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Sebastian Vettel: tra sogno e realtà.

E' difficile per me mettere nero su bianco i pensieri di questo periodo che, inesorabilmente, sta passando. 

Il tempo scorre in fretta da quel 12 maggio che ha segnato per molti di noi la fine e l'inizio di un'era che è, attualmente, tinta di sfumature ignote. 

Sebastian Vettel non sarà più un pilota Ferrari, non si calerà più in quell'abitacolo che per lui è stato Casa, non entrerà più nel suo box tinto di rosso che per lui è stato quasi come una Famiglia.

Ahimè questo viaggio sta ultimando le sue ultime tappe troppo velocemente, talmente tanto che sino ad ora non mi ero mai fermata a riflettere su ciò che comporta questo divorzio annunciato improvvisamente.  

Il 12 maggio per me è iniziato un nuovo capitolo della mia vita, ho cominciato a scrivere, sono arrivate le prime collaborazioni, perchè Formula and co a quanto pare ha suscitato un certo interesse, il mio modo di scrivere ha catturato l'attenzione di qualcuno che mi ha voluta con sè nel suo percorso giornalistico. 

Ho cercato, in questi mesi di lettere e parole, di trasformare il mio dolore in qualcosa di reale e di tangibile. 

Ma le parole possono diventare davvero qualcosa di concreto? 

Questo ancora non lo so ma la scrittura per me sta avendo una sorta di effetto catartico. 

Il dolore sta avendo la sua metamorfosi. 

Certamente Sebastian, inconsciamente, ha operato su di me qualcosa di unico e incredibile. Soprattutto il suo atteggiamento di questi mesi mi è di esempio per cercare di essere una tifosa migliore, anche se la rabbia per ciò che è successo, difficilmente, toglierà i tacchi dalla mia vita nel breve termine.

Ci vorranno ancora tanti articoli per rendermi finalmente libera. 

Vettel, lo sapete, per me non è solo un fenomenale pilota di formula 1, è una pietra miliare della mia vita. 12 anni di tifo non possono significare nulla, 12 anni di tifo ti rimangono impressi nella pelle, 12 anni di tifo faranno sempre parte di me. 

Spero davvero che questo fatidico numero 12 aumenti sempre di più, perchè non sono pronta per dirgli addio. 

Pochi giorni fa è uscita un'intervista di Seb che mi ha scossa. 

Ci stiamo avvicinando al Gran Premio di Italia, a Monza, pista che per il pilota numero 5 della Ferrari è stata teatro sia di gioie che di dolori. 

Seb parla dei tifosi che non saranno presenti in pista, dice che per lui sarà un addio più facile, lo fa con gli occhi lucidi, occhi lucidi che ho anche io in questo momento. 

 

 

Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
Sebastian, ti mancheranno i tifosi a Monza?
In un certo senso è meglio così, ma non fraintendetemi. Sarà triste non avere tifosi a Monza, è la prima volta. In questi anni, in giro per il mondo sono sempre stato travolto dall'affetto dei tifosi ferraristi, in Italia in maniera speciale. Penso che sarebbe difficilissimo correre vedendo tutti la gente che ti sostiene sapendo che è l'ultima volta in rosso. In questa chiave forse sarà un po' più semplice così.
Qual è il tuo ricordo Ferrari più bello e cosa pensi di aver lasciato alla squadra?
Di solito rispondo che il meglio deve ancora venire ma questa è una stagione difficile, per cui non credo che in questo caso sia vero. Il miglior ricordo fino ad ora è la prima vittoria in Malesia. Ce ne sono state molte altre dopo, ma la prima è speciale. Ricordo la squadra sotto il podio che cantava l'inno italiano e la grande festa dopo. Se guardo indietro non ho rimpianti, abbiamo passato un periodo bellissimo insieme e ci sono stati molti momenti memorabili. Non sono nostalgico, generalmente guardo avanti. Mi sarebbe piaciuto conquistare di più con la Ferrari, non è successo, ma da entrambe le parti siamo pronti ad andare avanti. La Ferrari punterà a ottenere risultati più grandi in futuro e anch'io. E' arrivato il momento di dividere le nostre strade a fine stagione e fino ad allora cercheremo di dare il massimo insieme. Mi mancheranno le persone con cui ho lavorato e penso che io mancherò a loro. Cosa lascio al team? Dovrebbero rispondere loro.
Seb tu lascerai davvero tanto a quei ragazzi, lascerai uno spirito di squadra che non è facile trovare, lascerai il tuo sorriso, lascerai la tua conoscenza, il tuo rispetto e la tua calma. Lascerai quel " We win Together, We lose Together" che oramai è diventato un mantra sia per noi che per i tuoi meccanici.
Come valuti Leclerc?
Charles è un bravo ragazzo, sta facendo un ottimo lavoro sulla macchina, ha molto talento. Tutto quello che si scrive di lui è esatto e merita il credito che ha. Il futuro ci dirà cosa sarà in grado di fare. Penso che sia uno dei piloti con più talento in griglia e uno dei più veloci. In più è anche giovane per cui ha molto tempo davanti.
Cosa è andato storto nella tua esperienza Ferrari?
Non abbiamo mai avuto il pacchetto adeguato per combattere per il titolo fino a fine stagione. E' accaduto per un insieme di motivi, non per uno soltanto. Se ho consigli per il team? Direi di sì, credo di essermi espresso negli anni passati anche se probabilmente su alcune cose non avevamo il medesimo punto di vista. Il mio ruolo è chiaro, io guido la macchina e provo a spingere lo sviluppo, ho cercato di spingere la squadra in quella che speravo fosse la direzione giusta. Siamo stati bene insieme, abbiamo fatto delle bellissime gare e altre non tanto buone. Sono ovviamente un grande fan della Scuderia, è sempre stato un mio sogno diventare un pilota Ferrari ed è stato un privilegio avercela fatta ma sto guardando al futuro, qualunque cosa esso comporti, mi concentro sul mio nuovo capitolo.
Io credo che davvero queste parole possano spiegare ciò che è successo in questi anni. Molto spesso si è data troppo la colpa al pilota, quando, nella formula 1 di adesso conta avere la squadra. Un solo uomo non può salvare le sorti di una Scuderia, soprattutto se ti chiami Ferrari.
Un uomo solo può dare indicazioni ma i rapporti professionali devono essere reciproci, ci deve essere una corrispondenza. Non voglio dire che il rapporto fra Seb e la Ferrari è stato totalmente fallimentare, anzi, per me è stata una bellissima parabola, ma contro la Mercedes odierna bisogna costruire il pacchetto perfetto e da solo un pilota può fare ben poco.
Gli errori da parte di Seb ci sono stati, è innegabile, ma sono frutto di una voglia di recuperare il gap con le Stelle d'Argento, non sono errori dovuti a una pressione che il tedesco non sa gestire.
Seb ha lottato con tutto se stesso per arrivare al mondiale, non ce l'ha fatta ma io lo ringrazierò a vita perchè ci ha creduto, sempre e non ha mai smesso di lottare.
Sebastian Vettel
Sebastian Vettel
Quali piani hai?
