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GP SAKHIR: I TRE PROTAGONISTI


di Laura Piras

Tempo di lettura: 3 minuti

 

Questo 2020 si sta rivelando davvero un anno ricco di sorprese per la Formula 1. 

E' un anno all'insegna delle prime vittorie, dei primi campionati vinti e degli esordi in macchine che contano. 

Lo scorso week-end siamo stati spettatori di alcune prime volte che si sono rivelati incredibili. 

Perez ha conquistato la sua prima vittoria a bordo della sua Racing Point, Mick Schumacher ha vinto il titolo mondiale della Formula 2 per la prima volta e George Russell ha debuttato in Mercedes, sostituendo Lewis Hamilton risultato positivo al Covid-19. 

 

Circuito di Sakhir di notte
Circuito di Sakhir di notte

Sergio Perez e la sua prima vittoria.

Ci sono voluti ben 190 gran premi a Sergio Perez per vincere il suo primo gran premio, 190 tentativi non sono pochi ma Checo non ha mollato. Dopo il bellissimo secondo posto conquistato in Turchia e un podio sfumato nello scorso gran premio, per il pilota messicano è arrivata finalmente la scalata verso la vetta più alta del podio. Non è stata una vittoria scontata e semplice per Sergio, anzi, è stata una vittoria totalmente inaspettata.

Una vittoria oltretutto arrivata dopo l'addio alla sua squadra e forse anche alla Formula 1. Sul podio Sergio ci è salito nove volte nel corso della sua carriera, carriera oltretutto non sempre facile. Perez ha passato anni difficili prima di queste soddisfazioni, era stato considerato anche come pilota non adatto per i top team, è passato per la Mclaren che era all'inizio della parabola discendente e con il licenziamento di quest'anno sembra essere tagliato fuori dal circus. Sarebbe davvero un peccato perdere un pilota come lui che dopo dieci lunghi anni sta facendo cose incredibili proprio in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione. Checo praticamente ha fatto esperienza in molte squadre: due anni in Sauber un anno in Mclaren e ben sette con la Force India, l'attuale Racing Point e futura Aston Martin. 

Nessuno si aspettava la sua vittoria, era addirittura ultimo al termine del primo giro ma, subito dopo aver cambiato le gomme, ha iniziato la sua incredibile rimonta e si è portato finalmente il trofeo a casa. 

 

 

 

 

 

 

 

Sergio Perez vittorioso
Sergio Perez vittorioso

Sul tracciato ideato da Tilke la gara di domenica non è stata di certo noiosa, un inizio forse più statico a parte la collisione fra Charles, Max e Perez con l'ultimo che, grazie ad una prodigiosa "remuntada", è riuscito a imporsi su tutti gli altri. 

Checo è diventato davvero un pilota di tutto rispetto: costante, saggio quando è necessario, aggressivo quando serve e difensivo nei momenti giusti. Il suo futuro è ancora abbastanza incerto e c'è da dire che questa vittoria è davvero arrivata nel momento giusto. 

Forse lo attende l'entrata in un team al top, tutti sono in attesa di qualche comunicato dalla Red Bull, Albon non sta brillando e il suo sedile è a rischio più che mai. Helmut Marko ancora non ha decretato le sue volontà ma, secondo fonti attendibili, un messaggio al pilota messicano per congratularsi l'ha inviato. 

Con Russell a condurre il gran premio, per Perez in realtà non c'erano speranze ma mai dire mai in formula 1. Grazie ad una safety car, entrata in pista dopo un incidente causato da Aitken, ad un mega pasticcio nei box della Mercedes e ad una foratura per George Russell Perez si è ritrovato primo in classifica e ci è rimasto, imponendosi su Esteban Ocon e al suo compagno di squadra Lance Stroll.


George Russell e l'esordio in Mercedes.

George Russell e la Mercedes
George Russell e la Mercedes

George Russell, che pilota e che manico che è, un fenomeno davvero. Giovane britannico di grande talento, vincitore alla prima botta sia della GP3 che della F2, è attualmente pilota della Williams dove sicuramente sta facendo esperienza. Russell è talmente tanto forte che, secondo me, sulla Williams FW43 è come un leone in gabbia. Un pilota come lui deve correre con una macchina degna del suo nome. 

Il week-end scorso Russell non ha fatto sentire la mancanza di Lewis Hamilton. Si è subito mostrato al top sin dal venerdì e sabato ha sfiorato la pole per soli 26 millesimi, davvero una differenza infinitesimale.

Poi è arrivata la gara e secondo me è proprio durante la competizione che il pilota inglese ha sfoderato per bene tutte le sue carte. Partenza incredibile, gestione della gara da maestro e una costanza di rendimento pazzesca. Se qualcuno nutriva qualche dubbio sul Russell, credo che adesso non li possiede più. Cosa deve dimostrare di più questo pilota per dipanare qualsiasi remora nei suoi confronti? 

Credo che in realtà domenica tutti stavamo tifando per lui, sinceramente io patteggiavo per George perchè mi ha davvero gasata e entusiasmata.

Ecco a voi le parole di Russell alla fine della gara.

