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BEYOND THE GRID: SEBASTIAN VETTEL


“Don’t worry, just do it. If you think it’s a good idea, do it and you’ll figure it out along the way”.  

 

SEBASTIAN VETTEL

 

"Non preoccuparti, fallo e basta. Se pensi che sia una buona idea, fallo e lo scoprirai lungo la strada ".

 

SEBASTIAN VETTEL


di Laura Piras

 

Spesso e volentieri non so come iniziare un articolo, non so neanche come finirlo, ho molti dubbi sul contenuto e mi domando sempre se ho fatto un bel lavoro. 

Ma magicamente tutto questo non succede quando c'è di mezzo Sebastian Vettel, forse perchè lo sento talmente tanto vicino a me che le parole scorrono da sole, come se questo flusso di coscienza si trasformi in un fiume che non incontra praticamente mai un intoppo, non c'è ostacolo nel comunicare e nell'esprimere ciò che questo pilota emana con le sue parole e con le sue gesta.

Seb, lo chiamo così, perchè per me è come se fosse il ragazzo della porta accanto con cui parlare di ogni cosa senza sentirsi giudicati, si è raccontato a Beyond the grid e con una semplicità disarmante ha analizzato i suoi 15 anni di carriera, caratterizzati da alti e bassi.

Ha dimostrato quanto non sia solo legato alla Formula 1 ma ha espresso se stesso anche al di fuori di questo sport. Ha parlato della famiglia e delle altre passioni che ha! 

Personalmente le consacrazioni oscurano del tutto i fallimenti e gli sbagli. 

Seb ha fatto cose davvero incredibili e ha scritto pagine importanti della storia di questo sport. 

Nonostante ciò molti sono pronti a giudicarlo solo per gli errori, errori che tutti ammettiamo, nessuno li nasconde ma credo che sia giusto, sempre, rendere merito a chi arriva così in alto in una competizione così serrata. 

E Seb non ha vinto solo una volta, Seb ha conquistato 4 titoli mondiali e si è aggiudicato 53 gran premi, sono numeri importanti e, per quanto mi riguarda, si è meritato l'entrata nell'Olimpo dei grandi. 

 

 

Non ho postato tutta l'intervista perchè davvero sarebbe venuto ancora più lungo l'articolo! 

 

 

 

Sebastian Vettel
Sebastian Vettel

Questo podcast ha rivelato a noi stessi quanto Vettel ami parlare non solo di sport ma anche di altri aspetti, fattore che denota quanto sia aperto al mondo e incuriosito dalle esperienze altrui. Nessuna polemica, nessun romanzo su ciò che ha caratterizzato negativamente la sua carriera, nessuna frustrazione ma calma e serenità:  abbiamo avuto Sebastian Vettel, non solo come pilota ma come amico con cui prendere una birra. 

Le dietrologie a me non sono mai piaciute e Seb non ha mai alimentato certe voci. Anzi ha sempre riversato l'attenzione su di sè senza mai dare colpe, senza mai puntare il dito contro qualcun altro. Ha sempre difeso la squadra mostrando una passione senza limiti verso la Ferrari. 

 

Per il pilota tedesco comunque non contano tanto i numeri delle vittorie, delle pole position, conta davvero come aver ottenuto quello che di gran lunga è il massimo obiettivo per i piloti, conta vivere in formula 1 con spirito di competizione, conta far parte della storia: 

 

Ecco un pezzo dell'intervista che spiega ciò che pensa della vittoria e di ciò che ha ottenuto!

 

Qual è il significato della vittoria?  “Non dura molto dopo la gara la sensazione. Non voglio sembrare stupido, ma conta sempre meno oggi. Realizzi che si tratta più del viaggio, di quel che ti ha portato a vincere.

Mi piacciono i trofei… vincere ti dà la conferma assoluta di ciò che hai ottenuto. Sono molto competitivo e guidato dall’ottenere il risultato ma... non so, dici 51, 52 vittorie? Quante sono? 53? Non ricordo il numero di vittorie. Quante pole? Non lo so. Campionati 4, è facile."

