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GILLES VILLENEUVE: L'AVIATORE

DI LAURA PIRAS

TEMPO DI LETTURA: 3 MINUTI

 

"Lo chiamano Circo della Formula 1 e proprio come un circo si sposta di città in città, issa la sua tenda e fa spettacolo. Tra giochi di magie, belve e domatori il divertimento è sempre assicurato, così come il brivido che offrono gli artisti più spericolati quando tocca a loro salire sul filo teso nel vuoto e danzare. Nell'estate del 1977 tra le tende della Formula 1 si affacciò un pilota dallo sguardo dolce e dal cuore impavido, salì sul filo con la sua Ferrari e per cinque anni lo percorse fra capriole e piroette. Poi un giorno scese ed entrò nella leggenda…"

 

 

(da Sfide, programma televisivo di Rai 3 – Gli anni di Gilles Villeneuve, 2002)

Gilles Villeneuve e Mauro Forghieri
Gilles Villeneuve e Mauro Forghieri

41 anni fa moriva un pilota che è entrano a tutti gli effetti nella leggenda della Formula1: Gilles Villeneuve. Pilota davvero unico: poche vittorie, 6, tanti sbagli ma un carisma talmente elevato da essere amato di un amore intenso e incredibile perchè, parliamoci chiaro, in pista sapeva emozionare come pochi. Il pilota canadese aveva una dedizione totale per la velocità anche perchè non ne poteva fare a meno, ne era talmente tanto assuefatto che la ricercava in ogni luogo.

 

 «Lui voleva correre. Correva sempre. Gli dava piacere fisico farlo. Ovunque, comunque… Lo ricordo dopo le qualifiche di Anderstorp 1978. Eravamo in macchina io e lui. Per arrivare all’albergo dovevamo attraversare un bosco di betulle e inscenò una sorta di prova speciale di un rally: sempre in controsterzo a 180 orari: io avevo una fifa boia mentre lui sorrideva»

 

Ecco Mauro Forghieri come lo ricorda.

 

 

Gilles Villeneuve da bambino
Gilles Villeneuve da bambino

Joseph Gilles Henry Villeneuve, detto Gilles Villeneuve, soprannominato l'Aviatore, per via dei suoi continui incidenti, nacque alle 6 del mattino, in Quebec, precisamente a Saint-Jean-sur-Richelieu, il 18 gennaio 1950 da papà Seville e mamma Georgette.

Gilles fece il suo debutto in realtà, non su una quattro ruote, ma in sella ad una motoslitta partecipando anche ad alcuni campionati, vincendone uno e diventando inoltre un idolo in patria. 

 

"Ogni inverno, dovresti calcolare tre o quattro grandi fuoriuscite - e sto parlando di essere gettato sul ghiaccio a 160 km/h. Quelle cose scivolavano molto e mi hanno insegnato molto sul controllo. E la visibilità era terribile! A meno che tu non fossi in testa, non riuscivi a vedere nulla, con tutta la neve che soffiava. Ottimo per le reazioni - e mi ha impedito di preoccuparmi di correre sotto la pioggia . "

 

Gilles Villeneuve

 

 

Gilles Villeneuve sulla motoslitta
Gilles Villeneuve sulla motoslitta

In realtà non furono i motori la prima passione di Gilles ma bensì la musica. Seville Villeneuve, suo padre, era un pianista e grazie a lui imparò ben presto a suonare il pianoforte, che aveva a casa, e la tromba. Nel 1958 lo stesso Seville comprò un furgone Volkswagen che sarà il primo veicolo ad essere guidato da Gilles, ovviamente col permesso di papà. I primi passi con una velocità più sostenuta il nostro protagonista li compie, nel 1966, con una Pontiac Grand Parisienne, sempre di proprietà del padre ma questa volta di nascosto da tutti, la Pontiac non durò molto, infatti venne distrutta dal futuro pilota, allora sedicenne, durante una delle tante scorribande notturne a cui partecipò.

I genitori di Gilles e il fratello Jacques
I genitori di Gilles e il fratello Jacques

Nel frattempo iniziò a correre anche in macchina, partecipando prima al campionato di Formula Ford e poi a quello di Formula Atlantic nel 1974, categoria nella quale due anni dopo vinse il primo titolo. Dopo una piccola parentesi, nel 1977, in Mclaren, dove debuttò in Formula 1, Gilles diventò pilota Ferrari sostituendo Niki Lauda nell'ultima parte del mondiale. L'inizio dell'avventura in Ferrari iniziò letteralmente con il botto ma nel vero senso del termine. 

