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CHI E' DAVIDE BRIVIO?

DI LAURA PIRAS

TEMPO DI LETTURA: 3 minuti


Davide Brivio ha confermato che lascerà sia il team Suzuki Ecstar che la MotoGP per assumere un nuovo ruolo in F1.

 

Sebbene la sua posizione rimanga non confermata, l'uscita di Brivio su Suzuki è ora assicurata, l'italiano rivela che ha preso una difficile decisione personale perché rappresenta una nuova sfida per lui professionalmente.

 

“Una nuova sfida e opportunità professionale mi è venuta improvvisamente e alla fine ho deciso di coglierla - ha detto Brivio -. È stata una decisione difficile. La parte più difficile sarà lasciare questo favoloso gruppo di persone, con cui ho iniziato questo progetto quando la Suzuki è rientrata nel campionato. Ed è difficile dire addio anche a tutte le persone che sono arrivate negli anni a creare questo grande Team."

"Mi sento triste da questo punto di vista, ma allo stesso tempo sento molto la motivazione per questa nuova sfida - che è stata la chiave quando ho dovuto decidere tra rinnovare il mio contratto con Suzuki o iniziare un'esperienza completamente nuova."

“Raggiungere un titolo MotoGP è qualcosa che rimarrà nei libri di storia della Suzuki e avrà sempre un posto speciale nei miei ricordi di vita. Vorrei ringraziare profondamente tutta la dirigenza Suzuki per la fiducia che hanno avuto in me sin dall'inizio. Vorrei ringraziare ogni singolo membro del nostro gruppo MotoGP in Giappone e in pista, tutta la rete Suzuki e ovviamente tutti i piloti che hanno corso per il Team in questo periodo, in particolare Joan e Alex che hanno fatto una grande stagione 2020."

"Vedere Joan diventare campione del mondo per me è stato un sogno che è diventato realtà e per tutte le persone che hanno lavorato sodo e mi hanno accompagnato in questo magnifico viaggio. Auguro il meglio al Team Suzuki MotoGP, spero che i risultati in futuro saranno sempre migliori e sarò sempre un fan della Suzuki. Grazie mille Suzuki! "

 

 

Se la Suzuki è riuscita nell'intento di vincere il titolo mondiale piloti è anche per merito di Davide Brivio che, dopo aver portato Valentino Rossi in Yamaha e aver vinto 5 titoli mondiali, nel 2013 è approdato in Suzuki dove ha riniziato letteralmente da capo. La Suzuki mancava da 3 anni in MotoGp e passo dopo passo è riuscita nell'intento di raggiungere la vetta del mondo. 

Il merito di Brivio è stato quello di saper creare un team molto unito e di aver ingaggiato piloti del calibro di  Maverick Vinales, Alex Rins e il nuovo campione del mondo Joan Mir.

 

"Penso che Brivio abbia fatto un lavoro fantastico, perché è in grado di fondere il lavoro del Giappone con un lavoro molto forte in Italia", ha detto Rossi del successo della Suzuki in MotoGP quest'anno. "Soprattutto è in grado di convincere i giapponesi a lavorare insieme agli europei e fanno una squadra molto forte".

 

Per Suzuki sarà davvero difficile trovare un sostituto esperto come Brivio con breve preavviso (i test pre-stagionali inizieranno il mese prossimo), uno dei papabili a prendere il posto di Brivio potrebbe essere l'ex capo Ducati e Honda Livio Suppo.

Suppo, che ha curato i titoli MotoGP di Casey Stoner e Marc Marquez, ha lasciato il paddock alla fine del 2017 ma non ha escluso un possibile ritorno.

Il team Alpine F1, dove si inserirà Davide Brivio in qualità di Ceo, schiererà in campo il doppio campione del mondo Fernando Alonso insieme a Esteban Ocon in questa stagione.

 

In prima fila Davide Brivio
In prima fila Davide Brivio

Ma chi è Davide Brivio?

Davide Brivio, ex team manager di Suzuki, ha 57 anni ed è originario di Galgiana, paesino vicinissimo a Monza, sono 10 i km che separano Brivio al famoso circuito di Monza! Appassionato centauro, ha frequentato l’Istituto di ragioneria di Villa Greppi di Monticello. Davide è così appassionato di moto che in passato ha narrato di aver inviato, quando aveva solo 15 anni, una lettera alla Gilera, che aveva un team nel mondo del motocross. Chiese addirittura di lavorare nel team, anche gratis. La loro risposta fu negativa ma Brivio non si arrese e continuò a credere fortemente nelle sue capacità. «Però ci ho provato e ho continuato a provarci. Ho inseguito il mio sogno e sono riuscito a fare della mia passione il mio lavoro», ha commentato il manager. Ennio Decio, suo cugino e compagno di passione, racconta spesso dei sacrifici portati avanti da Davide per acquistare la prima moto da cross, moto addirittura di terza mano. Fu proprio con quella moto, tanto usat,a che andava a correre la domenica.