 

"Quando parli del 2012 è più intorno alla storia che non nella sola vittoria in sé. Per questo dico che è sempre meno importante. Ovviamente sono qui per vincere, non fraintendermi, amo guidare, amo le corse ma non lo farei solo per quello. Devo avere la sensazione di poter vincere e posso vincere la gara, avere la chance. Vincere è ancora importante ma è più una conferma”.

 

Sono parole che escono da una persona comunque matura che ha caricato il significato della parola vittoria con sfumature ben ponderate e riflessive. Non dice solo che vuole vincere, perchè Seb vuole tornare a vincere ma vuole vivere questo sport in un certo modo. In un certo senso per lui è importante il viaggio tanto quanto la meta finale.

 

A tal proposito ovviamente da questa intervista si evince che la visione di Seb della Formula 1 è diversa rispetto a quella che possedeva sempre lui stesso 14 anni fa: 

 

Ecco le sue parole in merito: "Non guardo indietro. Mi guardo indietro solo per cercare di imparare qualcosa, se c'è una lezione da imparare e spero di non perderla. Ma non guardo indietro pensando a quanto fossi grande, a quanto è stato fantastico quel momento. Ho bei ricordi, non fraintendetemi, e mi spingono anche alla prossima cosa, ma non passo molto tempo a guardare indietro. Penso che in genere guardo sempre avanti ".

 

E continua anche con: “Sì credo sia cambiato l’atteggiamento verso la F1. Sono la stessa persona ma impari lungo la via, impari molto della F1, delle persone, del correre. Ha cambiato la mia visione, la amo ancora ma è un amore diverso da quello di 14 anni fa.

Guardo se c’è qualcosa da imparare ma non guardo al passato, a quanto sono stato grande, solitamente guardo avanti”.

 

E' un amore consapevole quello che Vettel prova per la formula 1, ma è un amore talmente tanto presente che Seb continuerà la sua avventura in questo sport, nonostante i dubbi di molti, di certo non i miei che in lui ho sempre creduto!

 

 

 

Sebastian Vettel in Red Bull
Sebastian Vettel in Red Bull

Si è parlato anche del fatto che che è arrivato alla sua 250esima gara, piazzandosi al decimo posto nella lista di tutti i tempi. 

Come al solito ha una visione molto umile dei record : “Non sono sicuro di esserne orgoglioso! Ma non è giusto se paragonate al passato, perché hanno avuto molte meno gare di noi oggi, quindi è un po 'falso, secondo me. I piloti del passato hanno fatto molte gare probabilmente in altre categorie, quindi bisogna aggiungere anche quelle. Ma non sono Gran Premi quindi ho le statistiche ". 

 

Di gare belle ne ha guidate Sebastian, alcune secondo me sono delle pietre miliari della Formula 1 ma per Vettel non ce ne è una davvero preferita, in Beyond the grid però ci si è concentrati sulla gara di Abu Dhabi 2012, un ricordo davvero tinto di note decisamente folli: 

 

"E' impossibile per me ricordare ogni gara in quel modo, ma poi, se parliamo di quella particolare gara è strano, come la ricordo quando mi ritorna in mente, perché sono andato in fondo alla griglia di partenza e poi ne ho superata la metà, poi ho colpito il blocco di polistirolo, danneggiando l'ala anteriore, ho dovuto cambiarla, di nuovo sono arrivato in fondo e poi sono stato fortunato anche con la safety car. E alla fine sono arrivato 3 °. La cosa divertente è che la gente diceva che non dovevo superare Jenson in quella parte finale della gara. Ma se non l'avessi superato lì e non avessi ottenuto questi 4 punti extra, non penso che sarei stato campione del mondo quell'anno, quindi ne è valsa la pena. Forse è stata una bella gara ma non mi piace parlare di me stesso. Parliamo di qualcos'altro!". 

 

Che cosa curiosa, in un' intervista in cui lui è il protagonista non vuole parlare di lui. 

 

 

 

Sebastian Vettel
Sebastian Vettel

Parlando della sua esperienza in Ferrari dice: 

 

 "Non credo che continuerò ad avere rimpianti guardando indietro. È vero che ho fallito perché mi ero prefissato la missione, o l'obiettivo, di vincere il campionato con la Ferrari, ho fallito, non ci sono riuscito. Ci sono cose che avrei dovuto fare meglio, cose che forse avrei dovuto vedere prima, lotte che forse non avrei dovuto scegliere ma poi di nuovo penso che tutto quello che è successo mi abbia portato dove sono ora. In genere non sto parlando di cose che accadono in pista. Ho perso la macchina a Hockenheim, la pista era per metà asciutta e per metà bagnata. Molte persone lo sottolineano come un punto basso, ma non voglio parlare di cose del genere. Sto più parlando di quello che sta succedendo. Se sono giusto e duro, allora ho fallito. C'erano ragioni? Probabilmente sì, ma non le accetto come scuse. Qualunque cosa sia successa, immagino che mi abbia messo al livello successivo e il prossimo passo in avanti per concentrarmi. [C'erano lotte] che non valeva la pena combattere, ma poi di nuovo, parte di ciò è probabilmente la mia natura, è stato naturale farlo e penso di aver avuto ragione anche in alcune di queste lotte e battaglie. Alla fine è così che maturi e come impari e penso che la cosa importante sia che non ho il senso del rimpianto, sono felice di andare avanti ".

 

Questo è un punto davvero importante che fa capire che Vettel non ha perso i mondiali totalmente per causa sua, le scivolate ci sono state ma come dice lui "We win together, We lose together". Ha l'onestà intellettuale di ammettere le sue mancanze ma ha anche la lucidità mentale per capire che le dinamiche sono diverse e ci da degli spunti per ragionare meglio su come sono realmente andate le cose fra lui e il Cavallino Rampante.

 

 

Sebastian Vettel
Sebastian Vettel

In Beyond the grid non c'è solo presente e passato ma anche il futuro del quattro volte campione del mondo. Come tutti sappiamo il prossimo anno Seb vestirà il verde Aston Martin e non poteva mancare questo tema così importante: 

 

Seb chi ti ha convinto? 

 

“Lawrence Stroll mi ha convinto. Penso che il fatto che la squadra stia crescendo, molti fattori. Quei discorsi sono stati abbastanza facili da prendere in termini di, sai, le prestazioni, il lato competitivo delle cose, dove si trova la squadra, dove potrebbe essere la squadra, il potenziale e così via. Ma penso anche che sia stata la mentalità e la volontà di fare davvero qualcosa di buono, mettere insieme qualcosa di buono. L'Aston Martin sembra anche un progetto divertente. Qualcosa di cui alla fine ho deciso di voler far parte. È molto diverso dalla Ferrari, ovviamente Racing Point così com'è oggi e in futuro Aston Martin crescerà, succederanno molte cose per la prima volta e penso che sia un viaggio incredibile e stimolante per me e tutto il team. Unendomi spero di poter contribuire molto e fare del bene in macchina e fuori dalla macchina. Amo le corse e non vedo l'ora di correre. Come ho detto non mi pento degli ultimi anni e ho imparato molto durante il mio tempo con la Ferrari e penso a una squadra diversa, a una cultura diversa, ho avuto modo di fare anche molti amici. Certamente la Ferrari è una squadra speciale in molti modi e credo che dove andrò sarà diverso ma non vedo l'ora "

 

Devo ammettere che non vedo l'ora anche io di vederlo all'opera! 

 

 

 

 

Sebastian Vettel e Red Bull
Sebastian Vettel e Red Bull

Se parli con Sebastian non puoi non parlare della sua famiglia e di come si senta cambiato in generale:

 

 "Molto dipende dal fatto che sono più grande, voglio dire che sei diverso ora in termini di vedere le cose e avere un orizzonte molto più ampio. Solo perché quando avevo 19 anni ero ancora un adolescente e c'erano molte cose che non vedevi, e una volta che vedi le cose è difficile non vederle. A volte vorresti essere in grado di non vedere le cose, ma penso che sia proprio di questo che si tratta. Allora avevo fondamentalmente corse e corse e corse e corse. Ora devo ancora gareggiare, ma sono anche padre, ho 3 figli, ho una moglie, ho altre cose nella vita che ho imparato a conoscere e ad amare e che non vorrei più perdere. Ci siamo sposati solo l'anno scorso, ma è la stessa donna del 2006 ".