Il 23 ottobre del 1977, in Giappone, Gilles Villeneuve affrontò la sua seconda gara, vestito con gli stemmi del Cavallino, partì ventesimo e rimontò di gran carriera ma al sesto giro, precisamente in ingresso della curva Devil, la sua Ferrari si scontrò con la Tyrrell a sei ruote di Ronnie Peterson, suo pilota preferito. La Ferrari si impennò, prese il volo e si rovesciò in una zona presenziata da alcuni spettatori abusivi. Purtroppo morirono un commissario di gara e un fotografo. La stampa fu molto severa con il pilota canadese ma Enzo Ferrari decise di riconfermarlo per il 1978, il suo compagno di squadra sarà Carlos Reutemann, pilota argentino.

 

Copertina Autosprint del Gp del Giappone 1977
Copertina Autosprint del Gp del Giappone 1977

Il 1978 tutti sperano che possa essere per Gilles Villeneuve un anno migliore, tutti credono che il pilota canadese abbia acquisito più esperienza e ci si aspetta un po' più di concretezza e costanza di rendimento. 

Sarà in Canada, nel Gran Premio di casa, che avvenne la prima vittoria e, come era immaginabile, il paese si avvolse in un'atmosfera di grande giubilo. La Ferrari e la Formula 1 forse hanno trovato il loro nuovo campione ed idolo a cui fare riferimento.

Nonostante questa vittoria il palmarès di Gilles del 1978 si dimostrò magro: una vittoria e un terzo posto e ben 5 ritiri. Di conseguenza il pilota canadese venne travolto da una valanga di critiche e anche la squadra venne accusata perchè risultò troppo tollerante con Villeneuve, che sembrò agli occhi di molti solo un pilota che vuole dare spettacolo invece di vincere qualcosa di importante. 

 

Gilles però rispondeva spesso così a questa negativa esposizione mediatica  «Quando faccio un incidente, per i giornali, la televisione o per quello che immagina la gente, è come se io avessi fatto cinque incidenti». Gilles, credo, volesse una macchina competitiva in modo tale da assicurare lui una vittoria. La sua voglia di velocità forse non si incastrava alla perfezione con il mezzo che guidava. 

 

Gilles Villeneuve e la Ferrari
Gilles Villeneuve e la Ferrari

Il 1979 sarà un anno meraviglioso per la Ferrari e per Jody Scheckter che intanto era diventato compagno di Villeneuve. Il canadese, oltre che veloce e carismatico, sarà anche determinante per far vincere a Scheckter il tanto agognato titolo mondiale. A Monza infatti scortò Jody sino al traguardo senza mai minacciarlo e superarlo. 

Ma l'episodio più bello del mondiale ce lo lasciò proprio Villeneuve che con Renè Arnoux fu protagonista di un prodigioso duello ruota contro ruota. I due piloti si avvicendarono più volte sino al momento in cui fu Villeneuve a prevalere. La stampa celebrò questa disputa, considerata ancora uno dei momenti più spettacolari e magici di sempre nella storia della Formula 1.

 

Il 1980 risultò un periodo di vacche magre per la Ferrari che non raccolse mai risultati positivi, anzi fu proprio un' annata deludente per tutti i tifosi e per la squadra e ovviamente fu un anno orribile anche per Gilles.

 

1981, anno nuovo e compagno nuovo, Didier Pironi, e vettura nuova, la 126 CK a motore turbo. Gilles vinse a Montecarlo e in Spagna, sul circuito di Jarama, da molti considerata come la vittoria più bella e più tattica dell’Aviatore, un capolavoro davvero incredibile. Il resto della stagione però non f tutta rose e fiori anzi si rivelò costellata di ritiri e amare insoddisfazioni.

Un episodio incredibile da ricordare del 1981 fu il Gp del Canada. E' il 54esimo giro quando, sotto la pioggia, dalla macchina di Gilles si staccò, non del tutto, l’ala anteriore. L'eroe di casa, che a quel punto aveva la visuale offuscata, non si perse d'animo, anzi, si aggrappò ad forte visione periferica e ai punti di riferimento laterali, sfruttò le vibrazioni dei cordoli e ruppe in modo definitivo l'alettone. Gilles finì terzo.

Gilles Villeneuve nel Gran Premio del Canada del 1981
Gilles Villeneuve nel Gran Premio del Canada del 1981

Nel 1982 Villeneuve ebbe a disposizione un'auto che sembrava veloce ed affidabile ma poteva contare allo stesso modo su un compagno di squadra leale? Secondo molti Gilles e Pironi avevano creato un ottimo rapporto di amicizia ma come si dice, non è tutto oro quello che luccica. La rottura fra i due piloti avvenne al controverso Gran Premio di San Marino a Imola quando ci fu quella sgarberia da parte del francese che, proprio nell'ultimo giro, superò Villeneuve fortemente convinto, dal canto suo, che il team volesse congelare le posizioni al fine di tutelare una possibile doppietta. 

