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MICHAEL SCHUMACHER: UN CAMPIONE ETERNO

DI LAURA PIRAS

tempo di lettura: 4 minuti


52 anni fa, a Hürth-Hermulheim, in un piccolo paesino tedesco vicino a Colonia, nasceva un pilota che avrebbe riscritto la storia della Formula 1, Michael Schumacher. Figlio di Rolf, muratore e Elisabeth, morta nel 2003, Michael crebbe però a Kerpin-Manheim dove il padre aveva in gestione un kartodromo, costruito dalla famiglia Von Trips per onorare il figlio scomparso nel 1961 a Monza. Sarà proprio quì che il nostro tedesco preferito si avvicinerà al mondo dei motori. Già da piccino nel suo cuore crebbe l'idea di voler diventare un campione della massima serie, la Formula 1. 

Nel 1980, quando aveva solo 11 anni, andò a Nivelles, in terra belga, per vedere il campionato mondiale di kart e rimase impressionato da un pilota unico e indimenticabile: Ayrton Senna. Vedendo Ayrton, Michael si caricò di forza e cominciò la scalata verso il successo. 

Nel 1984 Schumy vinse il campionato juniores tedesco di kart e due anni dopo incontrò Willy Weber, uomo che lo accompagnò per tutta la sua stupenda carriera. 

Willy era un manager di F.3 e inserì subito il giovane Michael nella categoria, gli fece provare una sua vettura e Michael stupì tutti, andando subito più veloce dei piloti ufficiali. Weber comprese che davanti a lui c'era un talento che non poteva farsi sfuggire e a quel punto ne diventò il manager, subito fece la sua prima mossa: lo segnalò alla Mercedes e nel 1990 Michael guidò per la squadra tedesca con la quale ottenne molto prestigio, i suoi compagni di squadra erano Karl Wendlinger e Heinz Harald Frentzen. 

Fù proprio grazie a questa sua performance che venne notato da Eddie Jordan che gli offrì subito una chance per guidare una vettura di Formula 1 per il Gran Premio del Belgio nel 1991. 

 

 

Foto degli esordi in Formula 1 di Michael Schumacher


Per Michael Schumacher non furono molto semplici gli inizi in Formula 1. È stato tanto amato quanto odiato per alcuni episodi in cui si manifestarono atteggiamenti non propriamente corretti. Ma erano i suoi primi anni, era un giovane davvero duro che si dimenava e non lasciava davvero molto spazio agli avversari, davvero molti e non proprio facili da battere: Ayrton Senna, Damon Hill, Jacques Villeneuve, David Coulthard e Mika Hakkinen. Nota interessante è rimarcare quanto il Belgio sia importante per lui: prima gara in formula 1 e prima vittoria nel 1992. 

A Schumacher manca solo il titolo mondiale per vincere tutto quello che c'è di più importante, titolo mondiale che arrivò nel 1994, vinto contro Damon Hill, vinto nonostante una squalifica per due gare dopo un episodio bruttissimo accaduto a Silverstone, vinto anche se c'era stato un contatto avvenuto al Gran Premio di Australia con Damon Hill, pilota della Williams, episodio fortemente contestato perchè molti sospettavano una volontarietà dell'azione. Ma il mondiale arrivò, soprattutto proprio nell'anno in cui si disse Addio ad Ayrton Senna, morto durante il Gran Premio di San Marino.

Nel 1995 Michael vinse il suo secondo titolo mondiale e lasciò la Benetton per approdare in Ferrari. 

 

Alcune foto di Michael di questo periodo


Schumacher fu soprattutto il campione della Ferrari, il pilota che riportò a Maranello nel 2000, il titolo mondiale dopo ben 21 anni. 

Nel 1996 come detto poc'anzi il pilota tedesco passò alla Ferrari per 60 milioni di dollari in due anni. 

La sua prima vittoria avvenne proprio in quell'anno in Spagna, vittoria davvero entusiasmante che tutti gli amanti della Formula 1 dovrebbero vedere: una lezione di guida impareggiabile, un sogno che diventa realtà per tutti i tifosi ferraristi che oramai si erano abituati a rimanere a secco di vittorie. 

Michael comincia a costruire attorno a sé una squadra unita, coesa ed appassionata, anche grazie agli ingegneri che lo seguirono, andando via dalla Benetton: Ross Brawn e Rory Byrne.

La Ferrari guidata dal suo condottiero tornò finalmente ad essere competitiva ma la gloria non arrivò subito.

Ci vorranno altri 4 anni per riportare la Rossa di Maranello sul tetto più alto del mondo. 

Nel 1997 Schumacher se la gioca sino alla fine con Jacques Villeneuve ma, tentando di buttare fuori pista il pilota canadese, pone fine ai sogni di gloria sia suoi personali che della squadra di vincere qualcosa di importante.

