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F1 2020: 7 ANNI DI IBRIDO COSA HANNO SEGNATO?

di Mauro Petturiti

Finalmente, dopo anni di PU, MGU-H, MGU-K, Clipping, Turbo, Batterie, risparmio benzina, gestione Gomme, e chi più ne ha più ne metta, torneremo alla vecchia cara F1, fatta di motori aspirati, rifornimento, warm-up, gare sotto pioggia battente.

Vi piacerebbe? Beh, ultimamente se ne sentono e leggono di ogni sull’attuale F1, dai commenti più acidi verso il moderno, a chi é nostalgico degli anni ‘80 ‘90.

Storicamente, e in ogni epoca della massima categoria motoristica, ogni qualvolta ci sono stati cambiamenti, si sono scatenate polemiche sul fatto che si voleva snaturare la F1. Puntualmente smentiti, arriviamo al 2020 con le stesse domande, dubbi, che aleggiano nel circus più famoso del mondo, con il futuro che resta incerto più che mai, aggiungendosi la pandemia mondiale del Covid, che sta funestando la nostra vita e lo sport in generale.

Ayrton Senna
Ayrton Senna

Proprio il Covid, rischia di essere l’ago della bilancia che stabilirà gerarchie, budget, regolamenti, circuiti dei prossimi mondiali, dato che la situazione più che mai incerta, sta creando “panico” a chi deve pianificare il proprio futuro a medio-lungo termine. 

Non ultimo, l’addio di Honda dal 2022 al circus, ha destato forte preoccupazione riguardo l’impegno delle grandi case automobilistiche nelle corse, dopo che i nipponici in 6 anni di F1 hanno investito centinaia di milioni di €, senza aver avuto il ritorno sia sportivo, mediatico, e di immagine.

E gli altri? Cosa faranno? Per ora con il patto della concordia firmato da tutti i team, garantisce ancora un quinquennio con regole stabilite, e paletti fissati, che danno un minimo di certezza del proseguimento del campionato.

Ma...Sono tutte rose e fiori?

Patto della Concordia
Patto della Concordia

Si dice che alcuni team non gradiscano queste PU così complesse e costose da gestire, ma resta il fatto che con il benestare di tutti, hanno avvallato le regole attuali, con i simulatori (costosissimi e non affidabili al 100%) e senza possibilità di test. Regole sulle PU ibride che sono state fissate nel “lontano” 2012, quasi a misura del know-how Mercedes, la quale é partita con un vantaggio tecnico tuttora mantenuto, e questa egemonia sta uccidendo lo spettacolo in pista. Non che i grigi non meritino quello che stanno vincendo, battendo record su record, ma stando così le cose, il dominio non sembra avere fine nel medio termine.

E gli spettatori? Sono, anzi, sarebbero coloro i quali é destinato il prodotto F1, prodotto che in mano a Liberty Media dal 2017, ogni qualvolta tenta o mette mano a regole, idee, sembra non azzeccarne una in favore dello spettacolo in pista. Piste che per l’appunto, anno 2020 a parte, che sono in calendario, stanno scalzando tracciati storici e spettacolari, andando contro corrente rispetto alla volontà dei tifosi.

Altro aspetto, la formula green voluta dalla proprietà, con in primis le PU ibride, volte ad essere proiettate nel mercato futuro dell’auto, ma con molte incognite ancora da risolvere. Carburanti ecologici, parti congelate, motori limitati, sviluppi pure, tutto per limare più possibile i costi di uno sport che di per se é costosissimo, essendo la massima espressione del motorsport. E poi? Si tolgono dal calendario poste come Interlagos, per far entrare Rio de Janeiro spianando migliaia di alberi. Oppure correndo in stati che si, mettono sul piatto montagne di soldi, ma che non rispecchiano per nulla battaglie come quelle sul razzismo o la tutela dei diritti umani tipo Russia, Turchia, Arabia Saudita.

Viviamo una contraddizione dopo l’altra, e non si capisce quale sia la reale direzione che si voglia intraprendere, sia dal lato regolamentare, sia da quello tecnico, monopolizzato dai Tedeschi di Brackley.

Lewis Hamilton e la sua Mercedes
Lewis Hamilton e la sua Mercedes

Le PU il male assoluto? Non credo, come sentito da titolati esperti del settore. Facile puntare il dito su un solo aspetto, solo per accentrare il pensiero su ciò che si vuole scrivere, ma non si risolve il problema attuale cambiando le PU ibride e rimettendo i V8 assetati di benzina, che pur un sound spettacolare avevano. 

Ora che subentrerà nel 2021 a capo della F1 Stefano Domenicali, grande conoscitore di questo sport, “amato” trasversalmente da tutti i team per le sue competenze e capacità dimostrate negli anni, vedremo se sarà in grado, supportato da chi sarà intorno a lui, di tenere la barra dritta, e semplificare quello che é diventato un meccanismo perverso che sta pian piano implodendo.

Quindi, quali sono i mali assoluti della F1 attuale?sicuramente non uno, non due, ma una serie di fattori che da tempo stanno innescando un cambiamento, che, volenti o nolenti, è fisiologico come in tutte le cose..Ma sta a chi è al comando, chi muove i fili, a dare una direzione verso un più attraente ed equilibrato spettacolo, che dal 2014, ahimè, non esiste più.

Ferrari F 2007
Ferrari F 2007

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