Nel dopo gara Villeneuve si mostrò infuriato, deluso ed amareggiato; alla premiazione fece la sua comparsa scuro in volto e si presentò ai microfoni accusando pubblicamente Pironi di tradimento. Il francese si difese respingendo tutte le accuse e affermò che non c'erano stati accordi per congelare le posizioni.

Ma Villeneuve è sconfortato, si sente tradito sia dal suo compagno di scuderia che dalla sua squadra che, opinione sua, non ha difeso la sua posizione. Chissà come visse quelle due settimana Gilles, quello non lo sapremo mai ma sicuramente arrivò a Zolder, in Belgio, ancora chiaramente contrariato, nervoso e agitato. 

Siamo alla fine delle prove, mancano davvero pochi minuti alla bandiera a scacchi, Pironi è avanti a Gilles in classifica, ma di poco, solo un decimo e 15 centesimi li separano. Villeneuve viene richiamato ai box da Forghieri: non ha più gomme ma pilota canadese non ne volle sapere e decise di rimanere in pista tentando di spingere ancora di più. Non vuole stare dietro a Pironi in classifica e sa, in cuor suo, di poter andare più veloce. Purtroppo il destino gli è avverso e, alla curva Terlamenbocht, la March di Jochen Mass è avanti alla sua Ferrari, le due auto si toccano, la Ferrari prende il volo e rimbalza. Alla fine la macchina di Gilles è completamente distrutta mentre il pilota, dopo esser stato proiettato in aria, atterra fra le reti di protezione. Il casco è saltato via. Per Gilles non ci fu possibilità di evitare il triste destino che lo aspettava e morì a soli 32 anni. 

 

 

Gilles Villeneuve
Gilles Villeneuve

«Non puoi staccare il piede dall’acceleratore mentre stai correndo veloce. L’unica speranza è che l’altro pilota ti stia guardando nello specchietto retrovisore». Andare piano, accettare compromessi, non raggiungere certi limiti, per Gilles tutto questo non era contemplato. 

Nonostante un matrimonio, con Joanna Barthe, e due bambini, Melanie e Jacques, per il nostro Aviatore c'era la velocità che contava forse più di ogni altra cosa. Forse più di una vittoria importante, forse per lui quell'adrenalina magica era l'unica cosa che davvero aveva importanza. 

 

In effetti Villeneuve ottenne poche vittorie ma, credo, uniche che raccontano degnamente l'immagine di un pilota che ha scritto pagine di storia indimenticabili. Poco importa se non ha vinto un titolo mondiale, importa, soprattutto ai noi appassionati, esser entrato nel cuore dei tifosi ed essere stato simbolo senza uguali di velocità. 

 

 Se Villenueve potesse tornare indietro a vivere di nuovo la sua vita, penso che farebbe esattamente le stesse cose. (Jody Scheckter)

 

Striscione che simboleggia l'importanza di Gilles per gli amanti della formula 1
Striscione che simboleggia l'importanza di Gilles per gli amanti della formula 1

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Commenti: 4
  • #1

    Michele (lunedì, 18 gennaio 2021 23:13)

    Che articolo, stupendo. Dettagliato ma scorrevole allo stesso tempo. Ho letto anche altri tuoi pezzi e devo dire che sei proprio brava. Hai tantissimo talento e vedo che ti impegni tantissimo. Hai un modo di raccontare unico e uno stile che si distingue. Spero che tu possa continuare a scrivere perché potrebbe diventare davvero bello seguirti con costanza. Intanto mi leggerò tutti gli altri articoli. Tu continua così che, se posso dirlo, hai la stoffa dei migliori.
    Grazie ancora e non mollare mai !!!

  • #2

    Alberto Moro (martedì, 19 gennaio 2021 10:02)

    Brava mi é proprio piaciuto. Conosco poco di Formula 1 ma ogni articolo mi fa scoprire tante cose e nozioni che gioco forza me la fanno piacere. Grazie per le belle letture. Alla prossima.

  • #3

    Diego (martedì, 19 gennaio 2021 12:00)

    Ho letto e mi aggrego ai 2 commenti precedenti!!! Articolo ben fatto, facile da capire!!! Una bella scrittura veramente!!! Continua così bravissima

  • #4

    Gianni (martedì, 18 gennaio 2022 14:30)

    Bell'articolo, brava. Credo ispiri ad approfondire la storia di Gilles anche chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo