canon (FW11)

1987 – Williams Honda Canon (FW11B)

1992 – Williams Renault Camel (FW14B)

1993 – Williams Renault Camel (FW15C)

1994 – Williams Renault Rothmans (FW16)

1996 – Williams Renault Rothmans (FW18)

1997 – Williams Renault Rothmans (FW19)



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