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Sebastian Vettel e me

Oramai sono passati 6 giorni dall’annuncio che Sebastian Vettel dal 2021 non correrà più per il Cavallino Rampante. Quanto è difficile per me immaginare il mio pilota non correre per la squadra che tanto ama.  Sto pian piano recuperando freddezza e lucidità, manca ancora un intero campionato da disputare ma il mio cuore non sembra voler pensare al presente. La mia anima da tifosa è come se fosse ancorata al passato e la mia mente naviga verso il futuro. Insomma, come avete ben capito, non riesco a ponderare sull’oggi, forse perché quell’oggi è completamente rovinato. Sto vivendo un perenne conflitto fra la Laura che vorrebbe divertirsi e cibarsi di motori, corse e sorpassi e la Laura che sta soffrendo e che ha quasi paura che quest’anno scorra troppo in fretta. Non sono pronta per dire addio a Seb in Ferrari e sinceramente non trovo ancora il bandolo della matassa. Forse dovrei vivere questo mondo con distacco ma mi conosco, non sono una persona distaccata, sono una persona che vive visceralmente le cose, che non riesce a scalfirne solo la superficie, insomma una persona che deve sprofondare nell’abisso delle esperienze che vive.  Solo così trovo sollievo, solo così mi animo e mi sento viva.

 

Seb per me non è solo un idolo sportivo, Seb è parte di me. Ma perché questa persona significa così tanto per me? Ebbene con questo piccolo stralcio di pensieri in libertà vorrei spiegarlo, anche forse per dare un significato più nobile a questa piccola grande parte di me! Forse per far sì che un giorno, rileggendo queste frasi, proverò di nuovo queste stupende emozioni. Era il 2008 e non guardavo la formula 1 da anno circa (ma questa è un ‘altra storia, forse un giorno ve la racconterò), avevo chiuso una storia importante , stavo riprendendo lentamente in mano la mia vita, avevo anche ritrovato l’amore e decisi che forse era arrivato il momento di tornare a guardare i gran premi. Decisi quindi che la mia storia con la formula 1 doveva ricominciare con il gran premio di casa perché, parliamoci chiaro, cosa c’è di meglio del gran premio di Italia per noi tifosi italiani e del Cavallino? Pensavo che come ritorno sarebbe stato un bell’inizio! Sappiamo tutti chi vinse quell’edizione, il nostro caro Sebastian Vettel, oltretutto su una Toro Rosso, nessuno sapeva, neanche io, che quel ragazzino biondo tedesco sarebbe stato il mio colpo di fulmine più grande della mia vita da appassionata. Quella vittoria fu credo la fine di quel percorso di felicità che avevo intrapreso pochi mesi prima, finalmente mi sentivo completa. Dal 2009 in poi in me hanno convissuto, pacificamente, due tifose: la Luthien (mio soprannome) tifosa Ferrari e la Luthien tifosa di Sebastian Vettel. Queste due facce della stessa medaglia si volevano un gran bene e andavano di comune accordo. Ero felice delle vittorie della Ferrari e simultaneamente sprizzavo gioia da tutti i pori quando vinceva il mio pilota preferito.

Ovviamente la Luthien tifosa di Sebastian Vettel per molti anni fu molto ma molto felice dei successi di quel biondino, perché quel ragazzino non vinse solo qualche gran premio, ma bensì quattro titoli mondiali. Inutile dirvi quanto fui felice di vedere Seb in rosso, non potevo crederci: le mie due tifose interne finalmente potevano finalmente abbracciarsi per la prima volta e per la prima volta dopo tanto tempo mi sentii veramente completa, sentivo che, finalmente, tutto era al posto giusto. Sono stati anni veramente belli, intensi e non potrò dimenticare niente di questo bel cammino vissuto. Di momenti brutti ce ne sono stati, sarebbe davvero sciocco non ammetterlo ma ci credete che le vittorie ottenute da Seb sulla Rossa hanno superato di gran lunga tutto il resto? Quelle bandiere a scacchi ottenute con le unghie e con i denti contro la grande armata tedesca rimarranno nel mio cuore come diamanti luminosi e rari da trovare. Quei “Grazie Ragazzi, mi sentite? mi sentite? un’altra bandiera a Maranello! “sono indelebili in me e nessuno me li potrà mai levare, nessuno mi toglierà mai questi ricordi così preziosi.

Da un paio di anni scarsi le cose non vanno nel modo giusto (non starò qui a dare la mia visione delle cose perché non voglio

togliere parole e righe ai miei sentimenti) ma, nonostante tutto, ho cercato il modo di vivere tutto con serenità, alcune volte ci sono riuscita, altre volte no. La pausa invernale mi stava rigenerando e ritemprando ed ero in attesa di tifare a più non posso Seb e la Ferrari ma sei giorni fa ho avuto davvero un crollo, un tonfo da cui sarà davvero difficile riprendermi. In questi giorni sto parlando con diverse persone, discutiamo su ciò che sta avvenendo, commentiamo le scelte di tutte le parti e ovviamente in noi  prendono vita idee ed opinioni.

Ci sarebbe una cosa che vorrei davvero tanto fare: stare davanti a Seb, sapere davvero la sua ed essere presente per lui in questo momento così critico. Molti dicono che sta bene, che è ricco e che non ha problemi ma ci dimentichiamo che i piloti sono anche e soprattutto persone con sentimenti e secondo me dentro Seb, tifoso come è della Ferrari, c’è una grande spaccatura. Forse in questo momento Seb è come me, diviso in due e pieno di dubbi. Forse invece ha tutto sotto controllo e siamo solo noi tifosi a vivere in un limbo di incertezza e instabilità.  Vorrei davvero chiedere a lui come sta anche forse solo per sentirmi meglio e andare avanti per la mia strada.  Non linciatemi per favore, ovviamente rispetterò qualsiasi decisione abbia preso per il suo futuro ma se Seb continuerà a correre è chiaro a tutti che tiferò per lui sempre e comunque. Forse tornerò come tanti anni fa, divisa in due, forse era destino che le due Laura dovessero nuovamente staccarsi e separarsi. Lascerò al tempo darmi tutte le risposte che voglio. So solo che mi reputo fortunata perché non è da tutti tifare un pilota come lui, non tanto per la bravura ma quanto per il cuore che ci ha messo in questa causa.

Molti non lo hanno capito ma poco mi importa. Sono i numeri che parlano per lui, sono le imprese fatte a donargli un posto di primo piano nella storia della formula 1. Molti lo negano ma per me Sebastian Vettel fa parte della leggenda di questo sport. Se un certo Michael Schumacher ha creduto in lui vuol dire che come sportivo effettivamente non è poi tanto male. In futuro sentiremo parlare ancora di lui durante le telecronache perché alcune gesta rimarranno iconiche ed eterne. A me comunque importa aver gioito con lui e aver sperato con lui. Quanto vorrei essere brava a scrivere un finale ad effetto per questo mio piccolo componimento, un po’ come fanno tutti i bravi giornalisti, ma non sono una giornalista, sono solo una semplice tifosa che sta mettendo per scritto giusto due pensieri. Forse il finale perfetto ce l’ho: Grazie Seb!

 

Laura Piras 

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