Per il Kaiser, soprannome di Michael, arrivò la squalifica, la manovra infatti venne giudicata come volontaria e scorretta e il pilota tedesco venne cancellato dalla classifica.

Nel 1998 e nel 1999 è la volta di Mika Hakkinen che veste i panni dell'antagonista di turno, Mika è un grandissimo pilota, corretto e molto solido, considerato da Michael il suo più grande rivale. Sarà proprio Mika a vincere i mondiali in quei due anni mentre Michael dovrà anche riprendersi da un bruttissimo infortunio causato da un fuoripista durante il Gran Premio di Gran Bretagna del 1999.

La vittoria di Michael in Spagna
La vittoria di Michael in Spagna

Sarà l'8 ottobre 2000 il giorno della piena consacrazione per Michael Schumacher. Esattamente 21 anni fa Michael ottenne a Suzuka il campionato mondiale piloti di formula 1 con la Ferrari. Per il Cavallino Rampante arrivò finalmente la luce, dopo tanto buio caratterizzato da delusione e attese molto amare, la storia della squadra di Modena si tinse di colori caldi, luminosi e cristallini. 

Quella mattina, perchè in Italia era mattina, divenne leggendaria, divenne sicuramente momento che i tifosi non dimenticheranno mai. 

Michael però non si fermò ad un titolo mondiale, ma ne vinse altri quattro negli anni successivi. 

Dopo quella mattina niente fu come prima, tolte le tensione e le preoccupazioni, Schumy e la Ferrari divennero inarrestabili, incontenibili e invincibili. 

Sembra che il nuovo millennio stava proprio aspettando Schumacher e la Ferrari: 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004. 

I duelli non mancarono e neanche i campioni con cui confrontarsi, non c'era più Hakkinen ma Coulthard, Raikkonen, Montoya ed Alonso lo sfidarono intensamente. 

Intanto Michael si era sposato con la sua Corinna e dai due erano nati due splendidi bambini, Gina Maria e Mick jr. 

Gli ultimi due anni in rosso furono molto difficili ma anche molto belli ed emozionanti. Nel 2005 e nel 2006 si impose infatti il pilota asturiano Alonso. 

Il 2005 fu caratterizzato da problemi di gomme, le Bridgestone, che non sono assolutamente come gli anni precedenti. Il Kaiser non riesce a trovare la vittoria finale che lascia a Fernando. 

Il 2006 Schumacher non parte benissimo ma, grazie ad una rimonta incredibile, si rimette in carreggiata per il titolo mondiale piloti. 

A Monza vince, torna in testa al mondiale ma fa un annuncio che spezzerà il cuore di molti: Schumy ha deciso di ritirarsi alla fine dell'anno. 

Cerca in tutti i modi di vincere il mondiale, non riesce nell'impresa ma ci lascia con un regalo meraviglioso, ovvero la sua gara più bella, ad Interlagos, ci lascia con una serie di sorpassi incredibili, ci lascia la sua passione e la sua fame di vittorie, ci lascia la sua essenza di campione che mangia l'asfalto e la pista.

In quella gara insomma Michael ci lascia tutto se stesso. 

 

Qualche foto di Schumacher in Ferrari dal 2000 al 2006


Ricapitoliamo qualche numero di Michael Schumacher: 7 titoli mondiali, 91 vittorie, 68 pole, 155 podi, 77 giri veloci, 1566 i punti totali, 148 punti in un'unica stagione, 22 le triplette (pole, miglior giro e vittoria), 13 vittorie in una stagione, 17 podi in un campionato.

Michael può essere considerato come il pilota che meglio ha saputo interpretare la formula 1 moderna fatta di elettronica e strategie di gara. Michael più di altri suoi colleghi ha capito che lo sport è determinante per essere forti e resistenti in pista: è quasi fissato con il fitness, Schumacher seguì spesso diete molto rigide e si cuce addosso un programma di preparazione fisica così duro che può paragonare Michael ad un campione olimpico di atletica.

Tutti continuamo a pensare a Michael, noi tifosi lo ricordiamo per tutto quello che ci ha dato, i piloti guardano a lui come un esempio da seguire vista la sua forza e la caratura del suo personaggio. 

Credo che ci sia in ognuno di noi un pezzetto di Michael Schumacher, un campione del genere ha lasciato a tutti parte di sè. Soprattutto oggi stanno uscendo fuori molti attestati di stima e parole davvero molto toccanti. 

Ci sarebbe da scrivere un trattato logico filosofico su Schumache, è talmente tanto immenso che un solo articolo non basta ma Formula1andCo non poteva non dare il suo contributo. 

Auguri Michael! 

Non mollare mai e poi mai. 

Noi ti aspettiamo a braccia aperte! 

 

 

 


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