Si avvicinò al mondiale però come cronista, collaborando con Fabrizio Pirovano, motociclista morto nel 2016, Grazie a questa conoscenza lui potè entrare in contatto con i box della Yamaha, prima grande società nipponica con cui lavorò. 

 

 

Brivio con i colori Yamaha
Brivio con i colori Yamaha

Brivio, grazie al suo ruolo in Yamaha, ha conosciuto davvero piloti tostissimi come Max Biaggi, Carlos Checa e Marco Melandri. Nel ‘92 è al comando del suo primo team, il Belgarda Yamaha Racing Division, e dal 1995 al 2000 entra a far parte del Yamaha World Superbike Team. Ormai ha conquistato piena fiducia della Yamaha e l'anno dopo arriva il suo esordio in MotoGp. Saranno 10 gli anni che Davide Brivio trascorrerà nel team nipponico ed è proprio grazie a lui che Valentino Rossi, dopo una corte sfrenata da parte del manager brianzolo, divenne pilota del team del Sol Levante.

Valentino Rossi e Davide Brivio
Valentino Rossi e Davide Brivio

Brivio e Rossi oltre che due persone che hanno un rapporto lavorativo sono diventati nel tempo anche una coppia meravigliosa di amici che insieme oltretutto hanno vinto molto, Quattro sono i titoli mondiali vinti insieme nel 2004, 2005, 2008 e 2009, esperienze ed eventi che hanno legato molto il manager e il pilota.

Tutt'ora, nonostante i colori siano diversi, i due non smettono di esprimersi reciprocamente testimonianze e attestati di stima.

Durante l'anno scorso Valentino ha detto più volte che la Suzuki era il punto di riferimento e molte volte inoltre ai microfoni Rossi si è lasciato andare a complimenti che riguardano Davide. Dall'altra parte invece Luca Brivio, figlio di Davide, è diventato il coordinatore del team di Valentino, la Sky Vr 46.


Alcuni Scatti Random di Davide Brivio

Brivio entra effettivamente  nel team della Suzuki nel 2013.

 

«Mi sono reso conto che il loro ritiro non era un addio — ha raccontato il team manager alla Gazzetta —. Se si rilegge il comunicato di allora lo si intuisce. È stato una sorta di voltar pagina e azzerare tutto, dalla struttura organizzativa alla moto, ridisegnata da un foglio bianco».

 

Davide sembrava proprio la persona giusta per far crescere la Suzuki, è un manager decisamente capace di avviare la squadra verso un iter di crescita. In Suzuki lavora anche Roberto, fratello di Brivio, il quale ha il compito di organizzare le trasferte e di gestire la logistica. Roberto è a tutti gli effetti il braccio destro del fratello, uno è la mente, l'altro è la mano. La squadra è formata da molti tecnici e ingegneri italiani , alcuni provenienti dalla Ducati. Tutti sembrano lavorare molto bene e oltre i fratelli Brivio un' altra presenza determinate e fondamentale è Ken Kawauchi, responsabile tecnico giapponese.

Davide in Suzuki riparte da capo ma non ha paura di muovere di nuovo i primi passi all'interno di una nuova squadra: 

 

«Sono partito da un foglio bianco: non c’era un meccanico, una cassetta per gli attrezzi, niente. Ho cominciato a scrivere una lista di cose che servivano e a guardarmi intorno. A curiosare tra officine e uffici a bordo pista. Puntavo a gente giovane, consapevole di imbarcarsi in una storia di sacrifici e attesa. Avevo le idee chiare sul carattere e le attitudini dei componenti della squadra che volevo: persone ispirate, ambiziose. E tranquille, come me. Io non sono mai stato uno che picchia il pugno sul tavolo, che urla. Preferisco un sorriso, il desiderio di comprendere. Gli scontri non fanno per me»

 

Brivio si dimostra a tutti gli effetti un rinnovatore, anche nella scelta dei piloti lo è, a testimoniare questa affermazione c'è la voglia di Davide di inserire due giovani piloti spagnoli che non erano stati mai provati in MotoGp: Alex Rins e Joan Mir. Piloti dal carattere diverso ma complementari. uno più irrazionale dell'altro. Mir vincerà il titolo mondiale alla fine del 2020 soprattutto per questa sua razionalità, per questo suo modo di tenere le ruote, non i piedi, per terra.

E adesso nuova esperienza in un mondo tutto nuovo per lui ma Davide sembra proprio la persona giusta per portare avanti la squadra Alpine di Formula 1. Daa Valentino Rossi e Joan Mir si troverà a lavorare con uno spagnolo di razza come lo è Fernando Alonso. Si ritroverà a lavorare da capo ma è abituato ai cambiamenti.

Buona Fortuna Davide


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