 

Qualche accenno sul ruolo di padre e l'influenza che ha tutto ciò su quanto vada o meno veloce: "Penso che sia solo la vita e quando hai figli penso che cambi le cose. Non credo che ti cambi in termini di cronometro. Non è che sto prendendo consapevolmente meno rischi e attaccando meno in macchina e così via. Penso che ti dia una prospettiva completamente diversa su te stesso, sulla vita stessa e quindi di sicuro ha un impatto enorme e cambia le cose, questo è senza dubbio ".

 

Ma come vive le settimane di riposo Sebastian? 

 

Ecco i suoi programmi: "Il calendario è piuttosto intenso, quindi è davvero bello avere un fine settimana libero. Ma ovviamente non vedo i giorni feriali e i fine settimana. Tutto si fonde in uno. Ma di sicuro con i bambini il fine settimana diventa un po 'più di fine settimana come lo fanno le altre persone. Normalmente è abbastanza rilassato, solo per fare una passeggiata, con il cane, passare del tempo fuori, ora è la stagione in cui abbiamo raccolto delle mele. Non c'è un programma particolare, sto con i bambini, ovviamente vado ad allenarmi, quando il tempo è bello potrei uscire a fare un giro in bicicletta, scelgo di stare fuori piuttosto che dentro sempre".

 

 

Sebastian Vettel
Sebastian Vettel

Sappiamo che Vettel ha moltissime passioni, una delle quali è quella delle auto e moto d'epoca: 

 

“Sì, ho delle moto. Mi piace solo uscire se il tempo è bello. Solo per fare un giro. Ma non spingo perché le moto mi fanno paura se si va troppo forte. La moto più vecchia che ho è del 1928 e questa è di per sé una sfida solo per accenderla e poi anche per guidare effettivamente perché hai l'acceleratore a mano, hai i freni sul piede ma sul piede sbagliato o viceversa. Quello che mi piace delle cose vecchie è che ottieni quello che vedi o vedi quello che ottieni. Al giorno d'oggi con le auto moderne, sono belle macchine, non fraintendetemi, ma non credo che ci si possa affezionare a loro tanto quanto le vecchie auto. Mi piacerebbe fare di più, ma se ho tempo faccio quello che posso, di sicuro do la priorità alla famiglia, quindi preferisco di gran lunga passare del tempo con i bambini. La mia auto preferita di tutti i tempi è l'F40. Per quanto riguarda le auto da corsa ho un paio di vecchie auto. La maggior parte delle persone ha queste auto ma non le usano mai, quindi è un po 'un peccato. Sono opere d'arte e normalmente appendi l'arte al muro e la guardi in modo da poterla preservare, ma penso che la cosa bella è che puoi effettivamente sederti su quell'opera d'arte e guidarla anche tu. Ma la mia preferita di tutti i tempi è la Ferrari del 2004 che Michael guidava. Penso che sia ... il V10, il suono. Questo è ciò con cui sono cresciuto nei miei migliori ricordi d'infanzia del tipo di F1 ".

Sebastian Vettel
Sebastian Vettel

Seb non ha solo i motori nella testa e nel cuore, quali sono le altre sue passioni?

 

