· 

C'era una volta : Ferrari

C'era una volta ,in un reame tanto lontano, in un bel castello tinto di rosso, una casata, di nome Ferrari, che aveva come stemma un cavallino rampante. 

I nobili di questa casata non erano sempre gli stessi, cambiavano di volta in volta ma governavano il castello secondo le leggi e i dettami del primo della dinastia, Enzo Ferrari. 

La Ferrari visse momenti di pace e momenti di grande crisi , superati  con coraggio, lealtà e passione. 

 

 

Mi piacerebbe continuare a parlare della Ferrari come una casata medievale ricca di virtù antiche ,ma purtroppo la Ferrari di adesso, in formula 1, non incarna più certi valori. 

Lo stemma sembra sbiadito, i cavalieri oramai hanno perso piglio e quei pochi ,che credono ancora in un progetto vincente, stanno gettando la spugna, avendo perso ogni speranza. 

Le ultime due gare del mondiale hanno mostrato come la Scuderia Ferrari non riesca a trovare il bandolo della matassa, quasi come non riuscisse a stare al passo con i tempi. 

L'era ibrida è iniziata da un bel po' e, dopo tutti questi anni, non abbiamo visto una visione decisiva da parte del team di Maranello. 

La Ferrari è, ahimè, la fotografia del nostro paese, un paese davvero troppo legato al passato, un paese che si erge troppo sulla favola, un paese che vive di miti e di leggende. 

Ormai, secondo il mio punto di vista, non basta più solo la presenza della Formula 1 per giustificare i fallimenti, serve una reazione, immediata e repentina. 

Fino alla fine del 2021 avremo questo regolamento tecnico e ovviamente la base di lavoro è la SF1000, macchina nata veramente male.

Analizzando le ultime due gare, o quei pochi km coperti dalle due vetture, si può caldamente dire che questa monoposto è il progetto riuscito peggio nell'era ibrida: motore spompato, tenuta pericolosa in curva e un'instabilità disarmante in rettilineo. 

Durante le qualifiche sabato scorso sia Vettel che Leclerc non riuscivano sul dritto a tenere dritta la vettura e secondo me è un segnale davvero sconcertante su come la SF1000 sia inguidabile.

Siamo passati dalla Ferrari F14T, nel 2014 e siamo arrivati adesso alla SF1000, progetto fallimentare come inizio e progetto fallimentare come fine. 

Ci si aspettava un percorso diverso, sembrava che i tecnici avessero preso la strada giusta, nel 2017 e nel 2018, ci sono stati all'interno della squadra molti cambi di filosofia progettuale e adesso sembra essere tornati agli antichi nefasti. Invece di andare avanti sono tornati indietro.  

Gli altri crescono e la Ferrari arranca. 

 

 

 

 

Ma perchè questo progetto così fallimentare ? 

A questa domanda non posso rispondere con precisione certosina, non sono un ingegnere che lavora dentro la Ferrari ma al di fuori credo che ci sia un'immagine della Scuderia che si avvicina alla realtà delle cose . 

Sicuramente sono stati anni difficili, la vecchia squadra vincente non c'è più e l'organizzazione odierna fa acqua da tutte le parti. 

Dal 2008 si sono avvicendate troppe persone nel tentativo di riportare la squadra ai vertici della formula 1, non c'è stata continuità e ovviamente il caos ha dominato per anni e anni. 

Molti piloti , speranzosi e carichi, sono approdati . Gli stessi sono partiti , scarichi e sfiniti. 

Oltre ovviamente alla crisi tecnica che è legata ad una cattiva gestione dell'aerodinamica , al deficit di spinta della power unit e ad una carente gestione sportiva in pista a coronare il quadro della situazione c'è anche un disastro nella comunicazione .

 

 

Sono stati fatti parecchi errori in questi anni , l'ultimo fra questi il caso Vettel. 

A prescindere che una squadra ha completa libertà di operare le sue scelte quando è il momento di farlo, ma la scelta di non rinnovare il pilota tedesco è stata comunicata nel peggior modo possibile. 

C'è stata poca chiarezza, i vertici si sono nascosti dietro la mancanza di un accordo economico, motivo che ha fatto indispettire parecchio Vettel il quale ha rivelato la vera versione dei fatti quando ne è stato possibile.

A questa nuova versione Binotto non ha risposto con una realtà diversa ma l'ha confermata.  

La Ferrari ne è uscita parecchio ottenebrata da queste discrepanze. 

Questa dinamica non giova sulla politica interna al team in quanto i due piloti non possono lavorare in sintonia e in armonia.

Ognuno corre per sè e non credo che ci saranno aiuti reciproci.

In questi giorni si sta chiedendo la testa di Binotto ma a mio avviso non è così che si risolvono certe lacune. 

Manca una dirigenza che ami profondamente il cavallino e che ami la formula 1.

Sinceramente penso che Elkann e Camilleri non siano adatti in questo ruolo. Invece di prendere una posizione in Ferrari pensano a i 5 milioni di followers raggiunti su Instagram. Rendiamoci conto in che mano è questa squadra.

Serve davvero una persona che abbia passione in questo sport. Bisogna trovarla, e di corsa.

Manca anche competenza, i reparti tecnici dovrebbero emulare il lavoro dei team di origine inglese , basta vedere come è risorta la Mclaren in questi anni.

In Mclaren si sono scelte le persone giuste per il ruolo giusto: piloti, tecnici e dirigenti sembrano essere pezzi di un ingranaggio che sta funzionando benissimo.

Alla Ferrari invece manca tutto ciò, gli ingranaggi non funzionano, l'orologio non scorre fluentemente ma si inceppa .

Binotto è un bravissimo ingegnere ma non credo che sia all'altezza del compito che gli è stato affidato: non può irritarsi per un errore di Vettel e bonariamente mettere da parte le debolezze di Leclerc, soprattutto non può ridimensionare le lacune di Charles. Se davvero vogliono puntare tutto su di lui in futuro devono saper gestire anche con pugno duro i lati negativi del pilota monegasco. 

Charles ha un grande talento ma può essere facilmente bruciato dall'ambiente, è un pilota che deve imparare ancora molto e rischia davvero molto anche a livello mediatico visto quanto lo stanno pompando. 

 

 

Il futuro è davvero incerto, nel 2022 entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico , dal prossimo anno ci sarà il budget cap e in Ferrari si brancola nel buio.

L'entrata di Sainz in Ferrari potrebbe essere una cosa buona ma se la gestione sportiva continua su questi lidi certi episodi fra i piloti continueranno. Non credo che il pilota spagnolo venga in Ferrari per fare da " zerbino" a Charles e Binotto o chi per lui dovrà stare molto attento ad amministrare questa nuova coppia di piloti Ferrari. 

Chissà se la squadra tornerà ad essere come quella casata descritta all'inizio di questo articolo. 

Ci spero, da italiana e da appassionata di formula 1 ci spero. 

Una Ferrari forte fa bene a tutti. 

 

Laura Piras 

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0