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GIOVANI PILOTI ALLA SCOPERTA: PIERRE GASLY

di Laura Piras

 

Ecco a voi il secondo capitolo della rubrica "Giovani piloti alla scoperta". 

Oggi parleremo di un bravissimo pilota che quest'anno sta facendo davvero vedere di che pasta è fatto: Pierre Gasly.

Analizzeremo insieme la storia e la carriera e ci focalizzeremo sull'evento principale che lo ha reso protagonista.

Pierre Gasly
Pierre Gasly

PIERRE GASLY: PILOTA E CARRIERA

Pierre Gasly, pilota francese dell' AlphaTauri, nasce il 7 febbraio del 1996 a Rouen, città famosa per aver dato i natali a un personaggio incredibile nella storia dell'umanità, Giovanna D'Arco. Sin da piccolissimo, Pierre visita spesso con i fratelli più grandi, già impegnati nei kart, le piste francesi. La famiglia di Pierre ha un legame particolare con le corse, sembra proprio che nel Dna dei Gasly scorra benzina a tutto spiano, tutti hanno provato l'ebbrezza della velocità, anche il papà e il nonno di Pierre. 

 

I primi passi nel mondo delle competizioni dei kart Pierre li compie all'età di dieci anni, prendendo parte al campionato francese Minime. Gasly militò in questa categoria per due anni e successivamente migrò al “Cadet” e alle varie categorie internazionali. Il passaggio alle monoposto per il francese fu decisamente positivo, sarà proprio a partire dal 2011, anno del suo debutto in Formula 4 francese , che Pierre mostrò il suo arsenale migliore di pilota. Al suo primo anno ottiene 2 vittorie e 5 piazzamenti sul podio che gli permettono di chiudere terzo assoluto. Nel 2012 conquistò la Formula Renault 2.0 con il team R-Ace GP. Questa esperienza non fu una rosea parentesi e si concluse con zero successi. Nel 2013 iniziò il matrimonio con la Tech1 e Pierre termina il campionato, riuscendo a vincerlo grazie a 3 vittorie e altri 2 piazzamenti sul podio. Questa prestazione non passò inosservata agli occhi della Red Bull che lo inserì subito nel proprio programma giovani piloti. Pierre viene trasferito alle Renault 3.5 Series, dove nel 2014 chiude in seconda posizione il campionato.

 

Nel 2015 insieme alla Dams partecipa al campionato di GP2 dove conquista quattro piazzamenti importanti. Nello stesso anno riveste il ruolo di pilota di riserva della Red Bull, questo gli concede di prendere parte ai test in-season: per Pierre sarà lavoro doppio visto che sederà sul sedile sia del team di Milton Keynes che della Toro Rosso.

L'anno successivo Gasly corre e vince il campionato di GP2  con la Prema Power Team, ma a causa di mancanza di posti vacanti in Formula 1, si reca in Giappone dove competere nel combattuto campionato di Super Formula. Nonostante Gasly sia in ottima forma, sfiora il titolo solo per mezzo punto.

 

Finalmente arriva la chiamata tanto sperata. Il francese debutta in Formula 1 al GP della Malesia 2017 con la Toro Rosso. Non sarà presente negli USA dato che parallelamente si tiene l’ultima prova della Super Formula in Giappone e torna a bordo della sua Toro Rosso per gareggiare nelle ultime tre gare stagionali. Non ottiene punti, ma viene confermato come pilota titolare della Scuderia di Faenza per il 2018, affiancando Brendon Hartley.

Il 2018 si rivela un anno molto positivo per Pierre, fece diversi piazzamenti a punti, tra cui un ottimo quarto posto al GP del Bahrain. Tutto questo porta Gasly ad una promozione di tutto rispetto, diventando secondo pilota della Re Bull. Ma questo avanzamento di carriera non sarà positivo per il francese, anzi mancherà il feeling con la macchina e vivrà nell'ombra di Max Verstappen.

 

A metà anno la Red Bull sceglie di cambiare Gasly con Albon. Per il francese è un ritorno a casa visto che sarà di nuovo pilota per la Toro Rosso, con cui svolgerà le ultime nove gare della stagione. Pierre però non si perde d'animo e reagisce come solo lui sa fare, porta la STR14 in zona punti per ben cinque volte. Il miglior risultato  sarà un secondo posto conquistato con le unghie e con i denti al GP del Brasile 2019, da ricordare per sempre il ruota a ruota spettacolare con la Mercedes di Hamilton. Per Pierre Gasly è il primo podio in Formula 1 ed il terzo per la Scuderia Toro Rosso. Gasly verrà confermato, per il 2020, pilota per l'Alpha Tauri, nuovo nome della Toro Rosso, insieme a Daniil Kvyat.

 

 

Pierre Gasly
Pierre Gasly

L'EPISODIO: GRAN PREMIO DI ITALIA 2020

Che gara pazza e folle quella del Gran Premio di Italia. Mercedes allo sbando, Ferrari estromesse dalla competizioni per rotture meccaniche e incidenti, Red Bull veramente opache e in tutto questo emergono le prestazioni di Mclaren e Alpha Tauri che duellano all'ultimo sangue per il piazzamento più alto del podio. Gli spadaccini a contendersi la vittoria sono, rispettivamente, per entrambe le squadre, Carlos Sainz, pilota spagnolo futuro alfiere Ferrari e Pierre Gasly, il francese volante. 

Gli ultimi giri sono davvero intensi e tesi, giri caratterizzati da una lotta tosta fra i due piloti ma sarà proprio Pierre ad agguantare la vittoria, una prima vittoria tanto amata quanto sofferta. 

Il francese aveva già mostrato il suo talento l'anno prima in Brasile e si è ripetuto anche questa volta, forse mostrando ai nostri occhi una performance decisamente più brillante.

 

Prima di lui solo un certo Sebastian Vettel riuscì a portare alla vittoria, sempre sul circuito di Monza,  per la prima volta la stella dell’ormai ex-Toro Rosso sotto il diluvio nel 2008. 

Sono passati 12 anni ma l'Alpha Tauri conferma il suo chiaro legame con questo circuito, tutto questo sembra proprio essere scritto nel destino del team di Faenza.

 

All'età di 24 anni, senza pubblico, con solo 300 persone ammesse sugli spalti, Pierre tocca con mano la vittoria, se la gode profondamente. Sul podio si siede e si commuove. Chissà cosa avrà pensato in quel momento, chissà quali sono stati i suoi esatti pensieri. Forse ha le gambe tremolanti Pierre, forse non riesce a stare in piedi. Ma di sicuro c'è una cosa, è sempre una grandissima emozione vedere un giovane pilota vincere la sua prima corsa in un circuito così storico e iconico. 

 

 

 

 


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