 

“Non riesco a trovare le parole giuste ad essere onesto. Saltare fuori dalla macchina non è stata una bella sensazione. Ho avuto gare in cui ho perso la vittoria. Ma due volte, non potevo crederci. "

Nonostante l'errore ai box George era fiducioso, sapeva che poteva superare Perez, aveva tutte le carte giuste per farlo. “Ho dato tutto quello che avevo”, ha detto. “Stavo gestendo la gara in partenza, mi sentivo a mio agio nei primi giri, gestendo solo il distacco da Valtteri. Poi ovviamente abbiamo commesso un pasticcio al pit-stop, che ci ha messo in difficoltà e ho dovuto sorpassare. Penso che avremmo ancora potuto prendere Sergio, avevamo un tale vantaggio di pneumatici, la macchina era così veloce. Sono sventrato ma incredibilmente orgoglioso di ciò che abbiamo ottenuto e felice di aver avuto l’opportunità.”

Del vincitore ecco cosa dice Russell “Voglio solo dire ben fatto a Sergio.È un grande pilota, è in F1 da moltissimo tempo e si merita una vittoria a referto. Forse non quella di oggi perché sento che probabilmente era la nostra, ma si merita questa vittoria. Non ha mai veramente avuto una macchina competitiva, la macchina che ha quest’anno è fantastica e sono felice che abbia questa possibilità.”

Un signore, un ragazzo che secondo me ha due palle quadrate.

Sentiremo ancora parlare di George Russell, anzi dico agli altri di stare attenti perchè un pilota così può fare cose incredibili e dominare le scene.

Sinceramente non vedo l'ora di vederlo all'opera in Mercedes nel futuro! Credo che vedremo meraviglie grazie a lui.


Mick Schumacher vince in campionato di Formula 2.

Mick Schumacher commosso dopo aver vinto il titolo di F2
Mick Schumacher commosso dopo aver vinto il titolo di F2

Mick Schumacher, un ragazzo con un cognome estremamente pesante. Non pensiamo a Mick solo come al figlio di una leggenda che è nel cuore di molti, pensiamo a lui come Mick, ragazzo che si sta facendo strada in un mondo che non ti da sconti. Non carichiamolo di aspettative e di pressione, godiamocelo e sosteniamolo.

Mick porta davvero un grande fardello ma la famiglia, sino adesso, è stata capace di tutelarlo al meglio, prima facendolo gareggiare con il cognome della madre Betsch nelle categorie minori e poi accompagnandolo da vicino nelle serie maggiori. 

Ovviamente con un cognome del genere, svelato al mondo successivamente, sono fioccate le sponsorizzazioni. Mick e tutto il suo entourage è sicuro di una cosa, non vuole fare il passo più lungo della gamba. Vuole correre, vuole vincere ma lo vuole fare con criterio. Ecco la sua entrata nella Ferrari Driver Academy, ecco il contratto con la Prema Powerteam ed ecco la scalata al successo prima in Formula 3 e poi in Formula 2. 

In questi anni Mick ha conosciuto diversi piloti forti e decisi come Callum Ilott e Robert Shwartzman, due drivers brillanti, due tosti, due che secondo me meriterebbero più di tanti altri un posto nella massima serie. 

Mick è cresciuto, non senza difficoltà, ma si è rivelato un bravo pilota capace di andare oltre i suoi limiti: belle partenze, sorpassi da manuali e una buona gestione dei pneumatici e una discreta freddezza nei momenti topici, non sempre presenze ma sicuramente sulla strada del miglioramento. 

E quì si sono aperte le porte alla Formula 1, nel 2021 lo vedremo nel team Haas e verrà guidato nei primi passi da Gunther Steiner, dal motore Ferrari e a quanto pare da Simone Resta, appena trasferito in questa squadra dopo un breve passaggio in Ferrari. 

Sicuramente Mick ha l'occasione per fare gavetta e per togliersi anche una discreta porzione di pressione dalle spalle, Mick ha tutto il diritto di fare i suoi sbagli e di imparare senza dover per forza essere accostato ogni volta al padre. 

Mick correrà in Formula 1 con il numero 47: "Ho pensato a me stesso – ha detto infatti Schumi jr -. E sarà il 47. Non era la mia prima scelta. Il 4 e il 7 – ha poi spiegato – sono entrambi i miei numeri preferiti. Ma siccome erano già entrambi assegnati, ho scelto 47".

Il numero 4 è già usato da Lando Norris invece il 7 è il numero di Kimi Raikkonen.

 

Poi uno sguardo al prossimo anno: "La pressione l’ho già sentita nelle formule minori e non credo che in F1 sarà diverso. Per ora ho sempre reso meglio in un campionato a partire dal secondo anno, ma mi auguro di essere più rapido in F1 e di riuscire a crescere più in fretta. Di sicuro sono molto affascinato dall’idea di seguire lo sviluppo di una vettura da inizio a fine campionato. Credo di avere gli strumenti per poter far meglio rispetto alle mie precedenti stagioni da rookie in un campionato. Mazepin primo avversario? Dobbiamo pensare a far crescere la Haas”.


La formula 1 ha sempre bisogno di queste storie, ha bisogno di quelle prime volte che portano entusiasmo e una ventata d'aria fresca, soprattutto in questo periodo caratterizzato dal dominio delle Frecce d'Argento, quest'anno più Frecce nere. 

La formula 1 necessita di novità, di lotte nuove e di un ritorno alla semplicità. 

Perez, Russell e Mick rappresentano tutto ciò, anche se  Sergio e George non sono più atleti di primo pelo hanno dato il loro personale contributo per rendere questo sport sicuramente più interessante. 

 

 

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