Se decido di proseguire in F1, lo faccio con l'obiettivo di vincere, non ho nessuna intenzione di rimanere nel paddock semplicemente per partecipare, non mi interessa il record di gare nel mio curriculum, ma ora non ho notizie. Nulla di concreto che possa dire sul mio futuro al momento. Tutti vorrebbero guidare per Ferrari, Mercedes e Red Bull, ma ci sono molti altri team che hanno l'ambizione di vincere. Starò qui solo in un team competitivo. Le nuove regole 2022 sono una grande incognita e ci sono molte squadre che sperano che cambino gli equilibri. Vedremo. Vi farò sapere quando avrò notizie.
Proseguiresti con Ferrari nel WEc o in Indycar?
Certamente provo a immaginare il mio futuro fuori dalla F1, ma al momento mi piace guidare in F1. Certamente ci sono tante categorie nel motorsport, ma non posso essere specifico perché per ora non ho proprio pensato a delle alternative. Non ho sentito di Ferrari nel WEC o in Indycar, posso chiedere a Mattia Binotto. Ci parliamo e posso chiederglielo ma al momento sono focalizzato solo sulla F1 non considero alternative.
Parlando del suo futuro, Seb ammette che ha ancora voglia di continuare a correre ma vuole farlo in un team che gli possa garantire prestazioni degne di un quattro volte campione del mondo. Toccherà aspettare ancora un po' per sapere precisamente quali sono i suoi piani. Io spero, caldamente, che possa continuare a rimanere un pilota di formula 1. Voglio che continui a deliziarci delle sue imprese, perchè Sebastian Vettel c'è e il suo talento persiste.
Sebastian Vettel vittorioso.
Sebastian Vettel vittorioso.
Come sarà la F1 fra 10 anni?
Dal mio punto di vista la F1 ha una gigantesca montagna da scalare se vuole continuare ad esistere e avere attrattiva sui fans e comunicare passione. Il mondo sta cambiando molto velocemente e penso che la F1 abbia il compito di adattarsi più che in fretta. So che le regole cambieranno nel 2022 ma dubito che sia sufficiente. In un quadro più generale la F1 deve fare molto di più di quello che sta facendo. Tutti speriamo nel cambiamento, nel fatto che le squadre siano unite e la competizione in pista più vivace, ma il mondo ha questioni più grandi da affrontare e la F1 non può rimanere in silenzio e chiudere gli occhi. sarà interessante vedere dove sarà il mondo in 10 anni e dove sarà la F1 .
Come al solito Sebastian si dimostra lucido, saggio e non le manda sicuramente a dire.
Analizza il Circus come un'entità che deve sicuramente modificarsi e preme su un ritorno ad una competizione più vivace.
Parla dei cambiamenti regolamentari del 2022 e afferma che è ancora troppo poco.
Parla anche dei temi attuali e dà una strigliata alla formula 1 ammettendo che deve e può fare di più.
Uno sport come la Formula 1 sicuramente può essere veicolo di messaggi, ci sono molti piloti giovani che possono diventare portavoce di alcune tematiche, soprattutto verso i tifosi più piccoli.
Un pilota come Seb difficilmente lo troverai in futuro.
Un ragazzo come lui è merce rara: lontano dai social ma vicino ai problemi delle persone, sempre attento a ciò che succede attorno a noi, serio quando serve e allo stesso tempo spiritoso, soprattutto nei momenti più bui.
Non è un persona che si perde d'animo, anzi cerca sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno, anche quando il bicchiere è totalmente rotto.
E' sicuramente un corridore di altri tempi ma che sicuramente può e deve dare il suo contributo anche in questa era moderna che non ti da il tempo per riflettere.
Quando leggi un'intervista di Sebastian non leggerai mai frasi fatte, leggerai frasi attente e sincere...
Non parlerai mai con un pilota ma parlerai con un amico con cui puoi discutere di ogni cosa.
Sebastian Vettel nell'abitacolo della sua monoposto
Sebastian Vettel nell'abitacolo della sua monoposto

Uno come Seb serve alla formula 1, come il pane. 

Serve un pilota come lui perchè è in grado di compiere imprese incredibili. 

Serve un uomo con lui perchè è in grado di riportarti in una dimensione più domestica e meno costruita. 

Serve soprattutto a noi tifosi che non vogliamo smettere di sognare, perchè le sue vittorie, i suoi sorpassi e le sue gesta fanno parte di un mondo fiabesco che non siamo in grado ancora di abbandonare. 

Noi vogliamo ancora quel sogno, noi vogliamo ancora quella fiaba, noi ti vogliamo ancora Seb!


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