"Non ho solo una cosa. In genere sono abbastanza aperto, sono molto tollerante, mi piace provare molte cose diverse, mi aggancio facilmente alle persone e alle loro cose nella vita. Quando sento che ne sono molto entusiasti. Penso che l'eccitazione, questa sia la mia passione. Mi piace quando le persone sono eccitate, che si tratti di un falegname, di un ragazzo che corre in moto, qualsiasi cosa. Mi piace anche approfondirlo e in generale sono interessato in modo da poter essere qualsiasi gusto del mese! La passione dell'estate per me è stata la mountain bike, l'ho sempre usata ma quest'anno mi sono davvero appassionato sempre di più ed esploro un po' di più quindi ho letto dove puoi andare, quale sentiero puoi salire quale montagna puoi scalare, quale sentiero scendere e ovviamente la parte in discesa è la parte divertente, l'arrampicata è la sfida e la discesa è morbida del dolce e della ricompensa. Quindi, mi piacciono entrambi. Ma poi divento davvero ossessionato riguardo alla lettura delle mappe, puoi vedere dove andare, quanto tempo ci vuole, battere i tempi che sono consigliati. Non è che dopo le corse ho una cosa che occupa il mio tempo. Mi piacerebbe avere più tempo per questo. Abbiamo parlato dei bambini, quindi questa è forse la mia passione numero uno, passare del tempo con loro. Non è solo perché sei così lontano e quindi è la cosa da fare e devi essere un buon padre. In genere mi diverto a stare con loro e fare cose ”.

 

Quanto vorrei essere una mosca per vederlo giocare con i bambini. Chissà che tipo di padre sia effettivamente. 

Me lo immagino tenerone e giocarellone. 

Sebastian Vettel in bici
Sebastian Vettel in bici

Quali sono gli obiettivi di Sebastian Vettel in questo momento? Vuole solo vincere e basta o ricerca altro?

 

"Felicità. Sembra noioso ma penso che lo sia. L'obiettivo a lungo termine. Ovviamente a breve cambierò squadra, tornando un po' di più in pista. Per quanto sia difficile aspettarsi cose, ovviamente ho delle riflessioni nella mia mente e obiettivi che voglio ottenere e con cui mi misuro. Penso che sia normale, anche essere competitivi, è normale. Ma essere felici, crescere, imparare e fondamentalmente non smettere mai di imparare. E' per questo che alla fine è essere felici, essere contenti di chi sei. È facile a dirsi ma molto più difficile da ottenere. Quante persone conosci quando parli con loro o quando chiedi loro "come stai?" e dicono "Sto bene", in realtà sono generalmente contenti delle loro vite. [Come stai Seb?] Sto bene, sono brillante! Ho anche le mie lotte, i miei problemi e le mie preoccupazioni. Siamo tutti umani, ma questo sarebbe l'obiettivo se mi incontrassi, non so, tra 30 anni che posso dire di essere soddisfatto ".

 

Seb pensI che il verde ti andrà bene il prossimo anno?

 

"Penso di sì! Penso che il rosso sia molto difficile. Penso che il rosso vada bene a tutti perché è la Ferrari, ma se parli con qualcuno che sa qualcosa di stile e moda, allora penso che il rosso sia una partita più difficile da realizzare, quindi non vedo l'ora. Nonostante il colore! Penso soprattutto alle persone e al compito, quindi non vedo l'ora ”.

Un' immagine fatta da un tifoso che vede Sebastian con il verde Aston Martin
Un' immagine fatta da un tifoso che vede Sebastian con il verde Aston Martin

A proposito di Mick Schumacher alla guida della F2004 al Mugello.

 

"È incredibile quanto fossero rumorose le auto rispetto a quanto sono silenziose oggi. Vederlo prima della gara nell'auto di suo padre e in quella macchina quel giorno e quel fine settimana è stato un po 'surreale. Ma mi piace molto anche lui, è un bravo ragazzo e sapere chi era suo padre e chi era suo padre per me è stato molto, molto speciale. Oltre all'auto, ovviamente sono anche un fan dell'auto! Come ho detto, mi piace molto perché Mick è un uomo davvero gentile e sicuramente la situazione come è ora è molto, molto difficile per lui ma penso che la stia affrontando in un modo molto maturo che non ti aspetteresti da un uomo che ha poco più di 20 anni ”.

L'uomo Seb
L'uomo Seb

Ho messo quasi interamente l'intervista perchè meritava di essere letta, ho omesso solo un paio di passaggi ma sicuramente li posterò sulla mia pagina facebook! 

 

Padre, marito, figlio, fratello, pilota, biker e campione del mondo...ma semplicemente SEBASTIAN VETTEL!


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